Bce sorpresa dall’inflazione record (5%) di dicembre

Di Bryan Jung

L’inflazione dell’Eurozona ha raggiunto un nuovo record del 5% nel dicembre 2021, sollevando ulteriori dubbi sulla politica monetaria della Banca Centrale Europea (Bce), che aveva affermato che l’inflazione fosse un fenomeno transitorio.

L’inflazione è aumentata inaspettatamente il mese scorso, rendendo le cose più complicate per le autorità della Bce, che hanno costantemente sottovalutato le tendenze dei prezzi e le pesanti critiche di alcuni dei suoi stessi responsabili.

I 19 Paesi del blocco Euro hanno visto l’inflazione salire al 5% dal 4,9% di novembre, ben oltre il 4,7% previsto dagli analisti.

L’aumento dei prezzi dell’energia (del 26%) rimane la causa principale dell’inflazione. Ma anche gli aumenti del prezzo del cibo, dei servizi e dei beni importati sono stati ben al di sopra dell’obiettivo generale di inflazione della Bce del 2%, secondo i dati diffusi da Eurostat.

L’ultima previsione interna di dicembre stimava ottimisticamente l’inflazione futura all’1,8%, sia nel 2023 che nel 2024. La Banca centrale ha dichiarato allora che non vedeva ancora la necessità di alzare i tassi di interesse nel 2022, a differenza della Federal Reserve degli Stati Uniti con la sua posizione monetaria più prudente.

«L’accomodamento monetario è ancora necessario affinché l’inflazione si stabilizzi all’obiettivo del 2% nel medio termine», ha detto la Bce prima dell’ultimo rapporto.

La Bce a dicembre ha ridotto i suoi acquisti mensili di asset, ma ha promesso di continuare a sostenere la spesa di stimolo nel 2022.

Le autorità bancarie potrebbero essere costrette a cambiare il loro approccio quando il Consiglio direttivo della Bce si riunirà il 3 febbraio, se l’inflazione continuasse ad accelerare. Tuttavia, non è prevista alcuna azione politica da parte della Bce prima di marzo.

«Se l’inflazione dovesse produrre ulteriori e persistenti sorprese al rialzo, le banche centrali potrebbero essere costrette a premere il freno con forza», hanno dichiarato gli analisti della Berenberg Bank tedesca alla Cnbc.

La Bce potrebbe preparare il terreno per un primo rialzo nella primavera del 2023, ha detto Berenberg. La banca si aspetta ora che il tasso d’inflazione superi l’obiettivo fissato dalla banca per il 2022, ma al tasso del 3,2%.

Gli esperti bancari europei credevano che con l’economia in forte ripresa dopo lo shock pandemico del 2020, l’aumento dell’inflazione di qualche mese fa si sarebbe attenuato entro la fine dell’anno.

Le strozzature della catena di approvvigionamento e la conseguente inflazione hanno ridotto la spesa dei consumatori per i prodotti al dettaglio, con più spese per il cibo e altre necessità.

Gli esperti fanno notare che l’inflazione, esclusi i prezzi di cibo e carburante, nel blocco dell’euro è salita al 2,7% in dicembre dal 2,6%, mentre le cifre che escludono alcol e tabacco sono rimaste stabili al 2,6%.

Diversi analisti hanno già dichiarato che l’Eurozona potrebbe aver raggiunto un picco di inflazione. Tuttavia, c’è disaccordo su quanto velocemente l’inflazione scenderà e su dove si assesterà quando l’economia si stabilizzerà.

I politici europei ottimisti credono che l’aumento dell’inflazione sia temporaneo e che le pressioni sui prezzi dovrebbero alla fine allentarsi.

Tuttavia, alcuni importanti politici mettono in dubbio la narrazione standard, avvertendo che l’inflazione sopra il previsto potrebbe persistere fino al 2023.

Di fatto, la crescita dei salari europei è debole, e al contempo l’impennata della variante Omicron potrebbe paralizzare l’attività economica e pesare sull’inflazione.

 

Articolo in inglese: European Central Bank Policymakers Surprised With Inflation High of 5 Percent in December

 
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