Causa contro Google da 36 Stati e Washington, per presunte violazioni dell’antitrust

Di Isabel van Brugen

Il 7 luglio un gruppo di avvocati negli Stati Uniti ha intentato una causa contro Google, per presunte violazioni delle leggi antitrust da parte del suo app store Android.

I procuratori generali di 36 Stati e Washington hanno presentato ad un tribunale federale californiano la loro denuncia in un fascicolo di 144 pagine contro l’azienda Big Tech, sostenendo che il Play Store di Google per le app Android violi le leggi antitrust.

La denuncia è incentrata sul controllo che Google è in grado di esercitare sul Play Store, che gli consente di raccogliere commissioni fino al 30% sulle transazioni digitali all’interno di app installate su smartphone Android. Questi dispositivi rappresentano oltre l’80% del mercato mondiale degli smartphone.

Guidata da Utah, North Carolina, Tennessee, New York, Arizona, Colorado, Iowa e Nebraska, questa denuncia segna la quarta importante causa antitrust intentata dalle agenzie governative statunitensi contro la società, dall’ottobre 2020. Le altre contro Google includono una denuncia da parte di una coalizione bipartisan di Stati, nonché una presentata dal Dipartimento di Giustizia e si aggiunge alle precedenti accuse mosse dal produttore di giochi per dispositivi mobili Epic Games nell’agosto 2020. Quest’ultimo caso è ancora in attesa di giudizio.

La denuncia sostiene che Google ha implementato varie tattiche e istituito barriere anticoncorrenziali per garantire la distribuzione di oltre il 90% delle app su dispositivi Android, una quota di mercato che, secondo i procuratori generali, rappresenta un monopolio illegale. Secondo le accuse, inoltre, Google avrebbe abusato di questo potere per ottenere miliardi di dollari di profitti a spese dei consumatori (che finiscono per pagare prezzi più alti per sovvenzionare le commissioni) e dei produttori di app, che hanno meno soldi e incentivi per innovare: «Google deve essere ritenuto responsabile per aver danneggiato le piccole imprese e i consumatori», ha dichiarato il procuratore generale dello Utah Sean D. Reyes in una nota. «Deve smettere di usare il suo potere monopolistico e la sua posizione di mercato iper-dominante per sfruttare illegalmente miliardi di dollari aggiunti da aziende più piccole, concorrenti e consumatori oltre quanto dovrebbe essere pagato».

Rispondendo alla causa, Google ha definito le accuse «infondate». «Non imponiamo le stesse restrizioni degli altri sistemi operativi mobili», ha scritto il 7 luglio Wilson White, senior director of Public Policy di Google. «Quindi, è strano che un gruppo di procuratori generali dello Stato abbia scelto di intentare una causa contro un sistema che offre maggiore apertura e scelta rispetto ad altri».

 

Articolo in inglese: Google Hit With Suit by 36 states, Washington Over Alleged Antitrust Violations

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