Cina, quattro megalopoli iniziano test regolari e obbligatori. Fine della Zero-Covid?

Di Shawn Lin

Quattro città in Cina hanno proposto di condurre regolarmente tamponi, dopo che Shanghai ha annunciato di aver raggiunto «il via libera base a livello sociale». La mossa è considerata da alcuni analisti come un modo per «coesistere con il virus» e indica che il Partito Comunista Cinese (Pcc) potrebbe porre fine alla sua politica Zero-Covid per via degli impatti economici.

Le quattro città hanno ciascuna una popolazione di oltre 10 milioni di persone e sono Hangzhou, capitale della provincia dello Zhejiang, e Wuhan, capitale della provincia dell’Hubei, oltre a megalopoli di oltre 20 milioni di persone come Pechino e Shanghai (la città più grande della Cina).

«In realtà è una ‘coesistenza con il virus’ mascherata o una via di mezzo», ha affermato Da Kang, commentatore di attualità cinese, riferendosi alla normalizzazione dei test dell’acido nucleico nelle megalopoli.

Il deterioramento dell’economia durante il contenimento anti-pandemia potrebbe essere il principale incentivo perché le autorità cinesi cambino la loro politica sui lockdown, ha affermato Da Kang, aggiungendo: «È una pesante battuta d’arresto per l’approccio ‘Zero-Covid dinamico’ del Pcc, che Shanghai ha pagato pesantemente».

Shanghai, il centro economico della Cina colpito dalla peggiore epidemia del Paese, è in lockdown da settimane e sta assistendo a cali della produzione industriale e delle vendite al dettaglio quasi senza precedenti.

Il 29 aprile, il leader del Pcc Xi Jinping ha tenuto una riunione dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale per discutere l’attuale situazione economica in Cina. L’incontro ha concluso che l’economia dovrebbe essere stabilizzata combattendo contro l’epidemia, che le funzioni principali delle città dovrebbero essere salvaguardate mantenendo la stabilità sociale e che dovranno essere assicurati i trasporti e la logistica.

Da Kang ha commentato che la prevenzione e il controllo delle epidemie sono un compito politico «opprimente», ma il Pcc ha scoperto che non può avere una prospettiva ristretta: «Fondamentalmente, si può dire che […] l’era di Covid-zero applicato in modo severo è finita».

Quattro città si rivolgono a regolari test di massa

Shanghai ha annunciato il 30 aprile di aver raggiunto «il via libera a livello sociale», sebbene il giorno prima siano state segnalate più di 10.000 nuove infezioni. I funzionari hanno affermato che tutte queste infezioni sono state rilevate all’interno della zona di isolamento, vale a dire che «il via libera a livello sociale» si riferisce a nessun caso riscontrato al di fuori dell’area di quarantena.

La veridicità di questi dati ufficiali è comunque discutibile, a causa della pratica del Pcc di cambiare i dati quando i dati reali non lo mettono in buona luce.

Secondo la Cctv, ci sono ancora più di 14.000 aree chiuse a Shanghai, con 2,76 milioni di persone che devono rimanere a casa, 5,51 milioni di persone nelle aree di controllo in cui non si può lasciare il proprio complesso residenziale, e più 15 milioni di persone si trovano nelle aree di prevenzione in cui la loro mobilità è limitata.

Dopo aver affermato di aver raggiunto zero casi, le autorità di Shanghai hanno proposto per la prima volta la normalizzazione dei test dell’acido nucleico il 27 aprile, quando le autorità cittadine hanno annunciato che oltre 500 siti di campionamento erano stati allestiti in tutta la città. Li Qiang, segretario del comunale del Pcc, sottolinea che la normalizzazione dei siti di campionamento sarebbe trattata come «un’infrastruttura critica» da costruire a un ritmo accelerato.

Nel tentativo di promuovere ulteriormente tale infrastruttura, le autorità di Hangzhou, Wuhan e Pechino concedono test gratuiti dell’acido nucleico ai residenti locali. I funzionari di Shanghai hanno affermato che i test saranno gratuiti dal 1 maggio al 30 giugno.

A partire dal 28 aprile, la città di Hangzhou richiede ai cittadini di completare un campionamento per il test dell’acido nucleico ogni 48 ore, altrimenti non sarà loro permesso di «viaggiare normalmente», secondo quanto ha riferito Xinhua.

La città ha allestito più di 10.000 siti di campionamento per questo scopo. Le autorità municipali di Wuhan stabiliscono un ciclo di screening ogni tre giorni. A partire dal 3 maggio, i residenti devono fornire la prova di test negativi o certificati di campionamento ogni 72 ore. In caso contrario, il loro codice sanitario verrà convertito nel «codice grigio», che comporta limitazioni di viaggio.

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: Four Megacities Start Regular, Mandatory Testing, Zero-COVID Policy May Come to an End: Analysis

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