Carne-zombie, gamberi al gel e altri scandali alimentari

Da diversi anni la Cina è al centro dei più disparati scandali alimentari. Il 2015 non ha fatto eccezione: alcuni scandali, come il latte in polvere per neonati contaminato dalla melamina, non erano purtroppo una novità; ma lo scorso anno diversi produttori e contrabbandieri cinesi hanno truffato i cinesi vendendo nuovi alimenti pesantemente adulterati, come gamberetti riempiti di gel e carne vecchia di quarant’anni.

Fortunatamente (per il resto del mondo) la maggior parte di questi cibi pare che siano venduti solo nel mercato interno cinese e quindi non dovrebbero rappresentare un problema per la popolazione all’estero.

A ogni modo esiste sempre un rischio di assumere inconsapevolmente i cibi adulterati, motivo per cui negli Stati Uniti gli ispettori della Food and Drug Administration (l’Autorità federale di controllo sui prodotti alimentari e farmaceutici) esaminano l’uno per cento o meno delle importazioni alimentari ogni anno.
Di seguito i maggiori cinque casi di cibo tossico o adulterato verificatisi in Cina nel 2015.

CARNE ‘ZOMBIE’

Questo caso bizzarro è così scoraggiante che il funzionario cinese che aveva il compito di eseguire il controllo ha «quasi vomitato» dopo aver effettuato la scoperta: nel mese di giugno i media statali cinesi hanno riferito che i funzionari locali della provincia centromeridionale dell’Hunan avevano colto in flagrante un’organizzazione di contrabbandieri, scoprendo carne congelata di maiale, manzo e ali di pollo risalente agli anni 70 (per dare un’idea del contesto storico, in quel periodo Mao Zedong era ancora vivo e guidava la devastante Rivoluzione Culturale).
I contrabbandieri gestivano un traffico nazionale di carne per un valore di oltre 440 milioni di euro e utilizzavano camion non refrigerati per trasportarla dentro e fuori dai confini cinesi. La ‘carne zombie’, come l’aveva definita il Quotidiano del Popolo (il media portavoce di Stato), veniva ricongelata prima di essere venduta a potenziali clienti.

PERLE INDIGESTE NEL BUBBLE TEA

Le palline dolci e gommose che si trovano nel bubble tea sono senza dubbio il ‘piatto forte’ di questa bevanda. Il bubble tea è composto da tè, latte e palline di tapioca, e viene venduto nei negozi specializzati nella varie Chinatown di tutto il mondo. Per un qualche motivo, i proprietari di un negozio di bubble tea nella provincia cinese dello Shandong hanno trasformato questa bevanda, sostituendone il suo ingrediente tipico con una sostanza indigesta e poco appetibile.

Nel mese di ottobre, un giornalista di una stazione televisiva del Shandong, dopo aver bevuto un bubble tea in un negozio locale, sentiva che le perle erano indigeste. Ha quindi deciso di fare una tac alla bevanda presso l’università locale e ha costatato che le perle di tapioca erano eccessivamente gommose. Gli scienziati dell’università locale, non riuscendo a identificare la composizione di quelle ‘perle’, concludevano solo che erano «molto appiccicose».

Solo in seguito è stata rivelata la loro composizione, grazie ad alcune interviste segrete condotte dalla stazione televisiva del Shandong: un insospettabile proprietario di un negozio che vendeva queste bevande, ha ammesso che le ‘perle’ venivano prodotte in una fabbrica chimica a partire da vecchi pneumatici e da suole di cuoio.

GAMBERI CON GEL

Come si sa, i gamberetti sono morbidi e gommosi, ma nella città portuale di Guangzhou alcuni gamberetti di grandi dimensioni erano troppo molli. A ottobre i media cinesi hanno riportato la notizia di alcuni gamberetti con del gel all’interno; l’articolo è poi diventato virale nella rete cinese. In pratica, alcuni commercianti senza scrupoli iniettavano il gel nei crostacei per farli sembrare più grandi e pesanti, per venderli a un prezzo maggiore. Da quel momento sono stati compiuti dei controlli e i campioni analizzati hanno rivelato tracce di gel commestibile.

PANCETTA MALSANA 

A gennaio la polizia cinese ha controllato i magazzini di più di cento persone sospettate di essere coinvolte in un traffico nazionale di adulterazione di carni, con risultati sconcertanti: più di mille tonnellate di carne di maiale contaminata sono stati sequestrati, oltre a 48 tonnellate di olio da cucina prodotto dalla stessa carne. Gli indagati avevano ammesso di aver comprato i maiali malati a buon mercato dagli agricoltori, prima di trasformarli in prosciutto, pancetta e olio da cucina.

LATTE IN POLVERE CONTAMINATO

Nel mese di giugno, le autorità cinesi addette alla sicurezza alimentare hanno scoperto enormi quantità di nitrati in alcuni campioni di latte in polvere proveniente da tre produttori della provincia nordoccidentale dello Shaanxi. Il nitrato è un composto potenzialmente cancerogeno, se presente in quantità eccessive.

Fin dal 2008 il latte in polvere è una questione delicata in Cina: in quell’anno circa 300 mila bambini si erano ammalati dopo aver consumato alimenti contaminati con melamina, una sostanza tossica. Almeno sei bambini sono morti, e la notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo.

Da allora, i cinesi acquistano il latte in polvere all’estero grazie ai parenti che spediscono le confezioni, un fenomeno che sta arricchendo le industrie di Germania e Australia.
In alternativa, i genitori cinesi viaggiano fino a Hong Kong per fare incetta di latte in polvere importato, creando disagi nella città. Infatti, secondo alcuni gruppi di attivisti nella regione autonoma cinese, i cinesi affollano le aree della città e alterano la normale distribuzione commerciale di questo alimento; per questo motivo nel 2014 diversi attivisti hanno organizzato delle proteste per disturbare i ‘turisti’ della Cina continentale in visita per comprare latte in polvere.


Articolo in inglese: ‘Zombie Meat, Rubber Bubble Tea Pearls, Gel-Filled Shrimp, and Other Chinese Food Scandals of 2015

 
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