Compagnia cinese delle telecomunicazioni covo di sesso e corruzione

Una delle più grandi aziende di telecomunicazioni della Cina, già stata scossa dalla pressione dell’estesa campagna anti-corruzione del regime cinese, risulta coinvolta in un giro di tangenti, corruzione e diffusi favori sessuali, secondo il rapporto di un’indagine ufficiale dello scorso dicembre.

Il nepotismo e la corruzione, afferma il resoconto, sono all’ordine del giorno per i dirigenti di China Unicom, la terza più grande azienda di servizi di telecomunicazioni a livello mondiale.

Il 5 febbraio è stato pubblicato sul sito web della Commissione centrale di Disciplina e di Ispezione (Ccdi), l’agenzia anti-corruzione del Partito Comunista, un resoconto ideologicamente accusatorio che riportava in dettaglio i numerosi casi di corruzione di China Unicom.

Il media statale cinese ha prontamente evidenziato i punti salienti dell’annuncio dell’agenzia anti-corruzione.

«Lo scambio di favori sessuali all’interno di China Unicom deve essere dilagante», ha dichiarato il 6 febbraio un articolo d’opinione pubblicato dal People’s Net, la pubblicazione online del Quotidiano del Popolo, il media portavoce del regime.

«E non è affatto azzardato prevedere che più ‘tigri’ e ‘mosche’ all’interno di China Unicom stiano per essere eliminate. Questi individui prossimi a essere eliminati risulteranno sicuramente coinvolti in questi scandali sessuali e finanziari», si legge nel resoconto.

I termini ‘tigri’ e ‘mosche’ nel gergo politico cinese identificano i funzionari corrotti di alto e basso rango del Partito Comunista.

Il resoconto dell’agenzia anti-corruzione è stato presentato a Chang Xiaobing, presidente di China Unicom, da Li Xiaohong, capo dell’unità operativa dell’agenzia che si è insediata nell’azienda, e da Ning Yanling, direttrice dell’8° Unità centrale di ispezione dell’agenzia.

Nel dicembre del 2014, due dirigenti di alto rango di China Unicom – Zong Xinhua, direttore generale della sezione ‘It e e-commerce’, e Zhang Zhijiang, direttore generale della sezione addetta alla costruzione delle reti, sono stati licenziati dalle loro posizioni con l’accusa di appropriazione indebita e ‘violazioni della disciplina’. Nel gergo della politica comunista cinese la definizione ‘violazioni della disciplina’ è intesa come sinonimo di corruzione.

LE LOTTE POLITICHE

Un altro articolo pubblicato lo stesso giorno sul People’s Net ha richiamato l’attenzione su un’altra parte del resoconto anti-corruzione inerente China Unicom.

«Il gruppo di ispezione ha preso l’iniziativa riguardo alcuni problemi e questi sono stati trasmessi al Dipartimento Organizzativo della Ccdi e alla Commissione di Supervisione e Gestione delle attività del Consiglio di Stato», riporta il resoconto dell’agenzia.

«Una ‘tigre’ di China Unicom sta per cadere», afferma l’articolo del People’s Net. «L’unica domanda è se una ‘tigre più grossa’ cadrà subito dopo».

L’analista politico indipendente Tang Jingyuan ha detto che questa affermazione è diretta a Jiang Mianheng, figlio dell’ex leader del Partito Jiang Zemin.

«Jiang Mianheng controlla China Unicom da dietro le quinte», ha detto Tang in un’intervista su New Tang Dynasty Television di New York. «L’investigazione di Zhang Zhijiang e l’improvvisa scomparsa di Yan Po hanno lasciato intendere che China Unicom sarebbe stata colpita da un evento più grande, esponendo molti oscuri segreti».

Yan Po era il direttore generale della sezione internazionale di China Unicom. In precedenza, Epoch Times aveva riferito che si era dileguato dalla Cina.

«Sarà presto esposta anche la cattiva amministrazione finanziaria relativa a Jiang Mianheng. Qualsiasi accusa contro Jiang Mianheng è un’ulteriore passo nella campagna contro Jiang Zemin», ha detto Tang.

L’analisi fatta da Tang trova riscontro nella precedente investigazione e caduta dell’ex zar della sicurezza cinese Zhou Yongkang, un alleato di Jiang Zemin.

«Prima che Zhou Yongkang venisse eliminato era stato preso di mira suo figlio Zhou Bin», ha detto Tang.

Il ricco uomo d’affari Zhou Bin è stato arrestato nel luglio 2014 per pratiche commerciali illegali. Il mese successivo, suo padre è stato messo sotto inchiesta.

Articolo in inglese: Chinese State-Run Telecom Corporation Is a Den of Sex and Bribery, Official Report Reveals

 
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