Cina, documento interno rivela che i funzionari cinesi hanno rifiutato di eseguire gli ordini di Xi Jinping

Di Gu Qing-er

Nel corso della storia cinese, la catena dei Monti Qin è stata spesso chiamata «la vena del drago».

La città di Xi’an, antica capitale di almeno 11 dinastie cinesi, si annida tra queste montagne che costituiscono uno spartiacque geologico tra le regioni settentrionali e meridionali della Cina. In passato, i Monti Qin erano considerati un luogo sacro legato agli antichi governanti dell’impero cinese.

Tuttavia, negli ultimi decenni i funzionari locali hanno costruito illegalmente ville di lusso su queste montagne e ne hanno tratto profitti.

Sin dalla sua ascesa al potere nel 2012, il leader cinese Xi Jinping ha lanciato una grande campagna anti-corruzione per ripulire il Partito Comunista Cinese dai propri rivali politici. Dal 2014 Xi ha preso di mira anche i funzionari corrotti coinvolti nella costruzione delle ville sui Monti Qin e ha cercato di far demolire queste strutture.

Uno di questi è l’ex capo del Partito per la provincia nord-occidentale dello Shaanxi, Zhao Zhengyong, che ha ricevuto una condanna a morte per corruzione che è in sospeso da oltre due anni. Zhao era noto per i suoi stretti legami con l’ex leader supremo del Partito Jiang Zemin. Ed è opportuno specificare che ancora oggi una fazione del Partito fedele a Jiang sembra essere in contrasto con la leadership di Xi.

In effetti un documento interno del governo sul progetto ‘anti-corruzione’ nei Monti Qin ha rivelato che i lavori di demolizione sono stati continuamente interrotti e che alcune ville sono ancora in piedi. Secondo gli esperti di Cina, questo indica che Xi non è ancora riuscito a ripulire il Partito dai funzionari sleali e a convincere i suoi subordinati a mettersi in riga.

Documenti

Epoch Times ha recentemente ottenuto da una fonte attendibile un documento interno emesso all’inizio del 2018 dall’ufficio Qinling del comitato municipale del Partito comunista della città di Xi’an.

Secondo il documento in questione, una squadra della commissione che vigila sulla corruzione all’interno del Partito Comunista Cinese (la Commissione centrale per l’ispezione disciplinare) ha avviato un’ispezione sulle ville dei Monti Qin tra il 9 agosto e il 13 ottobre 2017.

Il documento precisa che la Commissione centrale aveva identificato due distinti resort illegali che ufficialmente erano stati «riformati», ma che in realtà continuavano a funzionare. L’ufficio Qinling ha anche sottolineato che erano state scoperte ben 7.404 «problematiche».

Questo documento, lungo oltre 20 mila parole, dedica circa 2 mila e 300 parole alla descrizione delle costruzioni illegali. Il resto riguarda i requisiti ideologici per allinearsi alla linea del Partito.

Ad esempio, l’ufficio di Qinling ha ordinato che i membri del Partito dovevano «leggere il rapporto del 19° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese», ovvero l’importante conclave che si svolge una volta ogni cinque anni e durante il quale viene determinata la successione alla leadership del Partito. Con il 19° Congresso tenutosi nel 2017, il potere di Xi si è rafforzato, anche perché il Congresso ha deciso di rimuovere dalla costituzione cinese i limiti di mandato per il capo del Partito.

Il documento rivela anche che ai funzionari è stato chiesto con insistenza di «trascrivere a mano il testo originale del rapporto del 19° Congresso Nazionale e la costituzione del Partito recentemente rivista».

Per l’esperto di Cina Li Linyi, questo indica che il lavoro anti-corruzione presso l’ufficio di Qinling fosse per lo più superficiale e non abbia apportato cambiamenti concreti. Li ha anche sottolineato che i media statali cinesi hanno riferito della demolizione di 1.185 ville nei Monti Qin nell’agosto 2018, dopo che la Commissione centrale per l’ispezione disciplinare è stato nuovamente inviata nella zona per indagare sulla corruzione.

Poiché il documento interno è stato emesso all’inizio del 2018, ciò significa che fino a quel momento i funzionari locali non avevano avviato alcun lavoro di demolizione. Tuttavia, ironicamente, l’ufficio di Qinling affermava nel documento di «aver ottenuto buoni risultati» nel suo lavoro di lotta alla corruzione.

Secondo una notizia del gennaio 2019 dell’emittente statale cinese Cctv, Xi ha ordinato di demolire le ville sui Monti Qin già nel 2014. Dopo sei istruzioni nel corso di cinque anni, le autorità hanno finalmente distrutto 1.185 ville, sequestrandone altre nove.

 

Articolo in inglese: Leaked Government Documents Reveal Chinese Officials Refused to Follow Leader Xi’s Orders

 
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