Capodanno a Hong Kong, oltre un milione di persone in strada per la libertà

Di Frank Fang

Oltre un milione di manifestanti hanno marciato per le strade di Hong Kong nel primo giorno del 2020, per chiedere ancora una volta al governo di soddisfare le loro richieste.

La manifestazione è stata improvvisamente interrotta dalla polizia verso le 6 del pomeriggio, nonostante gli organizzatori avessero l’approvazione della questura per tenere la marcia tra le 15 e le 22 di mercoledì primo gennaio.

Ad ogni modo la partecipazione è stata piuttosto elevata. Secondo un comunicato pubblicato su Facebook dagli organizzatori del Civil Human Right Front sarebbero scese in piazza oltre 1 milione e 30 mila persone. Mentre secondo la polizia i manifestanti sarebbero stati appena 60 mila, una stima inverosimilmente bassa che è stata criticata dagli organizzatori come priva di fondamento e credibilità.

La marcia è stata organizzata dal gruppo locale pro democrazia denominato Civil Human Right Front (Chfr), che ha contribuito ad organizzare diverse delle grandi manifestazioni svoltesi a Hong Kong dall’inizio delle proteste, nel giugno dello scorso anno.

Decine di migliaia di persone partecipano a una marcia pacifica a Hong Kong, il 1° gennaio 2020. (Sung Pi-lung/The Epoch Times)

Prima della marcia si è svolto un raduno presso il Victoria Park, dove sono intervenuti diversi attivisti, tra cui l’attivista per la democrazia Ventus Lau e la studentessa attivista Sunny Cheung.

Cheng ha chiesto più proteste per il nuovo anno e ha intonato uno slogan ormai divenuto popolare a Hong Kong: «Il cielo distruggerà il Pcc [il Partito comunista cinese, ndr]», ribadendo che il Pcc è il principale nemico degli hongkonghesi. Ha inoltre chiesto l’introduzione di sanzioni per tutte le aziende pro Pechino che «voltano le spalle» a Hong Kong per fare amicizia con il regime cinese.

Il coordinatore della Chrf Jimmy Sham, parlando con la stampa prima della marcia, ha dichiarato che lo scopo della manifestazione è di rinnovare le cinque richieste che i manifestanti avanzano ormai da lungo tempo, che includono il suffragio universale e l’apertura di un’inchiesta indipendente sui casi di violenza perpetrata dalla polizia nei confronti dei manifestanti.

Sham ha anche criticato il governo della città per aver soppresso la Spark Alliance, un’organizzazione no profit locale che raccoglie fondi per l’assistenza legale e medica ai manifestanti arrestati. Il 19 dicembre la polizia ha infatti congelato il conto bancario della Spark Alliance, che conteneva approssimativamente 70 milioni di dollari hongkonghesi (circa 8 milioni di euro), sostenendo che tre uomini e una donna del gruppo fossero sospettati di «riciclaggio di denaro sporco».

Nel frattempo anche gli insegnanti locali sono stati puniti per aver sostenuto le proteste.

Il 20 dicembre, il segretario all’istruzione di Hong Kong Kevin Yeung ha chiesto alle scuole di sospendere gli insegnanti che sono stati arrestati per reati legati alle proteste, secondo quanto riportato dall’emittente locale Rthk, che ha precisato come da giugno siano stati arrestati circa 80 insegnanti.

Sham ha invitato i manifestanti ad unirsi ai neo costituiti sindacati filodemocratici – che avevano allestito stand lungo il percorso della marcia – in modo che i futuri scioperi possano essere organizzati meglio.

Nel Victoria Park, alcuni manifestanti sventolavano bandiere degli Stati Uniti, mentre molti altri indossavano maschere di animali sovradimensionate con le sembianze di popolari cartoni animati, come Pepe the Frog e Linden Pigs.

