Bolsonaro promette di «rimuovere la spazzatura marxista» dalle scuole brasiliane

In uno dei suoi primi discorsi come presidente del Brasile, Jair Bolsonaro ha dichiarato che il suo governo rimuoverà «la spazzatura marxista» dal sistema educativo nazionale.

Bolsonaro ha mandato questo messaggio solo un giorno dopo il discorso di insediamento, durante il quale aveva dichiarato che la sua vittoria alle elezioni ha liberato il Brasile dal «socialismo e dal politicamente corretto».

«Una delle nostre strategie per migliorare il sistema educativo brasiliano consiste nel rimuovere la spazzatura marxista dalle nostre scuole senza mezze misure. Cosi potremmo formare dei cittadini, e non dei militanti politici», ha scritto il presidente su Twitter.
In un successivo messaggio ha scritto che il suo governo agirà al contrario rispetto al precedente governo, «che ha investito intenzionalmente per plasmare menti succube delle idee socialiste».

Effettivamente il sistema educativo brasiliano è stato ampiamente influenzato dal marxismo, tanto che i libri di testo attaccano apertamente il capitalismo, mentre lodano il socialismo.
La decisione di Bolsonaro di riformare il sistema educativo non sembra dunque essere casuale. Il movimento comunista internazionale aveva infatti deciso di servirsi principalmente del sistema educativo, per introdursi in Brasile, secondo Jeff Nyquist, uno scrittore che ha intervistato numerosi esperti sull’argomento. «È persino più profonda che negli Stati Uniti, il che la dice lunga – ha dichiarato Nyquist in merito all’influenza socialista sul sistema educativo brasiliano – Alcuni dei programmi che l’estrema sinistra ha introdotto nel sistema educativo statunitense, erano già stati presenti in Brasile. Qui [in Brasile, ndr] hanno puntato principalmente sull’educazione».

A novembre Bolsonaro ha nominato Ricardo Vélez-Rodriguez, un anti-comunista, come ministro dell’educazione del Brasile. Alcune settimane prima della sua nomina, Vélez-Rodriguez aveva scritto in un blog che i brasiliani sono diventati «ostaggi di un sistema educativo che indottrina gli studenti allo scientismo e al marxismo».
Vélez-Rodriguez ritiene che il movimento brasiliano ‘Scuole Senza Partiti Politici’ rappresenti una possibile soluzione al problema. Una proposta di legge con un nome simile è bloccata all’interno del parlamento brasiliano dal 2014: la legge bandirebbe alcuni argomenti – tra cui la politica, la sessualità, e gli studi di genere – dai dibattiti nelle lezioni.

Vélez-Rodriguez è stato sostenuto da Olavo de Carvalho, un conservatore brasiliano residente negli Stati Uniti, la cui opera era tra i quattro libri presenti sulla scrivania di Bolsonaro durante il suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, secondo il The Nation.

Durante un’intervista con Epoch Times, de Carvalho aveva dichiarato che il Partito dei Lavoratori brasiliano è in realtà il «Partito Comunista» e aveva specificato che l’influenza dei comunisti in Brasile si estende ben oltre il sistema educativo: «Controllano la totalità della stampa, tranne una o due piccole eccezioni. Controllano tutte le università. Controllano tutte le istituzioni culturali. Controllano praticamente ogni cosa».

Tuttavia, secondo Nyquist, contrastare l’influenza del comunismo sul sistema educativo brasiliano sarà più facile rispetto a quanto non lo sia negli Stati Uniti. In Brasile il governo è più centralizzato, perciò Bolsonaro potrà apportare rapidamente dei cambiamenti importanti. Negli Stati Uniti, il sistema educativo pubblico è controllato principalmente dai singoli Stati e a livello locale, mentre il Dipartimento dell’Educazione Federale esercita solo una piccola influenza.

 

Articolo in inglese: Bolsonaro Vows to ‘Tackle the Marxist Garbage’ in Brazil’s Schools

 
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