Quello di Biden sarebbe il terzo mandato Obama

Di John Rossomando

«Una presidenza Biden significherebbe tornare alle disastrose politiche estere dell’amministrazione Obama», ha scritto nel suo libro Walid Phares.

Phares ha svolto un ruolo chiave nella formulazione della strategia «America First» durante la campagna di Donald Trump nel 2016, e nel suo ultimo libro, «La scelta: Trump contro Obama nella politica estera degli Stati Uniti», offre un chiaro promemoria della differenza tra le preferenze politiche di Biden e quelle dell’amministrazione Trump, definendole come il «giorno» e la «notte»,  e dimostrando un’acuta comprensione delle sfumature e delle differenze tra le visioni del mondo di Biden e Trump.

Secondo Phares, che è stato il primo esperto di politica estera a livello nazionale ad appoggiare Trump e a lavorare alla sua campagna, Biden intende riportare la politica estera americana agli anni di Obama, quando i Fratelli Musulmani e i mullah iraniani stabilivano i programmi della politica estera statunitense in Medio Oriente.

Trump ha rappresentato una rottura con l’ortodossia della politica estera di Barack Obama nel placare i mullah iraniani. Phares sottolinea che le politiche di Obama avevano portato alla discriminazione dei gruppi cristiani indigeni in tutto il Medio Oriente, cosa che Trump ha cercato di correggere.

Per evitare di irritare i Fratelli Musulmani, l’amministrazione Obama-Biden ha adottato una politica esitante nei confronti degli yazidi e dei liberali in pericolo. Di conseguenza, la rivoluzione verde riformista iraniana non ha avuto successo, e i copti sono stati licenziati, così come i cristiani siriaci e caldei.

Contro l’Isis, l’amministrazione Obama-Biden ha scelto di intraprendere una campagna burocratica e inefficace, dando libero sfogo alle milizie sciite controllate dall’Iran in Iraq e Siria. Ha anche tentato inutilmente di sostituire l’Isis con milizie influenzate o controllate dai Fratelli Musulmani, che invece si sono spesso allineate con Al-Qaeda. Questa strategia non ha ottenuto altro che fallimenti. Il regime di Assad è rimasto forte e le milizie sciite di Russia e Iran hanno accresciuto il loro potere.

Phares confronta questa strategia con quella di Trump: utilizzare le milizie curde per cancellare definitivamente il califfato dell’Isis. Lo studioso osserva che l’annuncio di Trump nel suo discorso dell’aprile 2016 al Mayflower Hotel di Washington, quando ha affermato di voler annullare l’accordo sul nucleare iraniano, ha segnato un «passaggio del Rubicone», dal quale non poteva esserci ritorno. Questa mossa ha garantito che coloro che avevano investito politicamente e finanziariamente nell’accordo se ne tirassero fuori. Phares aveva individuato un ponte finanziario tra Teheran, l’Unione Europea di Bruxelles, e i Democratici a Washington. Trump si è messo in mezzo, il che ha prodotto uno «tsunami di rabbia» contro di lui dall’Europa. «Credo che la resistenza pre-elettorale sia avvenuta semplicemente perché il team di Trump era seriamente intenzionato a contenere l’Iran e smantellare l’Isis, e stava considerando di cambiare la politica di Obama nei confronti degli islamisti radicali e dei Fratelli [musulmani]».

Phares respinge e definisce sciocche le affermazioni secondo cui Trump sarebbe ostaggio dell”islamofobia’, in quanto moltissimi musulmani contrari alla politica dell’Islam radicalizzato sostengono il presidente e le sue politiche. Phares fa notare inoltre che Obama e Biden hanno infranto le norme per le transizioni pacifiche tra le amministrazioni, spiando prima la campagna di Trump e poi il suo team di transizione.

Come abbiamo visto di recente, Biden prevede di riposizionare le stesse persone responsabili delle politiche di Obama in posizioni chiave nel governo federale. La nomina del generale Lloyd Austin a Segretario alla Difesa è un promemoria delle politiche fallite dell’amministrazione Obama-Biden. Austin ha supervisionato il fallito programma di addestramento e equipaggiamento che ha visto 500 milioni di dollari dei contribuenti spesi per addestrare «quattro o cinque» ribelli islamici siriani a combattere l’Isis.

Sotto Obama e Biden, il simbolico accordo nucleare iraniano è stato al centro della scena. Ha influito sul modo in cui l’amministrazione Obama-Biden ha trattato i curdi e sull’opposizione all’indipendenza curda irachena, all’indomani della sconfitta dell’Isis.

Phares sostiene inoltre che le accuse del Russiagate contro l’amministrazione Trump miravano a distrarre il governo dallo sradicare il sostegno all’accordo nucleare iraniano. La rimozione dell’ex direttore della Defense Intelligence Agency, il tenente generale Mike Flynn, dal suo incarico alla Casa Bianca come consigliere per la sicurezza nazionale sulla scia delle accuse russe, ha gravemente danneggiato gli sforzi del governo. Inoltre si vocifera che il desiderio di Trump di sradicare l’accordo con l’Iran, ha portato i burocrati filo-Obama a spiare la campagna di Trump e a mettere in moto le accuse russe. «Alcuni potrebbero ritenere che l’accusa russa fosse semplicemente una narrativa conveniente, in base alla quale l’opposizione ha preso di mira il presidente Trump per impedire alla sua amministrazione, in particolare al generale Flynn, che allora era il consigliere per la sicurezza nazionale, di scoprire la vera struttura dietro l’accordo», ha scritto Phares.

Phares sostiene insomma che l’amministrazione Trump abbia riportato numerosi successi sul fronte della politica estera, come l’eliminazione dell’autoproclamato califfo dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, la designazione del Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane come entità terroristica e l’eliminazione del sua leader, il generale Qassem Soleimani o il suo incontro con il leader nordcoreano Kim Jong-un, che ha portato a una sospensione dei test nucleari e missilistici della Corea del Nord, solo per citarne alcuni.

Phares prevede che una vittoria di Biden significherebbe un ritorno alle stesse politiche fallimentari che hanno caratterizzato gli otto anni della presidenza Obama.

 

L’autore John Rossomando è un analista senior per la politica di difesa presso il Center for Security Policy e ha lavorato come analista senior per l’antiterrorismo presso The Investigative Project on Terrorism per otto anni.

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: Phares: Biden Will Be Obama’s 3rd Term

 
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