Il 21 ottobre un tribunale federale ha ordinato al dottor Anthony Fauci e ad altri alti funzionari di testimoniare sotto giuramento in un caso in cui sono emerse prove di collusione del governo federale con le Big Tech per censurare gli utenti.
I procuratori generali della Louisiana e del Missouri e altri querelanti affermano che Fauci, direttore del National Institute of Allergies and Infectious Diseases (Niaid) e capo consigliere medico del presidente Joe Biden, e altri imputati, hanno collaborato e costretto le società di social media a «reprimere gli opinionisti contrari, nonché punti di vista e contenuti scomodi» in merito al Covid-19.
Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Terry Doughty è andato un passo avanti rispetto a una precedente sentenza che costringeva a produrre testimonianze scritte e ordinava a Fauci e ad altri imputati di testimoniare sotto giuramento alle deposizioni.
In una nota il procuratore generale del Missouri Eric Schmitt ha affermato: «È giunto il momento di far luce su questi mezzi di censura e costringere questi funzionari a dire la verità al popolo americano, e questa sentenza ci consentirà di fare proprio questo. Continueremo a premere per la verità».
???? ???????? The court has granted our request to depose Dr. Anthony Fauci, former White House Press Secretary Jennifer Psaki, FBI Supervisory
Special Agent Elvis Chan, and other Biden Administration officials relating to collusion with social media to suppress free speech.— AG Jeff Landry (@AGJeffLandry) October 21, 2022
La New Civil Liberties Alliance (Ncla) si è unita alla causa ad agosto, in rappresentanza dei rinomati epidemiologi Jayanta Bhattacharya e Martin Kulldorff, nonché Aaron Kheriaty e Jill Hines.
L’avvocato della Ncla Jenin Younes ha afermato di non vedere l’ora di sapere fino a che punto si siano spinti i funzionari del governo accusati di imporre la loro «prospettiva» sul Covid-19. «Per la prima volta, il dottor Fauci e altri sette funzionari federali responsabili della gestione di un’impresa di censura illegale dovranno rispondere a domande sotto giuramento sulla natura e l’entità delle loro comunicazioni con le aziende tecnologiche», ha affermato Younes in una dichiarazione a Epoch Times.
Doughty ha anche ordinato le deposizioni dell’ex segretario stampa della Casa Bianca Jen Psaki, del direttore della strategia digitale della Casa Bianca Rob Flaherty, del ministro della Salute Vivek Murthy, del direttore della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (Cisa) Jen Easterly e l’agente speciale dell’Fbi Elvis Chan.
«Le negazioni egoistiche» di Fauci
Nella sua sentenza, Doughty ha affermato di essere d’accordo con i querelanti sul fatto che le precedenti «negazioni generiche egoistiche» di Fauci sul suo ruolo nella censura delle opinioni sui social media non potevano essere prese alla lettera. «I querelanti sostengono che, anche se il dottor Fauci può dimostrare di non aver mai comunicato con le piattaforme di social media sulla censura, ci sono ragioni convincenti che suggeriscono che il dottor Fauci abbia agito tramite intermediari e abbia agito per conto di altri, nel provocare la censura sui social media di opinioni scientifiche credibili».
«I querelanti sostengono che anche se il dottor Fauci avesse agito indirettamente o come intermediario per conto di altri, sarebbe comunque rilevante per la mozione di ingiunzione preliminare dei querelanti».
La Corte si è detta d’accordo.
«Infine, i Querelanti sostengono che la credibilità del Dr. Fauci è stata messa in discussione su questioni relative alla presunta ‘disinformazione’ Covid-19 dal 2020. Nello specifico, i Querelanti affermano che il Dr. Fauci ha rilasciato dichiarazioni pubbliche sull’efficacia delle mascherine, la percentuale di popolazione necessaria per l’immunità di gregge, il finanziamento da parte del Niaid della ricerca sul virus ‘guadagno di funzione’ a Wuhan, la teoria delle fughe da laboratorio e altro ancora».
«I querelanti sostengono con sollecitudine che i suoi commenti su queste importanti questioni siano rilevanti per i fatti in questione e costituiscano ulteriori ragioni per cui il dottor Fauci dovrebbe deporre. I querelanti affermano che non dovrebbero essere tenuti ad accettare semplicemente alla lettera le ‘negazioni generali egoistiche’ del dottor Fauci che sono state emesse da qualcuno diverso da lui».
La Corte si è detta d’accordo.
Censura sulla Teoria della fuga da laboratorio
I querelanti hanno sostenuto che Fauci avrebbe insistito sulla censura di «considerazioni sostenute da una grande credibilità scientifica e con un enorme potenziale impatto a livello nazionale» che contraddicevano le sue opinioni.
Ad esempio, ha parlato con alcuni scienziati in una telefonata a un panel, in cui ha screditato qualsiasi teoria secondo cui il Covid-19 fosse il risultato di una «fuga da laboratorio» a Wuhan, in Cina. Gli scienziati hanno scritto un articolo criticando severamente coloro che sostenevano la teoria.
Secondo i querelanti, se la teoria della fuga da laboratorio fosse vera, a sua volta, significherebbe che Fauci potrebbe essere potenzialmente coinvolto nel finanziamento della ricerca sui virus che hanno causato la pandemia di Covid-19 che ha ucciso milioni di persone in tutto il mondo. Questo perché ha finanziato una rischiosa ricerca sul «guadagno di funzione» presso l’Istituto di virologia di Wuhan attraverso intermediari come EcoHealth Alliance.
Alla fine di gennaio 2020 e all’inizio di febbraio 2020, Fauci è stato anche in contatto orale con il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg sulla risposta del governo al Covid-19. Facebook avrebbe poi censurato la teoria della fuga da laboratorio.
Necessità «schiacciante» di deposizione dei funzionari
La Corte ha ritenuto che anche Flaherty, Psaki, Andy Slavitt e altri funzionari fossero a conoscenza personale dei presunti problemi di censura e ne ha ordinato la deposizione.
Doughty ha affermato che c’è una necessità «schiacciante» che Flaherty venga a deporre per determinare se i diritti fondamentali alla libertà di parola siano stati «limitati» a causa della presunta collusione tra alti funzionari del governo Biden e le Big Tech.
I querelanti hanno sostenuto che Flaherty ha avuto «ampi» meeting a voce con Twitter, Meta e YouTube sull’esitazione del vaccino e sulla lotta alla disinformazione relativa al Covid-19.
Il giudice ha affermato che c’è una «sostanziale necessità» per la deposizione di Slavitt, che ha servito come consigliere senior per il Covid-19 della Casa Bianca. Doughty sottolinea che le osservazioni di Slavitt su un podcast «hanno mostrato che ha una conoscenza specifica in merito» alle questioni della causa.
L’ordinanza del tribunale ha citato una serie di commenti pubblici fatti da Psaki quando era addetta stampa alla Casa Bianca, incluso un appello alle piattaforme di social media perché bandissero con regolarità gli utenti sgraditi.
Nella sentenza, Doughty ha dichiarato: «Psaki ha rilasciato una serie di dichiarazioni rilevanti per il coinvolgimento del governo in una serie di sforzi delle piattaforme di social media per censurare i suoi utenti su tutta la linea per la condivisione di informazioni relative al Covid-19».
Articolo in inglese: Judge Orders Fauci, Psaki, Top Officials Be Deposed in Big Tech Censorship Case
