Cancelliere austriaco: lockdown per i non vaccinati se aumentano i pazienti in terapia intensiva

Di Ivan Pentchoukov

Gli austriaci non vaccinati contro il Covid-19 rischiano di essere rinchiusi in casa dal governo se il numero di pazienti in terapia intensiva continuerà a salire.

Lo ha annunciato venerdì il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg, quando ha dichiarato che se il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva a causa del Covid-19 dovesse raggiungere quota 600, le persone non vaccinate potranno uscire di casa solo per alcuni motivi specifici.

Seicento posti in terapia intensiva rappresentano un terzo della capacità totale dell’Austria. C’erano 220 pazienti Covid-19 in terapia intensiva al momento dell’annuncio di Schallenberg, che ha aggiunto: «La pandemia non è ancora nello specchietto retrovisore. Stiamo per imbatterci in una pandemia di non vaccinati».

Il cancelliere ha anche precisato che se il numero di ricoverati in terapia intensiva per Covid dovesse raggiungere quota 500, le persone non vaccinate che non hanno neanché sviluppato un’immunità naturale non saranno autorizzate a entrare in luoghi come ristoranti e hotel.

L’annuncio è arrivato dopo che Schallenberg ha incontrato i leader locali per affrontare un rapido aumento dei casi di virus del Pcc (l’agente patogeno che causa il Covid-19).

L’Austria vanta uno dei tassi di vaccinazione più alti al mondo. Oltre il 62% della sua popolazione è completamente vaccinata contro il Covid-19, una percentuale maggiore rispetto agli Stati Uniti.

Negli ultimi 7 giorni in Austria sono state segnalate 228 infezioni ogni 100 mila persone, rispetto ai 152 casi ogni 100 mila persone della settimana precedente. Mentre il numero di nuovi casi giornalieri di Covid-19 è in costante aumento dall’inizio di luglio in Austria.

La minaccia di un lockdown riservato ai non vaccinati costituirebbe una delle misure più restrittive al mondo nei confronti delle persone che hanno scelto di non vaccinarsi.

Nel frattempo, la Russia ha annunciato un lockdown riservato alle persone sopra i 60 anni, per quattro mesi a partire dal 25 ottobre. Alcuni Stati dell’Australia hanno autorizzato solo le persone vaccinate a tornare al lavoro. Mentre in Italia sono ormai quasi dieci giorni che è diventato obbligatorio il ‘green pass’ per recarsi sul proprio luogo di lavoro.

Ad ogni modo, uno studio pubblicato a inizio mese da un gruppo di scienziati inglesi mostra che la protezione fornita dai vaccini contro la diffusione della variante Delta è relativamente piccola e cala rapidamente nel giro di tre mesi. Secondo lo studio, attualmente in fase di pre-print,  dodici settimane dopo la vaccinazione le persone vaccinate avrebbero la stessa probabilità di trasmettere la variante Delta rispetto a quelle non vaccinate.

 

Articolo in inglese: Austrian Chancellor Threatens to Lock Down the Unvaccinated if Cases Rise

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