Ambasciata italiana in Cina smentisce fake news sull’origine italiana del Covid-19

Di Alex Wu

Il 7 giugno i principali portali cinesi di notizie online hanno simultaneamente pubblicato un articolo secondo cui il premier italiano Mario Draghi aveva ammesso che l’epidemia fosse apparsa prima in Italia che in Cina. In risposta, l’ambasciata italiana a Pechino ha rapidamente rispedito le accuse al mittente, definendo la notizia una menzogna.

La notizia è apparsa su portali come 163.com, Tencent qq.com e il più importante sito web militare del regime comunista cinese xilu.com. Secondo l’articolo, Mario Draghi avrebbe dichiarato quello stesso giorno, in un’intervista rilasciata nel suo ufficio, che nell’estate del 2019 l’epidemia di Covid-19 aveva già iniziato a diffondersi nel nord Italia, compresa Milano.

Inoltre, l’articolo sottolineava: «In termini di tempo, questo potrebbe essere ben mezzo anno prima di quando la pandemia di Covid-19 è apparsa a Wuhan, in Cina».

La notizia si è diffusa rapidamente sui siti web e sui social media cinesi, grazie a gran numero di opinionisti online, influencer dei social e professionisti dei media. Le bande del cosiddetto ‘esercito dei cinquanta centesimi’ (commentatori online pagati dal regime cinese) e i cosiddetti ‘piccoli rosa’ (cinesi pro-regime comunista) hanno commentato la notizia scrivendo che la società occidentale che accusa il regime cinese di coprire l’epidemia è «un ladro che chiama ladri gli altri».

Ad ogni modo, i portali cinesi non hanno fornito la fonte precisa della ‘notizia’.

Nel pomeriggio del 7 giugno, l’ambasciata italiana in Cina ha smentito la fake news tramite il suo account ufficiale sul social media cinese Weibo: «Oggi sono apparsi su alcuni social media alcuni articoli che attribuiscono erroneamente e senza fondamento le osservazioni sulla fonte della pandemia di Covid-19 al primo ministro della Repubblica italiana, Mario Draghi. L’Ambasciata italiana sottolinea fermamente che il contenuto dell’articolo che riguarda le dichiarazioni del primo ministro è completamente falso, e che la notizia non ha alcun fondamento».

Dopo l’annuncio dell’ambasciata italiana, alcuni account social che avevano ripostato la notizia falsa hanno iniziato a cancellarla.

Alcuni utenti cinesi hanno quindi ironicamente commentato: «Le autorità hanno detto che internet non è un luogo al di fuori della legge; significa che non si possono diffondere voci sui nostri dipartimenti governativi e su eroi e martiri; ma questo non si applica al diffondere voci sui governi stranieri».

Quest’ultima fake news sulla fonte della pandemia arriva proprio mentre gli Stati Uniti e la comunità internazionale stanno chiedendo che si indaghi a fondo sulla fonte del nuovo coronavirus, anche noto come virus del Pcc (Partito Comunista Cinese), mentre continuano ad essere pubblicate informazioni e nuovi resoconti che sottolineano la possibilità che il laboratorio P4 di Wuhan, in Cina, sia la reale fonte del virus.

Il 6 giugno, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato che il governo degli Stati Uniti è determinato a venire a capo dell’origine del virus che causa il Covid-19 e ha ristretto il campo a due scenari: ‘da animale a uomo’ e ‘la fuga dal laboratorio’. In entrambi gli scenari, la malattia avrebbe avuto origine in Cina. La pandemia di Covid-19 è scoppiata per la prima volta nella città cinese di Wuhan alla fine del 2019, e la Cina ha riconosciuto pubblicamente l’epidemia solo nel gennaio 2020.

D’altro canto, nel 2019 il governo italiano guidato da Giuseppe Conte ha firmato un accordo con la Cina per la Nuova Via della Seta (Belt and Road Initiative), una strategia globale del regime comunista cinese per espandere la sua influenza politica ed economica offrendo prestiti per lo sviluppo delle infrastrutture ad altri Paesi. L’Italia è stato così il primo Paese europeo ad aver aderito alla Nuova Via della Seta di Pechino.

In seguito, lo scorso anno, l’Italia è stata colpita duramente dall’epidemia di Covid-19. Quest’anno, il nuovo governo italiano guidato da Draghi sta prendendo una posizione più dura nei confronti del regime cinese.

 

Articolo in inglese: Italian Embassy in Beijing Refutes CCP’s Fake News That COVID-19 First Appeared in Italy

 
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