«Protestiamo all’inizio di quest’anno per ricordare a noi e ai nostri amici internazionali di non dimenticarsi, e di non abituarsi alla violenza della polizia e alla repressione dello Stato, e per dimostrare la nostra solidarietà», ha dichiarato la Chrf in una dichiarazione pubblicata sulla sua pagina Facebook.

La marcia

Verso le 14.40 locali, i manifestanti hanno iniziato a marciare dal Victoria Park verso Chater Road, destinazione finale del corteo. In testa c’erano diversi politici locali pro democrazia, tra cui Andrew Chiu e Ho Kai-ming.

I manifestanti hanno inneggiato slogan come: «Cinque richieste, non una di meno», «Non aver paura della repressione, camminiamo spalla a spalla» e «Opponiti alla polizia, unisciti ai sindacati». Mentre altri esponevano cartelli con diversi messaggi, tra cui «Manteniamo il nostro impegno, restiamo uniti», «Il cielo distruggerà il Pcc», «Mai arrendersi, mostrare giustizia al mondo» e «Liberare Hong Kong 2020».

Decine di migliaia di persone partecipano a una marcia pacifica a Hong Kong, il 1° gennaio 2020. (Sung Pi-lung/The Epoch Times)

Verso le 16.00 il primo gruppo ha raggiunto la destinazione finale, mentre un grande numero di manifestanti non aveva ancora messo piedi fuori dal Victoria Park.

Circa un’ora dopo è scoppiato uno scontro tra un piccolo gruppo di manifestanti e la polizia nei pressi di Hennessy Road, a metà strada tra Chater Road e il Victoria Park.

È ancora poco chiaro cosa abbia provocato lo scontro; ad ogni modo la polizia ha sparato gas lacrimogeni, spray al peperoncino, ed effettuato diversi arresti. La Rthk ha dichiarato che la polizia ha persino sparato spray al peperoncino direttamente contro uno dei suoi video reporter presenti sul posto.

Alle 17.40 la polizia locale ha rilasciato un comunicato stampa, sostenendo di aver arrestato 5 «rivoltosi» colpevoli di aver vandalizzato una banca all’incrocio tra Hennessy Road e Luard Road.

Poco dopo, la Chrf ha rilasciato un comunicato su Facebook, affermando che la polizia aveva contattato il gruppo e richiesto che l’organizzazione annullasse la manifestazione entro le 18:15.

Molti cittadini hanno lasciato commenti sotto il post della Chrf su Facebook, sostenendo che la polizia abbia intenzionalmente creato il caos allo scopo di porre fine alla pacifica manifestazione.

Sull’applicazione di messaggistica Telegram, che è stata ampiamente utilizzata dai manifestanti di Hong Kong per comunicare e organizzare eventi, gli utenti hanno espresso il sospetto che i vandali non fossero manifestanti, ma veri e propri agenti di polizia. La polizia ha tuttavia respinto ogni accusa con un secondo comunicato stampa.

Alle 18.46, ora locale, la Chrf ha rilasciato un comunicato in cui denunciava la «brutale decisione della polizia» di interrompere la marcia anticipatamente.

Il comunicato sottolineava come la polizia abbia volontariamente intensificato le tensioni lungo Luard Road, dove ha sparato gas lacrimogeni contro la folla. Ha anche criticato la polizia per aver «perquisito e provocato i cittadini» inviando la polizia antisommossa nelle stazioni della metropolitana vicine al percorso della parata.

«Il primo giorno del 2020, la polizia ha interrotto la prima manifestazione autorizzata dell’anno con una scusa assurda. Il governo di Hong Kong ha dimostrato la sua riluttanza ad ascoltare le voci delle masse, violando così il diritto di assemblea dei cittadini di Hong Kong», ha dichiarato la Chrf.

Infine, alle 20.00 il quotidiano di Hong Kong Apple Daily ha riferito che la polizia aveva arrestato oltre 100 persone per non essersi allontanate dal percorso della parata, nei pressi del centro commerciale Sogo.

 

Articolo in inglese: More than a Million Hongkongers Celebrate New Year’s Day by Taking to Streets to Renew Their Demands

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