Virus del Pcc, Australia sostiene proposta Ue per un’indagine indipendente

Di Alex Joseph

Il ministro della sanità australiano Greg Hunt ha confermato che il governo federale sostiene la proposta dell’Unione Europea per l’apertura di un’indagine indipendente sulle origini del virus del Partito Comunista Cinese (Pcc).

Hunt ha infatti dichiarato a Sky News: «Sosteniamo la mozione dell’Ue che include un’indagine indipendente, un lavoro di regolamentazione per i mercati alimentari ed eventualmente anche poteri di ispezione indipendenti».

È da metà aprile che i ministri australiani parlano della necessità di avviare un’indagine internazionale sulle origini del virus del Pcc, comunemente noto come nuovo coronavirus, che si è propagato dalla città di Wuhan, in Cina.

Hunt ha reso anche noto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e l’Australia hanno avuto alcune divergenze ultimamente, il che spiega perché il governo preferisca sostenere la mozione europea, che include «eventuali poteri di ispezione indipendenti», piuttosto che delegare all’Oms il compito di indagare.

Infatti, la scelta dell’Australia di chiudere le frontiere con la Cina, arrivata il primo febbraio, è stata secondo Hunt «la decisione più importante», nonostante le critiche che il Paese ha ricevuto sia da parte dell’Oms che dell’ambasciatore cinese in Australia.
A questo riguardo, Hunt ha dichiarato: «Riteniamo non soltanto di aver preso la decisione giusta, ma che addirittura sia stata una delle decisioni più importanti prese negli ultimi decenni da un governo australiano».

Il 7 maggio, il primo ministro australiano Scott Morrison ha avuto un incontro con alcuni leader di Paesi che – come l’Australia – hanno un basso numero di infezioni, per discutere della ripresa economica, del tracciamento dei contatti e della gestione di eventuali futuri focolai.

Anche Morrison ha espresso il suo sostegno alla risoluzione promossa dall’Ue che chiede l’apertura di un’indagine indipendente, e che verrà presentata in occasione dell’Assemblea mondiale della Sanità del 18 maggio.

Dal canto suo, il Pcc ha condannato la richiesta di un’indagine indipendente sullo scoppio dell’epidemia tramite il suo ambasciatore in Australia, Cheng Jingye. Secondo il ministro degli Esteri australiano Marise Payne, Cheng ha minacciato «ritorsioni economiche», come il boicottaggio dei prodotti australiani e l’interruzione del turismo e dei viaggi di studio in Australia. Ma le dichiarazioni di Cheng non hanno fatto che accrescere lo sdegno dei parlamentari australiani e complicare ulteriormente le relazioni diplomatiche tra Cina e Australia.

La convocazione dell’ambasciatore cinese

Secondo il Sunday Mail, un comitato parlamentare australiano intende convocare l’ambasciatore cinese per avere spiegazioni sul perché il Pcc ha «minacciato economicamente» l’Australia, sia prima che dopo lo scoppio della pandemia.

Infatti, il presidente del Comitato parlamentare permanente per la crescita del commercio e degli investimenti, George Christensen, ha dichiarato domenica che Cheng riceverà presto un avviso ufficiale che lo inviterà a presentarsi davanti al Parlamento federale, nell’ambito di una «inchiesta sulla diversificazione del commercio e degli investimenti in Australia».

Christensen ha specificato al corrispondente del Sunday Mail che «questa inchiesta è indipendente dal governo, in quanto non ci è stata affidata dal ministro del Commercio Simon Birmingham, ma piuttosto è un’inchiesta che abbiamo deciso di intraprendere noi stessi come comitato. […] Questa inchiesta sarà la prima importante analisi sull’infiltrazione della Cina comunista in Australia, che passa dagli sfrenati investimenti esteri al dominio del mercato delle esportazioni».

«Faremo delle raccomandazioni al governo sul problema dell’infiltrazione economica della Cina nel nostro Paese e sulle minacce economiche contro il nostro Paese. Spetterà poi al governo accettare le conclusioni dell’inchiesta o respingerle».

«Quando è troppo, è troppo», ha concluso il presidente del comitato parlamentare.

 

Articolo in inglese: Australia Backs EU Motion For Independent CCP Virus Inquiry

 

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