Oltre seimila casi di coronavirus in Corea del Sud

Una panoramica dell’epidemia di coronavirus nella penisola sudcoreana

Di Frank Fang

La Corea del Sud ha assistito a una crescita incessante dei casi di infezione da coranivurs a partire dal 20 febbraio; il 5 marzo le autorità sanitarie hanno annunciato 322 nuovi casi.

I Centri coreani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kcdc) avevano segnalato mercoledì un totale di 438 nuovi casi, portando il conteggio nazionale a 5.766. Mentre giovedì 5 febbraio, il governo coreano ne ha segnalati nel pomeriggio altri 322, portando il numero totale dei contagiati a 6.088.

Secondo l’agenzia di stampa locale Yonhap News Agency, si sono verificati almeno 40 decessi legati al coronavirus.

Sempre giovedì, le forze armate americane in Corea hanno riferito che anche due loro dipendenti di stanza a Daegu sono risultate positive al Covid-19.

La città di Daegu – che ospita circa 2,5 milioni di persone e si trova a 300 chilometri di distanza dalla capitale Seoul – è l’epicentro dell’epidemia in Corea del Sud, dove sono localizzati più della metà di tutti i casi rilevati nel Paese dell’Asia orientale.

Dei 5.766 casi noti, 4.327 sono concentrati nella città di Daegu, mentre 861 nella più ampia provincia del Gyeongsang settentrionale.

Secondo il Kcdc, l’origine del 69,6 percento di tutti i casi a Daegu sarebbe legata alla chiesa Shincheonji. Molti dei casi legati a questa chiesa sono stati fatti risalire a una seguace di 61 anni che il 18 febbraio è risultata positiva al virus, diventando il 31esimo caso confermato del Paese.

A Seul sono 103 i casi confermati, mentre nella città costiera di Busan se ne contano 92. Nella provincia di South Chungcheong i casi noti sono 86, mentre nella provincia di South Gyeongsang sono 74.

In una delle più celebri località turistiche della Corea del Sud, l’isola di Jeju, ci sono attualmente quattro casi confermati di coronavirus, con l’ultimo di questi rilevato martedì.

Tra i 5.766 casi rilevati il 4 marzo, sono 88 le persone guarite che sono state dimesse dall’isolamento.

Secondo Yonhap, il 5 marzo il governo sudcoreano ha designato Gyeongsan, una città della provincia di Gyeongsan Nord, come «zona di cura speciale» a causa di un recente picco nei casi di infezione.

Il vice ministro della Salute coreano Kim Gang-lip ha spiegato che la designazione significa che il governo adotterà misure di quarantena straordinariamente forti per combattere l’epidemia. Gyeongsan, situata a est di Daegu, si trova circa 330 chilometri a sud-est di Seoul.

Daegu e Cheongdo, una contea della provincia di North Gyeongsan, erano già state designate come «zone di cura speciale» dal 21 febbraio, a causa della gravità dell’epidemia in queste due aree.

 

Articolo in inglese: South Korea Has Over 6,000 Coronavirus Cases, Including 2 More US Military Dependents

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