Aumentano le spese militari nel mondo, record per l’Italia

Nel complesso, secondo dati del Sipri (Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace) la vendita di armi ha raggiunto un volume di circa 1572 miliardi di euro, con un aumento dello 0,4 per cento rispetto al 2015. Gli Usa mantengono la loro posizione al primo posto, mentre la Russia sale al terzo. Aumento record per l’Italia in Europa Occidentale.

Nel mondo, la spesa per gli armamenti è cresciuta per due anni consecutivi per la prima volta dopo il 2011. Osservando le spese in base alle zone, l’aumento si è registrato in Asia, Oceania, Europa e Nord Africa. Le spese sono invece calate, nel complesso, nell’America centrale e nel Sud America, nella regione caraibica, nel Medioriente e nella regione subsariana.

Gli Usa hanno speso l’1,7 per cento in più per le spese militari, per un totale di 611 miliardi di dollari tra il 2015 e il 2016. Il secondo posto spetta alla Cina con 215 miliardi (+5,4 per cento), seguita dalla Russia con 69,2 miliardi (+5,9 per cento).

L’Arabia Saudita, che nel 2015 era al terzo posto, è scesa al quarto. «Nonostante il suo continuo coinvolgimento nelle guerre regionali», il Paese ha ridotto le sue spese del 30 per cento, per arrivare a 63 miliardi e 700 milioni di dollari, cosa che per i ricercatori di Sipri è spiegabile con la diminuzione dei proventi del petrolio. L’India, invece, ha aumentato le sue spese dell’8,5 per cento, per arrivare al quinto posto con 55 miliardi e 900 milioni, prima di Francia e Gran Bretagna. Anche l’Italia, che ha speso 27 miliardi e 426 milioni di dollari [25 miliardi e 589 milioni di euro ndt], ha aumentato le proprie spese militari: di un notevole 9,7 per cento rispetto al 2015; ora si trova all’11° posto della classifica, dopo Giappone, Germania e Corea del Sud.

Nel complesso l’Europa Occidentale ha registrato un aumento delle spese militari del 2,6 per cento: la spesa è aumentata in quasi tutti i Paesi, e soprattutto in Italia. In Europa orientale, invece, la spesa è aumentato complessivamente del 2,4 per cento. Tuttavia Lettonia e Lituania hanno aumentato addirittura del 44 per cento e del 35 per cento le loro spese, conquistando il primo e il terzo posto dei Paesi con i più alti incrementi percentuali.

 
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