Blinken considera le relazioni Usa-Cina come il «più grande test geopolitico del 21° secolo»

Di Cathy He

La questione Usa-Cina è davvero «il più grande test geopolitico del 21° secolo». Questo è almeno ciò che afferma il segretario di Stato Antony Blinken, che ha elencato le priorità dell’amministrazione Biden.

Nel suo primo discorso al Dipartimento di Stato, che delinea la strategia di politica estera dell’amministrazione Biden, Blinken ha spiegato che la sfida posta dal regime cinese è diversa da quelle di altri Paesi come Russia e Corea del Nord: «La Cina è l’unico Paese con il potere economico, diplomatico, militare e tecnologico in grado di minare seriamente il sistema internazionale stabile e aperto, tutte le regole, i valori e le relazioni che fanno funzionare il mondo come vogliamo». E tra le massime priorità dell’amministrazione elencate da Blinken, le relazioni Usa-Cina sono state le uniche specificamente rivolte verso un altro Paese: «Il nostro rapporto con la Cina sarà competitivo come dovrebbe essere, collaborativo quando può esserlo e conflittuale quando deve esserlo. Il denominatore comune è la necessità di prendere la Cina da una posizione di forza».

L’amministrazione Biden sta attualmente riesaminando tutte le politiche dell’era Trump volte a contrastare una serie di minacce poste dal regime cinese e non ha ancora annunciato alcuna azione politica specifica. Affrontare la sfida della Cina è un qualcosa che gode di sostegno bipartisan, e l’amministrazione Biden deve affrontare forti pressioni da parte dei repubblicani che vogliono che porti avanti le politiche Trumpiane, molto dure nei confronti della Cina.

Nel frattempo il regime cinese stesso ha invitato l’amministrazione Biden ad annullare le politiche intransigenti di Trump sulla Cina e a non «interferire» in quelle che il regime chiama questioni di «linea rossa», come le violazioni dei diritti umani contro i musulmani uiguri nello Xinjiang, la repressione a Hong Kong e l’aggressione militare verso Taiwan.

Blinken ha spiegato che gli Stati Uniti lavoreranno con gli alleati per affrontare il regime di Pechino, un approccio che l’amministrazione ha descritto come da un punto di vista differente rispetto all’amministrazione Trump: «È necessario impegnarsi nella diplomazia e nelle organizzazioni internazionali, perché da dove ci ritiriamo, la Cina ne approfitta».

Tuttavia gli ex funzionari di Trump hanno respinto la caratterizzazione secondo cui l’amministrazione abbia agito in modo troppo unilaterale, sottolineando invece di aver costruito alleanze per respingere le minacce cinesi, ma al contempo di non aver avuto nemmeno paura di andare da sola quando utile. Il ritiro degli Stati Uniti dalle organizzazioni internazionali, tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità e il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, per esempio, è stato dovuto – sempre secondo ex funzionari Trumpiani – a problemi sistemici al di là di ogni possibilità di riforma. Entrambe queste mosse sono state però archiviate dall’amministrazione Biden.

Blinken ha affermato che l’approccio dell’amministrazione «richiede anche di difendere i nostri valori quando i diritti umani vengono violati nello Xinjiang o la democrazia viene calpestata a Hong Kong. Perché se non lo facciamo, la Cina agirà con ancora maggiore libertà».

Blinken ha sottolineato la necessità di battere la Cina «investendo in lavoratori e aziende americane e insistendo su condizioni di parità».

Senza menzionare specificamente la Cina, ha anche affermato che l’amministrazione avrebbe «utilizzato ogni strumento per impedire ai Paesi di rubare la nostra proprietà intellettuale o manipolare le loro valute per ottenere un vantaggio ingiusto».

L’amministrazione Trump ha tentato di costringere il regime cinese a riformare una serie di pratiche commerciali sleali attraverso la guerra commerciale Usa-Cina, che ha portato all’accordo commerciale firmato nel gennaio del 2020. Mentre il regime cinese finora non è stato all’altezza del suo impegno di acquisti previsti dall’accordo, l’amministrazione Biden non ha segnalato come affronterebbe il patto commerciale.

 

Articolo in inglese: Blinken Sees US-China Relationship as ‘Biggest Geopolitical Test of the 21st Century’

 
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