Cina: decine di milioni sotto un nuovo lockdown, in vista della riunione del Pcc

Di Dorothy Li

Le scuole rimandano la riapertura. Le attività vengono chiuse. I residenti fanno la fila per un nuovo tampone faringeo. Ancora una volta, decine di città cinesi stanno rafforzando i limiti delle misure anti Covid in vista del grande incontro del Partito Comunista Cinese (Pcc) il prossimo mese.

Un lockdown di una settimana nella metropoli di Chengdu è stato esteso l’8 settembre, dopo che sono stati segnalati oltre cento casi di Covid-19.

Giovedì le autorità hanno esteso le restrizioni nella maggior parte delle aree poiché «il rischio di trasmissione nella comunità esiste ancora in alcune regioni». Chengdu, la più grande città ad essere bloccata dalla chiusura di due mesi, non ha ancora annunciato un piano di uscita.

Secondo la piattaforma di notizie sanitarie del People Daily (quotidiano di punta del Pcc), almeno 34 città cinesi sono state poste sotto lockdown parziale o totale a partire dal 5 settembre, inclusi sette capoluoghi di provincia (le province cinesi sono più simili al concetto italiano di regione). Queste città spaziano in tutto il Paese, dal centro di produzione petrolifera settentrionale di Daqing al centro tecnologico meridionale di Shenzhen.

Le restrizioni anti Covid interrompono la vita di 291,7 milioni di residenti, che rappresentano il 20,7% della popolazione cinese, secondo quanto ha affermato la banca giapponese Nomura nella sua nota del 6 settembre. Nomura stima che 49 città cinesi abbiano subito vari livelli di lockdown o misure di controllo, che contribuiscono al 24,5% del prodotto interno lordo (Pil) del Paese.

Le ampie misure di lockdown precedono il 20° congresso del Partito, che si aprirà il 16 ottobre a Pechino. Durante il conclave del Partito, che si tiene due volte in un decennio, il leader cinese Xi Jinping cercherà di ottenere un terzo mandato quinquennale (un fatto senza precedenti) e in ogni caso verranno rivelati i nuovi pesi massimi del Pcc.

Xi dovrebbe riuscire ad assicurarsi la sua posizione, mentre «i crescenti contagi sono diventati la più grande variabile del congresso del Partito», ha affermato il commentatore cinese Wang He. «Se l’epidemia colpisse improvvisamente Pechino, il Congresso del Partito potrebbe continuare?».

Tamponi regolari e restrizioni di viaggio

Da settembre, 29 delle 31 province del Paese hanno segnalato nuovi contagi, secondo quanto ha riferito ai giornalisti Mi Feng, il portavoce della Commissione sanitaria nazionale, durante una conferenza stampa tenutasi il 7 settembre.

Mi ha enfatizzato che, di fronte alle sfide poste dalla variante altamente contagiosa dell’Omicron, i funzionari devono attenersi alla Zero-Covid «incrollabilmente». La politica rigorosa mira a eliminare qualsiasi infezione tra le comunità attraverso tamponi regolari, quarantena obbligatoria e lockdown ripetuto.

Il funzionario ha affermato che le città che non segnalano nuove infezioni devono implementare un sistema di test «normalizzato», il che implica che i residenti si sottopongano al tampone ogni pochi giorni.

La mossa, che ha attirato il rimprovero degli utenti cinesi dei social media, segna un’inversione di marcia. La commissione sanitaria nazionale aveva infatti affermato in una conferenza stampa a giugno che il controllo dei risultati del test Covid «non dovrebbe diventare una nuova norma» nelle città senza focolai.

Tuttavia, mercoledì le autorità sanitarie hanno affermato che i residenti che prendono treni, aerei, autobus a lunga percorrenza e traghetti sono tenuti a mostrare la prova di un risultato negativo del test Covid nelle 48 ore precedenti.

I nuovi ordini entreranno in vigore fino al 31 ottobre, coprendo i principali raduni del Partito e le prossime festività.

Le autorità hanno esortato i residenti a rimanere a casa durante il festival di metà autunno (da sabato 10 a lunedì 12) e durante le vacanze di una settimana all’inizio di ottobre.

Nella capitale, le restrizioni di viaggio sono già state inasprite all’inizio di questa settimana. Le persone che hanno visitato le divisioni amministrative a livello di contea con anche un solo caso confermato di Covid in un dato periodo di sette giorni non possono entrare a Pechino.

Costi

I costi della strategia Zero-Covid del Pcc stanno aumentando.

Il lockdown di decine di milioni di persone all’inizio di quest’anno ha limitato drasticamente l’economia cinese, la disoccupazione giovanile è a livelli record e le aziende straniere sono state spinte a spostare i loro investimenti fuori dal Paese. Vedendo l’ultimo lockdown, gli economisti hanno ulteriormente ridotto le previsioni di crescita economica della Cina. Martedì Nomura ha tagliato la previsione del Pil per l’intero anno al 2,7% dal 2,8% di agosto, molto inferiore all’obiettivo di Pechino di «circa il 5,5%».

Tuttavia, il lockdown apparentemente infinito ha inflitto dolore soprattutto ai residenti. A Chengdu, i video virali sui social media cinesi mostrano che alle persone è stato addirittura impedito di fuggire dalle loro case all’indomani di un terremoto di magnitudo 6,8 all’inizio di questa settimana.

Una donna di Guiyang, una città del sud-ovest che è stata per metà chiusa dal 5 settembre, ha detto che molti stanno soffrendo per la carenza di cibo nelle sue comunità. Lei vive nella comunità di Huaguoyuan, dove abitano circa 400 mila persone: «[Il lockdown, ndr] è stato molto brusco e molti non hanno preparato i rifornimenti», ha detto a Epoch Times l’8 settembre. «Siamo in una situazione piuttosto difficile».

Controllo

Nel frattempo i cosiddetti petizionisti e i dissidenti, affermano che i funzionari stanno utilizzando le misure di controllo del Covid per tenerli fuori dagli occhi del pubblico in modo da non interrompere il prossimo congresso del Pcc.

Yang Jiahao, un uomo che è stato imprigionato per oltre 400 giorni dopo aver scritto e pubblicato una lettera al leader cinese per protestare contro la decisione delle autorità locali sulla sua causa, ha pianificato di recarsi a Pechino il 5 settembre nella speranza di chiedere giustizia.

Ma ha dovuto rinunciare, perché ha scoperto che il suo codice sull’app di sorveglianza sanitaria obbligatoria è diventato improvvisamente rosso al mattino. Yang ha detto di essere risultato negativo al test il 4 settembre prima di essere convocato dai funzionari locali più tardi quel giorno. Il codice rosso significa che ha perso l’accesso a qualsiasi luogo, dai bagni pubblici, ai negozi, alle stazioni ferroviarie. Ha quindi dovuto affrontare la quarantena obbligatoria anche senza Covid.

Yang ha detto a Epoch Times l’8 settembre che è attualmente in quarantena domestica, nonostante anche nel suo secondo test di giovedì sia risultato negativo. Secondo Yang, i funzionari hanno sigillato la porta con carta e installato allarmi elettronici per imporre la quarantena domestica, nonostante a casa fosse rimasto poco o nessun cibo. «Hanno abusato […] dei dati di controllo e prevenzione delle epidemie, trasformando il mio codice sanitario in rosso e [facendo rispettare, ndr] la quarantena domestica. I loro metodi per ‘mantenere la stabilità sociale’ sono estremamente malvagi».

 

Articolo in inglese: Tens of Millions in China Under New COVID-19 Lockdown Ahead of CCP Meeting

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