Cina, tutte le informazioni sul virus sono ‘segreto di Stato’

Di Nicole Hao

Gli ultimi documenti interni al governo cinese ottenuti da Epoch Times mostrano che le autorità cinesi stanno trattando tutte le informazioni relative al virus del Pcc come «segreti di Stato» e che ai funzionari è severamente proibito parlarne in pubblico.

Ironicamente, il media statale Xinhua, portavoce ufficiale del governo comunista, aveva dichiarato l’8 febbraio che «Innumerevoli esperienze storiche di prevenzione delle malattie infettive hanno dimostrato che la condivisione pubblica delle informazioni sulle epidemie è come un Sole che può uccidere il virus. Quindi, la medicina più efficace è la pubblicazione di tutte le informazioni».

Documento trapelato

L’edizione cinese di Epoch Times ha ottenuto la copia di un documento, contrassegnato come «classificato», emesso dal governo della città di Nanning il 13 febbraio. Il documento stabiliva alcune direttive, nell’ambito della lotta contro il virus, destinate a tutte le istituzioni governative sotto la giurisdizione del governo di Nanning, la capitale del Guangxi. La città ha sette distretti e cinque contee, con una popolazione di circa 7 milioni e 250 mila abitanti.

Nel documento si legge che «durante il periodo di lotta contro il virus, tutti i tipi di documenti, avvisi, e comunicati urgenti […] le informazioni sensibili condivise internamente, e qualsiasi informazione che i leader [del governo, ndr] non abbiano deciso di rivelare al pubblico» sono da considerarsi segreto di Stato. Il governo specificava anche che i «segreti di Stato» legati alla pandemia sono protetti dalla «legge sulla tutela dei segreti di Stato» pubblicata il 29 aprile 2010.

Secondo quella legge, sono sette i tipi di informazioni considerabili segreti di Stato: quelli riguardanti le principali decisioni politiche sugli affari di Stato, la difesa nazionale, le attività diplomatiche, lo sviluppo economico nazionale, la scienza, la tecnologia e la sicurezza dello Stato.

Il documento non chiariva in quale delle suddette categorie rientrassero le informazioni sulla pandemia, ma spiega nel dettaglio come gestire questo genere di informazioni confidenziali.

Inoltre, anche un documento della provincia dell’Heilongjiang, nella Cina settentrionale, affermava esplicitamente che le informazioni sulla pandemia erano da considerarsi ‘top secret‘; il che lascia intendere che anche gli altri governi locali in Cina abbiano ricevuto indicazioni simili.

Le direttive per la tutela dei ‘segreti di Stato’

Il documento di Nanning stabiliva che per agire in accordo con la legge sulla tutela dei segreti di Stato:

  • Tutti i funzionari devono preparare, modificare e salvare i «segreti di stato» relativi al virus solo su computer o telefoni cellulari non collegati a Internet. Tutti i documenti riguardanti il virus possono essere trasferiti solo tramite posta ordinaria e a tutto il personale è vietato fotografarli e condividerli.
  • A tutti i funzionari non è consentito parlare di tali informazioni al telefono, tramite messaggi di testo o qualsiasi altro canale di comunicazione basato su Internet, come neanche a casa o con i familiari.
  • I funzionari non possono portare a casa loro o in luoghi pubblici documenti relativi al virus, computer, dischi rigidi esterni e altri dispositivi di archiviazione portatili. Tutti questi documenti devono essere elaborati negli uffici degli edifici governativi, con tutte le finestre chiuse. Qualora i funzionari debbano aprire la finestra dell’ufficio, il personale addetto deve prestare attenzione alla sicurezza.
  • Quando ogni livello di governo organizza riunioni sulla pandemia, anche il personale deve tenere tutte le finestre chiuse. Se la riunione dura molto a lungo e i partecipanti hanno bisogno di aria fresca, il personale può aprire le finestre, ma deve assicurarsi che i segreti non vengano divulgati.
  • Senza un permesso del governo cittadino, tutti i funzionari e gli impiegati del governo, il personale medico degli ospedali e il personale affine non possono concedere interviste alla stampa.
  • Tutte le informazioni che sono state approvate per la divulgazione al pubblico devono essere pubblicate secondo gli ordini del governo cittadino.

Negli ultimi mesi Epoch Times ha ampiamente documentato la mancanza di trasparenza delle autorità cinesi riguardo al virus. Nelle fasi iniziali dell’epidemia, il regime cinese ha pubblicamente minimizzato il rischio di trasmissione da uomo a uomo, mentre i documenti interni del governo dimostrano che le autorità stavano già cercando di contenere la diffusione del virus.

Inoltre, è evidente che le autorità locali hanno costantemente sotto-dichiarato il numero delle infezioni, infatti i rapporti diagnostici trapelati differiscono ampiamente dai dati rilasciati ufficialmente.

 

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Articolo in inglese: All CCP Virus-Related Information Considered State Secrets in China: Leaked Classified Documents

 
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