Avvocato dei diritti umani imprigionato e torturato dal Pcc

L’avvocato dei diritti umani Jiang Tianyong, in carcere dal 2016 perché sospettato di presunta «sovversione dello Stato», il 22 agosto 2017 è stato giudicato a porte chiuse. Pare che sia rinchiuso nella prigione n° 2 della provincia di Henan, ma la moglie non ne è certa ed è preoccupata per la sua salute. In un’intervista rilasciata a Radio Free Asia, infatti, Jin Bianling ha affermato che il marito sarebbe stato costretto ad assumere misteriose sostanze, probabilmente droghe.

L’accusa con cui Jiang Tianyong è stato arrestato nel novembre del 2016, era quella di voler minare l’ordine sociale. Dopo aver organizzato una campagna di sensibilizzazione per aiutare noti avvocati dei diritti umani, arrestati nel luglio 2015 in un’operazione a livello nazionale, Jiang Tianyong è stato quindi accusato di «cercare di sovvertire il sistema socialista», e di «attentare gravemente alla sicurezza dello Stato e alla stabilità sociale».

Durante l’intervista all’emittente asiatica, Jin Bianling ha dichiarato che le guardie carcerarie costringono il marito a ingerire sostanze sconosciute e nocive per la salute, due volte al giorno, e che hanno come conseguenza il deterioramento della sua memoria. Già nel mese di maggio è stata diffusa la notizia che dissidenti, firmatari di petizioni, avvocati dei diritti umani e uiguri imprigionati nei «campi di rieducazione» istituiti dal regime comunista, sono costretti a prendere farmaci non meglio identificati, e che hanno prodotto sintomi simili anche in queste persone.

Inoltre, anche un esponente di Amnesty International, Patrick Poon, ha confermato a Radio Free Asia che altri avvocati arrestati nell’operazione del 2015, hanno segnalato di essere stati forzati a ingoiare presunte medicine.

Jin Bianling ha chiesto ai responsabili della seconda prigione di Henan dove si trovi esattamente il marito, e quale sia il farmaco che gli viene somministrato. Ma all’avvocato è vietato sia acquistare prodotti di prima necessità che ricevere pacchi dai familiari, e gli viene impedito inoltre di fare gli esercizi all’aria aperta. Il padre, durante una visita in prigione, ha trovato Jiang Tianyong ammanettato e seduto su una sedia di metallo fissata al pavimento. Ha raccontato a Rfa che «le sue gambe erano rosse e gonfie», segno che l’uomo era costretto a stare seduto su una sedia a lungo, una delle forme di tortura usata frequentemente nelle carceri cinesi.

Jiang Tianyong ha difeso numerose persone e gruppi di emarginati della società cinese, trattati ingiustamente dal regime comunista, malati di Aids, altri difensori dei diritti umani e praticanti del Falun Gong, disciplina spirituale pacifica, che da quasi vent’anni è violentemente perseguitata dalla dittatura comunista. Nel 2011 era stato già imprigionato, per aver partecipato a manifestazioni in favore della democrazia, conosciute col nome di Rivoluzione dei Gelsomini.

 

Articolo in inglese: Prominent Human Rights Lawyer Jiang Tianyong Force-Fed Medication in Prison

 

 
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