Il balletto ‘La Morte del cigno’

Di Anastasia Gubin

Non appena diventò prima ballerina del Teatro Mariinskij a San Pietroburgo, Anna Pavlova chiese a Michail Fokin una coreografia apposta per lei. Così tra il 1905 e 1907 nacque il balletto Il Cigno.

L’interpretazione drammatica dell’artista riscosse un gran successo del pubblico e il nome fu cambiato in La Morte del Cigno, inspirato dal poema di Alfred Lord Tennyson The Swan Dying.

Nel seguente video, l’interpretazione de La Morte del Cigno della prima ballerina russa Svetlana Zakharova (1979) in un gala nel 2010. In Italia l’artista negli ultimi anni ha ballato alla Scala con Roberto Bolle ne Il lago dei cigni, Giselle e La Bayadère.

Come musica per la sua coreografia, Michaeil Fokin ha scelto il brano Il cigno, di poco più di quattro minuti, del musicista francese Camille Saint-Saëns, composto nel 1886, e che forma parte delle sequenze della sua celebre opera Carnevale degli animali.

La nipote di Fokin, Isabella, ha spiegato, secondo quanto riportato su Ballealert, che «la morte del cigno non ha enormi esigenze tecniche, ma piuttosto sono enormi quelle artistiche, perché ogni movimento e ogni gesto deve significare un’esperienza diversa che sta emergendo da qualcuno che sta tentando di sfuggire alla morte».

La musica di Saint-Saëns eseguita da un violoncello e accompagnata solo da un’arpa, era stata originalmente interpretata da Anna Pavlova vestita da cigno con una goccia di sangue nel petto. Il suo cigno alza le braccia sopra la testa e sembra galleggiare sul palco, ma cade dopo il primo tentativo di salire in aria.

Nel seguente video la versione della ballerina Uliana Lopatkina.

E quella di Anna Pavlova (1881-1931), più espressiva.

Molte delle modifiche nel balletto trasmesse fino a oggi sono state apportate da Maya Plisetskaya (1925-2015), la prima ballerina del Teatro Bolshoi di Mosca. Nel seguente video, la Plisetskaya balla La morte del Cigno all’età di 61 anni:

 

 
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