Cina, silurato segretario di Partito provinciale

Qiang Wei, il segretario del Partito Comunista Cinese della provincia di Jiangxi, nel sudest della Cina, ha lasciato di recente il suo incarico in circostanze che potrebbero essere definite inusuali ed è stato rimpiazzato dal governatore della provincia Lu Xinshe. Qiang è legato alla fazione politica che Xi Jingping sta lentamente ‘smantellando’.

Secondo Xinhua, il portavoce di Stato, la causa dell’esclusione di Qiang Wei era l’anzianità di servizio. A Qiang, oggi sessantatreenne, mancherebbero ancora due anni prima di raggiungere l’età richiesta per il pensionamento e inoltre, secondo una consuetudine, gli ufficiali di Partito che ricoprono incarichi simili a quello di Qiang concludono la propria carriera mantenendo la loro posizione fino al momento della pensione.

Secondo Heng He, analista politico di New Tang Dynasty Television (NTD), l’inaspettato rimpiazzamento di Qiang Wei è inevitabilmente legato alla campagna anti-corruzione che sta avvenendo negli ultimi tempi in Cina. Heng, in un’intervista a NTD ha infatti dichiarato: «Nell’ottica della lotta alla corruzione, chi è più corrotto e le fazioni ritenute altamente cospiratorie sono senza alcun dubbio i bersagli chiave».

I media di oltreoceano in lingua cinese hanno pubblicato da tempo notizie sulla corruzione e sui legami politici di Qiang Wei. A marzo 2015, Bowen Press ha riferito che la sorella più giovane di Qiang ha beneficiato di enormi profitti legati agli sviluppi immobiliari nella città di Pechino, grazie proprio all’aiuto di Ling Jihua, ex capo dell’Ufficio generale riservato del Partito. Secondo Insider Magazine, una pubblicazione riportata da Mingjing News, Qiang, avendo ricoperto dal 2007 al 2013 il ruolo di Segretario del Partito della provincia di Qinghai, avrebbe aiutato Zhou Bin, figlio dell’ex zar della sicurezza Zhou Yongkang, a ottenere contratti e progetti molto vantaggiosi. Insider Magazine ha infine riportato la notizia che nel 2012, Zhou Yongkang e Ling Jihua hanno promesso a Qiang la posizione di Capo dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza in seguito al golpe fallito intentato contro Xi Jinping.

Xi, in un discorso pubblico dello scorso anno, nel quale ha denunciato apertamente Zhou, Ling e altri tre ufficiali, ha lasciato così intendere che il motivo della purga messa in atto, sia derivato dall’aver «portato avanti una cospirazione politica per distruggere e dividere il Partito». Infatti, questi «ambiziosi cospiratori» appartengono all’influente rete politica di Jiang Zemin, ex leader del Partito cominista cinese.

Hing He ha così affermato che l’ascesa e la successiva disfatta politica di Qiang Wei sono riconducibili al suo ‘fedele’ operato nell’eseguire gli ordini di Jiang, Segretario del Partito di Jiangxi, nella persecuzione dei praticanti del Falun Gong; la pratica spirituale e i suoi praticanti sono infatti bersaglio di una brutale persecuzione iniziata il 20 luglio del 1999 e non ancora conclusa.

Dal 1996 al 2007, Qiang è stato a capo della Commissione degli Affari Politici e Legali di Pechino – un organo del Partito di esigue dimensioni, ma molto potente. Nel 2013, l’Organizzazione mondiale per le indagini sulla persecuzione del Falun Gong (WOIPEG), una organizzazione internazionale no-profit per i diritti umani, ha scoperto che Qiang aveva supervisionato la persecuzione del Falun Gong a Pechino, a Qinghai e a Jiangxi. Così, la morte di 246 praticanti e la detenzione di altri 9350 avvenute a Pechino in quegli anni, sono avvenute proprio sotto la giurisdizione di Qiang in quanto capo della sicurezza e della legalità della capitale cinese.

La WOIPEG considera Qiang responsabile anche per la persecuzione di Wang Zhiwen, ex ingegnere della Società di Commercio di materiali ferroviari cinese. Wang è stato arrestato quando la persecuzione era agli inizi ed è stato rilasciato solo nell’ottobre del 2014. Durante gli anni di prigionia, l’ingegnere ha subito numerosi pestaggi che gli hanno causato dolorose fratture e atroci sevizie da parte dei suoi aguzzini in carcere (gli conficcavano, ad esempio, stuzzicadenti sotto le unghie prima di costringerlo a rimanere in piedi sulle punte).

Quando Qiang Wei nel 2014 ha fatto visita ufficiale a Taiwan, i praticanti del Falun Gong locali si sono disposti lungo il suo tragitto tenendo alti degli striscioni che condannavano la persecuzione. Inoltre, i praticanti del Falun Gong di Taiwan,  hanno depositato presso l’Alta corte di Taiwan denunce legali per genocidio contro Qiang.

Articolo in inglese: http://www.theepochtimes.com/n3/2105587-chinese-provincial-chief-suddenly-sidelined/

 
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