Come accedere ai palinsesti Netflix esteri dall’Italia

Di Articolo pubbliredazionale

Netflix è un nome che conoscono un po’ tutti.
La società statunitense è stata fondata nel 1997 con un obbiettivo ben preciso: cambiare il sistema distributivo dei film, contrapponendosi al mondo del noleggio che da una decina di anni andava affliggendo il mondo grazie alla popolarità di Blockbuster.

Ecco, Netflix ha affondato Blockbuster con il suo successo (più o meno, dai), raggiungendo in meno di 25 anni 150 miliardi di dollari di capitalizzazione

Nel fare questo Netflix ha anche messo in piedi un comparto produttivo di tutto rispetto, uscendo già nel 2013 con il successo mondiale di House Of Cards reclutando Kevin Spacey come protagonista (anche se poi è successo quel che è successo) per poi crescere ancora di più, successo dopo successo. 

Stranger Things, Squid Game, La casa di carta, Vikings, Bojack Horseman, DevilMan CryBaby o film come The Irishman, Bird Box, Roma, Il Re o I due papi sono tutti fulgidi esempi di come la parabola di Netflix si sia pian piano innalzata, sino a raggiungere i risultati odierni. 

Netflix è un fenomeno culturale nel 2022, e lo è soprattutto grazie alla qualità dei suoi prodotti e alle sue scelte in termini di marketing.

C’è una specie di lato oscuro in tutto questo: quello dei palinsesti esteri.
Chi abita negli Stati uniti su Netflix può vedere film come The Final cut o My Fair Lady, chi abita in Grecia può vederci il Dottor Stranamore, chi abita in Canada può vederci Alita: Battle Angel mentre gli inglesi possono gustarsi Saint France o Capone

Ogni nazione, in sostanza, possiede dei contenuti esclusivi i cui diritti italiani sono detenuti da altri attori del settore dello streaming.

In questo caso il problema si palesa immediatamente davanti agli occhi e al portafogli dell’utente: altre aziende con servizi di streaming significa dover pagare altri abbonamenti, non esattamente la scelta più desiderabile tra le tante. 

Perché uno dovrebbe stare a pagare più abbonamenti quando in teoria Netflix permette alle persone di determinate nazioni di guardare quei contenuti? Da quand’è che il razzismo geografico è diventato così popolare?

Cerchiamo di capire che succede.

Come funzionano i palinsesti nazionali

Netflix è un servizio statunitense che opera in oltre 190 nazioni diverse; ogni nazione possiede il suo palinsesto ed i contenuti di quest’ultimo sono completamente legati a come il vengono gestiti i diritti di distribuzione dei prodotti dalle aziende che li detengono.

I diritti digitali dei prodotti audiovisivi infatti sono al centro di tutto un complicato sistema che non permette a Netflix di proporre lo stesso palinsesto all’interno di tutti i paesi dove opera. Le aziende che realizzano e vendono film, per massimizzare i loro profitti, stringono accordi con i distributori di volta in volta, in modo da poter sempre ottenere un qualche vantaggio economico rispetto all’offrire lo stesso prodotto a tutto il mondo contemporaneamente.

Questo è il meccanismo che si cela dietro l’idea di palinsesto nazionale. Quando un utente entra su Netflix il sito analizza il suo indirizzo IP per poterne capire la provenienza. Una volta compresa la nazione da cui proviene il traffico dell’indirizzo IP in questione allora Netflix permette l’accesso a quel catalogo.

Fortunatamente questo meccanismo è aggirabile in una maniera molto semplice: basta cambiare il proprio indirizzo IP e per farlo c’è bisogno di uno strumento ben preciso.

Servono solo tre lettere

L’acronimo VPN sarà sicuramente familiare a chi ha una certa dimestichezza con il mondo dell’informatica. La VPN infatti è un particolare tipo di servizio molto in voga tra chi conosce le soluzioni informatiche ed è anche ciò che serve per modificare il proprio IP in modo da aggirare i blocchi regionali di Netflix.

Una volta installata la VPN e pagato l’abbonamento sarà possibile modificare il proprio indirizzo IP con quello di uno tra i moltissimi server sparsi in tutti i Paesi del mondo. In questo modo è possibile accedere a tutti i palinsesti esteri di Netflix e degli altri servizi di streaming in maniera veloce e indolore.

Perché questo è possibile? Perché una VPN non è altro un servizio dove l’utente sostituisce il proprio indirizzo IP con quello del server a cui si connette. Il server VPN in questione non è un computer come un altro ma è impostato per permettere all’utente di instradare il suo traffico utilizzando dei particolari protocolli di comunicazione.

Questi rendono anonimo il traffico, aiutati anche dalla presenza di un algoritmo di crittografia. Il risultato finale è il poter accedere a qualsiasi catalogo nazionale si vuole (a patto che un server di una determinata nazione sia presente nel catalogo di chi eroga il servizio) proteggendo nel mentre la propria connessione da occhi indiscreti. 

Il tutto per una cifra particolarmente bassa, sicuramente più bassa degli abbonamenti ai famosi altri servizi di streaming; niente male, eh?

 
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