Alitalia: 836 milioni in cassa a fine novembre

Al 30 novembre la situazione di cassa aggiornata di Alitalia è di 836 milioni, «sostanzialmente invariata» da quella disponibile a fine ottobre. A dichiararlo è il commissario straordinario Alitalia Luigi Gubitosi martedì 5 dicembre, presente assieme agli altri due commissari in un’audizione al Senato dinanzi alla Commissione Lavori pubblici. Tema della seduta era aggiornare sull’andamento della procedura di vendita e di risanamento della compagnia aerea.

Per la prima volta negli ultimi tre anni inoltre, i commissari confermano quanto ipotizzato a novembre, ovvero che Alitalia chiuderà quest’anno con dei ricavi «leggermente superiori» a quelli dell’anno precedente, fatto rilevante, precisa Gubitosi, se si considera che negli ultimi tre anni «i ricavi sono scesi del 6, 5 e 6 per cento rispettivamente».
Gubitosi specifica infatti che l’anno si chiuderà quasi certamente con circa un più 1 per cento sui ricavi, «nonostante la discesa del dollaro» che ha inciso negativamente, mentre ci sarà solo una leggera perdita sul risultato netto a fine anno.

Per quanto riguarda il mese di gennaio del 2018, il commissario si sbilancia dichiarando che, secondo quanto indica il trend delle ultime settimane, la crescita sarà anche «decisamente» superiore all’1 per cento, precisando che è sul lungo raggio che Alitalia va meglio, nonostante occorra tenere a mente che il primo trimestre sarà proprio quello più duro per quanto riguarda i risultati, ma c’è ottimismo sulla stagione estiva 2018.

Il commissario Enrico Laghi (assente all’ultima audizione di aggiornamento alla Camera del 22 novembre perché occupato a Burxelles con la questione Ilva) ha tenuto un discorso introduttivo sull’espletamento della procedura di amministrazione straordinaria e sulle fasi del bando di vendita, per poi lasciare la parola al commissario Stefano Paleari, che ha posto l’accento sul come parallelamente a questo, per poter ottenere un incremento dei ricavi rispetto all’anno passato, si sia lavorato a 360 gradi per garantire la continuità aziendale, particolarmente sulla stabilizzazione dei ricavi.

A questo riguardo, rispetto all’audizione del 22 novembre alla Camera, Paleari ha posto l’enfasi in particolare sulle «nuove campagne pubblicitarie finanziate con biglietteria, l’incontro con i principali operatori (una parte importante del business Alitalia è legato ai tour operator), e quindi all’idea di ripartire con delle partnership di condivisione sui programmi della compagnia, sulla revisione dell’organizzazione e del management dell’area commerciale, sulla rivisitazione delle strategie di revenue management (strategie di prezzo sulle rotte in rapporto agli aeromobili), rivisitazione del sito web, sulla nuova edizione del programma millemiglia, e lo sviluppo di Discovery Italy (piattaforma per la promozione del Paese)».

In riferimento al network, Paleari ha affermato che l’attenzione è stata posta in particolare «sull’idea di presidiare il mercato domestico» da una parte, e di mantenere i collegamenti internazionali principali dall’altra, mantenendo sempre un occhio di riguardo all’importanza delle connessioni intercontinentali con installazione di nuove rotte e «razionalizzazione di quelle esistenti».

DELRIO: POSSIBILE VENDITA ANCHE PRIMA DELLE ELEZIONI

Nella stessa giornata di martedì, in merito alla questione Alitalia ha parlato anche il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, che al termine del Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti, ha dichiarato ai giornalisti, che la vendita dell’ex compagnia di bandiera potrebbe «anche avvenire prima» delle prossime elezioni politiche, e che attualmente non c’è «assolutamente» necessità di prolungare ancora il prestito ponte ad Alitalia.

La vendita, chiosa Delrio, «auspicabilmente potrebbe avvenire nelle prossime tre o quattro settimane, ma dipende molto dallo stato di avanzamento dei negoziati, che vanno avanti giorno dopo giorno […] Siamo al punto in cui stiamo valutando le offerte, perché quelle vere stanno arrivando in queste ore e in questi giorni. Va valutato il piano industriale: ho sempre detto che andava fatta una valutazione attenta, non una svendita rapida. Cominciano ad arrivare proposte interessanti, di sviluppo e non solo di ristrutturazione violenta, quindi vanno fatte tutte le considerazioni tecniche, e alla fine i commissari ci daranno un responso e valuteremo».
Riguardo alla trattativa con Lufthansa, il ministro assicura che sta proseguendo nella massima serietà.

Dall’altra parte, in riferimento ad altri possibili acquirenti, nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore aveva comunicato una possibile partnership tra EasyJet e il fondo americano Cerberus, che non aveva avanzato una proposta prima della chiusura del bando, e quindi l’unica possibilità per partecipare alla gara di vendita era quella di accodarsi a un altro offerente.
La vendita al colosso tedesco tuttavia, appare l’ipotesi più accreditata, se si considera la recente apertura di nuove rotte verso l’Africa, e quindi la possibilità di trasformare Fiumicino in un Hub di snodo per Lufthansa, che potrebbe così indirizzare meglio il suo traffico aereo verso l’emisfero Sud del globo. Ma, come dichiarato anche in passato da Delrio, serve un’offerta interessante che non faccia solo gli interessi dei tedeschi.

 
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