Birmania tra caos e disperazione mentre prosegue la repressione militare

Di Jennifer Zeng e Ellen Wan

La disperazione si sta diffondendo tra il popolo birmano, poiché l’atteso sostegno internazionale non è arrivato e la popolazione si trova ad affrontare una crescente e spietata repressione militare. Questo è quanto recentemente dichiarato all’edizione americana di Epoch Times da una fonte interna all’esercito della Birmania.

La fonte, che ha parlato a condizione di anonimato, ha spiegato che per oltre un mese, il popolo birmano ha atteso e atteso, ma il sostegno internazionale non è arrivato: «Può il popolo birmano contare solo su se stesso?».

«Fino ad ora, abbiamo provato tutto quello a cui potevamo pensare – ha proseguito il militare evidentemente emozionato – ma a nessuno importa se noi in Birmania viviamo o moriamo. Abbiamo esaurito tutti i nostri mezzi solo per rimanere vivi».

Inoltre, l’uomo ha aggiunto che nemmeno i bambini sono stati risparmiati durante le repressioni dei manifestanti: «Un bambino della regione di Sagaing è stato maltrattato dai soldati per strada. Shwe Mi, un bambino di sette anni, stava piangendo quando tre soldati birmani gli hanno bruciato ripetutamente la fronte e le orecchie con delle sigarette. È stato preso a calci come un pallone, e poi abbandonato sul ciglio della strada, dove dei volontari lo hanno trovato morente e lo hanno portato all’ospedale per la rianimazione».

Un meccanismo ereditario

Secondo la fonte, l’esercito birmano ha un meccanismo ereditario per cui il figlio eredita la posizione del padre. Le truppe sono organizzate in battaglioni in base ai membri dei clan e i soldati della stessa città natale sono assegnati allo stesso battaglione: «Il sistema dell’esercito è essenzialmente ereditario, entrare nell’esercito è una professione».

Il militare ha anche raccontato che dall’inizio delle proteste, i soldati birmani hanno rubato oltre 20 mila motociclette ai manifestanti di Yangon, per poi rivenderle nel mercato dell’usato.

Inoltre, «proprio di recente, durante la repressione a Mandalay, cinque soldati hanno fatto irruzione in un negozio di cellulari, hanno rotto il bancone e rubato 119 cellulari. Hanno anche postato dei selfie. Questo ha scatenato l’indignazione in tutta la Birmania. L’immagine dei soldati come eroi che hanno combattuto coraggiosamente in prima linea per proteggere il Paese è ora sostituita da quella di banditi e ladri».

La commissione militare ordina a tutte le industrie di riprendere il lavoro

La Commissione militare ha emesso un ordinanza secondo cui tutte le industrie devono riprendere il lavoro e la produzione, e coloro che disobbediscono all’ordinanza rischiano di essere multati per cifre comprese tra i 2 milioni di kyat e i 100 milioni di kyat (da 1.200 a 60.000 euro) al giorno.

Coloro che non pagano la multa entro 10 giorni saranno severamente puniti ai sensi della legge sulla ribellione al governo e alla gestione economica, con una pena massima di 40 anni di prigione.

Inoltre, la fonte ha dichiarato che il 25 marzo è stato confermato un nuovo caso di Covid-19 importato dall’esterno della regione autonoma di Kokang, una zona che confina con la Cina meridionale. E ha spiegato che i posti di controllo per il virus sono diventati inefficienti in quanto i militari, che avrebbero dovuto gestirli, sono stati schierati per reprimere le proteste.

Rinviata l’udienza di Aung San Suu Kyi

In base alla legge birmana, i sospetti devono essere rilasciati se non vengono formalmente incriminati entro due mesi dalla loro presa in custodia. Ora, i due mesi di Aung San Suu Kyi scadranno a breve, ma la Commissione militare ha già dichiarato che, poiché il caso di Aung San Suu Kyi è enorme e complesso, non sarà soggetto al massimo periodo di detenzione previsto dalla legge.

Secondo un assistente dell’avvocato di Aung San Suu Kyi, la data della sua comparizione in tribunale è stata rinviata al 1° aprile.

Pesanti perdite e comitati parlamentari messi fuori legge

Dopo il colpo di Stato dell’esercito, c’è stata una spietata repressione delle proteste pubbliche e almeno 400 persone sono state uccise.

Secondo la fonte, ad oggi almeno 4 mila persone sono state ferite e oltre 5 mila arrestate.

Infine, il militare ha raccontato che la Burma National Television, controllata dall’esercito, ha dichiarato che gli attuali comitati di rappresentanza di entrambe le Camere del Parlamento birmano sono illegali. Ma non è tutto, i parlamentari che sostengono la Lega Nazionale per la Democrazia sono ricercati per tradimento.

 

Articolo in inglese: Burmese Sink Into Despair as Military Crackdown Continues



 
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