Amazon vince contro la Commissione europea, non dovrà pagare i 250 milioni di tasse richiesti

BRUXELLES – Amazon ha vinto una battaglia legale contro una decisione della Commissione Ue che gli imponeva di pagare circa 250 milioni di euro di tasse arretrate al Lussemburgo. Si tratta di un altro duro colpo per la crociata del Commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager, contro gli accordi preferenziali.

Mercoledì la il Tribunale dell’Ue ha stabilito che l’accusa non è riuscita a dimostrare che il Lussemburgo avesse riservato al rivenditore online statunitense un trattamento preferenziale e violato quindi le norme sugli aiuti di Stato.

La vittoria segue la storica sconfitta dello scorso anno di Vestager contro la Apple, quando il gigante della Silicon Valley ha contestato con successo l’ordine di pagare 13 miliardi di euro in tasse arretrate all’Irlanda.

Sia Amazon che Apple sono state prese di mira da Vestager in una campagna per eliminare gli accordi fiscali utilizzati da Stati dell’Ue come Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi, per attirare le grandi aziende. La Commissione considera tali accordi sleali.

I giudici dell’Ue, con sede in Lussemburgo, hanno sentenziato che «la Commissione non ha dimostrato, in base agli standard legali richiesti, che vi fosse un’indebita riduzione del carico fiscale su una filiale europea del gruppo Amazon».

Amazon ha accolto con favore il verdetto, dichiarando che è in linea con la sua «posizione di lunga data, che abbiamo seguito tutte le leggi applicabili e che Amazon non ha ricevuto alcun trattamento preferenziale».

4 ottobre 2017, il Il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager tiene una conferenza stampa presso la sede della Commissione europea a Bruxelles. (Francois Lenoir / Reuters)

Tuttavia, la Vestager ha comunicato che esaminerà la sentenza prima di decidere se appellarsi alla Corte di giustizia europea.

Ma non sono arrivate solo brutte notizie per la Vestager. Mercoledì, in un caso separato, l’azienda francese Engie ha perso il suo appello contro un’ingiunzione dell’Ue che impone alla società di pagare 120 milioni di euro di tasse arretrate al Lussembrugo.

Ma i riflettori erano puntati sulla decisione nei confronti di Amazon, criticata dai gruppi che si battono per l’imposizione di tasse più alte alle multinazionali. «La sentenza odierna è un duro colpo», ha sottolineato Chiara Putaturo, esperta fiscale di Oxfam Ue: «Mostra ancora una volta che le indagini caso per caso non risolvono l’evasione fiscale su larga scala».

L’importo in gioco nella causa di Amazon era esiguo rispetto ai miliardi di dollari che il rivenditore online guadagna ogni trimestre, ma la decisione potrebbe aiutare altre società nei loro ricorsi contro gli accertamenti fiscali dell’Unione.

La Vestager ha ormai fatto in modo che Belgio, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi cambiassero le loro pratiche di fiscali e ha spinto l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) a mirare a un accordo globale su come vengono tassate le società multinazionali. La scorsa settimana l’Ocse ha affermato che le possibilità di un accordo globale non sono mai state così alte.

La Commissione europea nella sua ingiunzione del 2017, respinta mercoledì, affermava che il Lussemburgo aveva permesso ad Amazon di non pagare tasse su quasi i tre quarti dei suoi profitti delle operazioni nell’Unione Europea, consentendole di incanalare gli utili verso una holding esentasse.

Mentre nella sua ingiunzione del 2018 contro Engie, l’Ue ha affermato che l’accordo con le autorità lussemburghesi aveva ridotto artificialmente l’onere fiscale della società, il che significa che ha pagato un’aliquota d’imposta sulle società effettiva dello 0,3 per cento su parte degli utili in Lussemburgo, per circa un decennio. Il tribunale si è schierato con la Commissione, affermando che la società francese ha effettivamente beneficiato di un vantaggio fiscale.

 

Articolo in inglese: Amazon Wins $303 Million Court Fight in Blow to EU Tax Crusade



 
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