Biden è debole e Putin lo sa bene

Di Cal Thomas

L’incontro virtuale di martedì tra il presidente americano Biden e il presidente russo Vladimir Putin potrebbe essere visto come un ultimo confronto prima che le truppe russe invadano l’Ucraina.
Biden non ha mostrato altro che debolezza da quando è entrato in carica. Persino le sue minacce di «conseguenze» suonano deboli. Al contrario, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, è sembrato molto più audace del presidente degli Stati Uniti quando ha promesso di «respingere» qualsiasi invasione del suo Paese da parte delle forze russe.

Si guardi solo un momento a come appare diverso il mondo dopo che Donald Trump ha lasciato il suo incarico.
Biden ha ordinato il ritiro precipitoso dall’Afghanistan e tutto quello che l’amministrazione ha potuto fare è vantarsi di quale lavoro efficiente avesse compiuto nel portare fuori così tante truppe da un momento all’altro; e questo nonostante i 13 membri del servizio americano uccisi negli ultimi giorni e gli interpreti e gli americani lasciati indietro.

La Cina, per la prima volta, sta costruendo una base navale nell’Oceano Atlantico, al largo della costa africana. Pechino sta anche aumentando i voli militari su Taiwan e minaccia di nuovo di invadere l’isola democratica. La risposta di Biden è stata annunciare che non invierà funzionari governativi alle Olimpiadi di Pechino del 2022. È improbabile che questo possa intimorire il leader Xi Jinping.

L’Iran sembra procedere con il suo programma di costruzione delle armi nucleari. E perché non dovrebbe? In fondo, la convinzione del regime religioso è che Allah vorrebbe che il Paese avesse una bomba, per poter distruggere Israele e poi il «grande Satana», che sarebbe l’America.

D’altronde, come un editoriale del Wall Street Journal ha accuratamente evidenziato, «il problema dell’amministrazione Biden è che è entrata in carica credendo che la principale minaccia alla stabilità mondiale fosse Donald Trump». L’editoriale aggiunge anche: «La Cina sta comprando petrolio iraniano in violazione delle sanzioni statunitensi, ma anche gli Stati Uniti stanno facendo poco al riguardo. Un funzionario di Biden ha detto che sarebbe stato meglio gestire la cosa “diplomaticamente” e che il presidente ha subito intrapreso questa strada con il presidente cinese Xi Jinping. Mr. Biden ha indebolito la campagna di massima pressione di Mr. Trump contro il programma nucleare dell’Iran, e non ha messo altro che suppliche diplomatiche al suo posto».

I regimi canaglia si impegnano nella «diplomazia» solo se pensano di poter prendersi gioco dell’avversario.

L’Occidente crede troppo spesso che tutti i Paesi vogliano essere come gli Usa. Se fosse vero, non sarebbero già più simili a noi?

Il male deve essere contrastato, altrimenti cresce, nelle nazioni così come negli individui. L’ondata di criminalità in America è in parte il risultato dell’approccio morbido di giudici, pubblici ministeri e procuratori distrettuali sul crimine, nonché delle richieste di de-finanziare la polizia. I criminali naturalmente vedono questa debolezza come un’opportunità per saccheggiare e uccidere, temendo poche, se non nessuna conseguenza.

Se Putin vuole invadere l’Ucraina, se la Cina vuole invadere Taiwan, se l’Iran vuole dotarsi di una bomba nucleare, se il dittatore nordcoreano Kim Jong-un vuole muoversi contro la Corea del Sud, tutti loro possono vedere questa come l’opportunità ideale per intraprendere azioni per le quali invece ci penserebbero due volte, se l’America avesse un presidente forte.

Proprio come i criminali tendono a evitare i luoghi dove c’è una sicurezza efficace, e i bulli prendono di mira le persone che percepiscono come incapaci o non disposte a reagire, così anche i leader degli ‘imperi malvagi’ si sentono incoraggiati quando vedono che non saranno efficacemente contrastati dalla ‘nazione più forte del mondo’. Una nazione che sotto il presidente Biden è vista dai nostri avversari come sempre più debole.

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente il punto di vista di Epoch Times.

John Calvin Thomas è un editorialista, autore e commentatore radiofonico da oltre 35 anni. Il suo ultimo libro è “America’s Expiration Date: The Fall of Empires and Superpowers and the Future of the United States.”

Articolo in inglese: Putin Knows Biden Is Weak

 
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