Come fanno gli scienziati a capire il funzionamento del clima

New York — il dott. Edmond Mathez, curatore del dipartimento di Scienze planetarie e della Terra presso il Museo americano di storia naturale, mi ha dato una lezione personale sulla datazione precoce degli eventi climatici, attuata attraverso una lunga analisi delle carote di ghiaccio glaciale, come metodo per far luce sul cambiamento climatico dei nostri giorni. Ha inoltre messo in dubbio l’eventualità che i gas serra oggi influenzino il clima.

«Studiare i climi del passato è stato veramente una parte importante nella comprensione del modo in cui l’attuale sistema climatico funziona», ha affermato durante la visita della Gottesman Hall of Planet Earth. Mathez, geologo curatore di quest’esposizione permanente, ha studiato il cambiamento climatico per tre anni ed è autore di un libro sull’argomento. Tra le questioni relative alla Terra, come in che modo funziona il nostro pianeta, l’esposizione affronta la questione della causa del cambiamento climatico.

Creata nel 1999, la mostra si concentra sulle antiche documentazioni riguardo al cambiamento climatico, dato che questo, come ha detto Mathez, è quello che in quel periodo interessava la comunità scientifica. Mi ha accuratamente insegnato che il clima è «un sistema veramente complicato», in quanto le misurazioni passate e presenti operano su scale differenti.

«Ci sono […] cambiamenti che avvengono su scale che conosciamo, come il cambiamento giornaliero della temperature, il cambio stagionale […], ma poi ci sono cambiamenti a lungo termine, in ordine di decenni e secoli, che […] non riusciamo proprio a comprendere alla perfezione», ha affermato.

All’inizio degli anni Novanta, gli scienziati hanno iniziato la perforazione di carote di ghiaccio per studiare il funzionamento dell’attuale sistema climatico. Due carote ricavate da una perforazione effettuata a 3.000 metri in Groenlandia contenevano «delle testimonianze climatiche molto, molto dettagliate», ha continuato Mathez.

L’esposizione contiene una replica di una delle carote di ghiaccio della Groenlandia, con indicata la data e il luogo, così come un altro documento con l’ora e la data di una carota di ghiaccio analizzata in Antartide. La replica della carota di ghiaccio mostra le demarcazioni delle temperature di centinaia di migliaia di anni. Mathez ha descritto il modo in cui interpretare i livelli: «La neve bianca soffice e compatta con molte porosità è quella invernale, e chiaramente la neve disciolta con meno bolle è quella estiva.

Gli scienziati hanno anche studiato la composizione isotopica per esempio della polvere, ovvero un’analisi del calcio nella carota. Mathez ha spiegato: «Quando le condizioni sono fredde, l’atmosfera tende a essere secca e più ventosa, perciò c’è più polvere nell’atmosfera […] In condizioni calde, c’è più pioggia, più vegetazione e meno polvere nell’atmosfera». I risultati sono usati come indicatori per comprendere i periodi freddi e secchi, in quanto non dicono quale era esattamente la temperatura.

Altri indicatori, spiega Mathez, includono l’analisi dell’acqua, della salinità del mare e dell’ossigeno. Secondo il Climate change institute, il livello della neve racconta sui ghiacciai ogni anno cattura concentrazioni di cenere, bolle di gas e sostanze inquinanti prodotte dell’attività umana. L’istituto afferma che oltre a fornire un’indicazione per le temperature, le carote di ghiaccio possono ricostruire quant’era la forza della circolazione atmosferica, le precipitazioni, il volume degli oceani, le eruzioni vulcaniche, gli incendi boschivi e la variabilità solare.

Secondo Mathez, alcune grandi eruzioni vulcaniche possono aver influenzato il clima per brevi periodi, ma quelle non sono le questioni climatiche che ci preoccupano. Ha trovato affascinante il fatto che il clima sia cambiato drasticamente di circa 15 gradi centigradi secondo gli studi condotti sulle carote di ghiaccio islandese, notando che delle prove provenienti dell’Antartide erano «molto, molto meno drammatiche». Ha aggiunto che [in quel periodo] il fenomeno non stava avvenendo a livello globale. Per questo, «Questa è una buona prova che questi sono cambiamenti naturali», ha affermato, e indicativi dell’ultima era glaciale.

I GAS SERRA STANNO INFLUENZANDO IL CLIMA?

Fin dagli anni Cinquanta, gli scienziati hanno tracciato l’indice di COnell’atmosfera basandosi sull’ osservazione diretta e confrontandola con lo storico degli indici di CO2, che è variato da circa 180 parti per milione (ppm) a circa 290 ppm, secondo Mathez. Ha affermato che il contenuto attuale di CO2 è di 400 ppm.

Il sito sul clima della Nasa sostiene che l’attuale tendenza di riscaldamento sta procedendo a un ritmo senza precedenti. Ha tracciato un confronto tra i campioni di CO2 contenuti in carote di ghiaccio storiche con le recenti misurazioni e ha concluso che il carbonio è aumentato considerevolmente dalla rivoluzione industriale (1792-1840). La natura della CO2 che fa trattenere il calore influenza il trasferimento di energia infrarossa attraverso l’atmosfera e, afferma, l’attuale tendenza è probabilmente indotta dall’uomo.

Il sito menziona l’aumento del livello del mare, innalzamento della temperatura globale, il surriscaldamento degli oceani, l’acidificazione degli oceani e la contrazione delle lastre di ghiaccio come prova evidente del rapido cambiamento climatico.

Mathez ha dichiarato che l’uomo sta ovviamente aumentando i livelli di CO2 a causa della quantità di combustibili fossili che consuma. Tuttavia, la domanda che bisognerebbe porsi è: in che modo l’aumento dei livelli di CO2 o dei gas serra (Ghgs) influenza il clima, «o addirittura, lo sta facendo?»

Ha elencato tre fattori su cui fa affidamento: in primo luogo, la fisica di base afferma che la CO2 potrebbe causare il riscaldamento del clima, in quanto «si può misurare l’assorbimento delle radiazioni infrarosse dell’anidride carbonica e degli altri gas serra», ha dichiarato. Non significa necessariamente che il clima viene riscaldato, ha ammonito, tuttavia questo è il modo in cui la CO2 funziona e dovrebbe avere un effetto di riscaldamento.

In secondo luogo, ha osservato che i cambiamenti nel sistema climatici sono coerenti con il riscaldamento dovuto all’innalzamento della concentrazione di gas serra nell’atmosfera.

In terzo luogo, ha aggiunto con enfasi, «nessuno si è sognato un qualsiasi altro meccanismo per tenere conto di tali osservazioni». Ha affermato che non saremmo qui se non ci fossero i gas serra. «La Terra sarebbe congelata», ha dichiarato.

Tuttavia, Mathez ha avvertito che dobbiamo stare attenti a come vengono dette le cose. Per esempio, possiamo dire «Gli eventi climatici estremi sono più probabili con il cambiamento climatico mostrato dai nostri modelli» o «questo evento è stato probabilmente causato dal cambiamento climatico», ma è impossibile attribuire un evento al cambiamento climatico.

Anche se la maggior parte delle persone concordano che il cambiamento climatico è una minaccia significativa, lui ha dichiarato: «Le minacce sono nel futuro, principalmente nel futuro. Più si va lontano nel futuro, più le minacce diventano terribili», ha affermato riferendosi all’aumento dei gas serra.

 
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