AGGIORNAMENTI, Hong Kong, continua la protesta contro Pechino

Un anniversario nero per Pechino: proprio nel giorno della ricorrenza della restituzione dell’ex colonia britannica alla Cina, migliaia di manifestanti di Hong Kong hanno proseguito la loro marcia di protesta contro la controversa legge cinese sull’estradizione.

(Aggiornamento al 2° luglio, 00.48 ore locali)

Gas lacrimogeni sono stati lanciati a più riprese sui manifestanti, e un gran numero di poliziotti si è diretto verso il palazzo del parlamento intorno a mezzanotte.

I filmati della scena mostrano la polizia con indosso caschi e scudi antisommossa. Una colonna di fumo si innalza dalla strada, mentre molti manifestanti hanno cominciato a fuggire non appena la polizia si è avvicinata. Un piccolo numero di manifestanti in possesso di ombrelli ha continuato a rimanere nella zona.

In precedenza la polizia di Hong Kong aveva dichiarato in un tweet e attraverso un post su Facebook di condannare severamente l’assalto dei manifestanti al parlamento e che avrebbero iniziato a evacuare l’area:
«L’edificio del parlamento è stato violentemente attaccato e l’entrata è stata forzata per poter entrare illegalmente… La polizia inizierà gli sgomberi a breve e utilizzerà una ragionevole forza. La polizia ha chiesto anche ai manifestanti non coinvolti di lasciare le vicinanze».

Il legislatore del partito laburista Fernando Cheung, ha riferito di credere che la polizia abbia lasciato intenzionalmente distruggere le porte di vetro ai manifestanti, e permesso loro di irrompere nell’edificio in modo che i manifestanti potessero essere visti come un gruppo violento. Un gruppo di manifestanti ha iniziato a radunarsi intorno all’edificio alle ore 13:00 locali circa, e ha caricato l’edificio con cartelli stradali, lamiere di ferro e pezzi di ponteggi.

«Questa è una trappola. I manifestanti… che stavano attaccando il parlamento potevano essere dispersi facilmente dalla polizia  ̶  ha dichiarato Cheung, secondo Rthk  ̶  Non erano un gran numero, parliamo probabilmente di poche centinaia di persone, e quelli che stavano effettivamente agendo erano ancora di meno, eppure la polizia non ha fatto nulla».

«Volevano che questo accadesse. Volevano che il pubblico vedesse questo», ha aggiunto Cheung.

(Aggiornamento al 1° luglio, 23.20 ore locali)

Secondo gli organizzatori della marcia hanno preso parte all’evento oltre 550 mila persone, superando il record del 2014, quando 510 mila cittadini di Hong Kong erano scesi in piazza per chiedere il suffraggio universale nell’elezione dell’alto funzionario della città.
L’Hong Kong Public Opinion Reasearch Institute (Hkpori) ha fornito delle stime diverse: 374 mila persone.

Un portavoce del governo di Hong Kong ha rivolto parole forti a un gruppo di protestanti che ha fatto irruzione nel parlamento distruggendo le porte a vetro nelle prime ore serali.
«Alcuni manifestanti radicali hanno preso d’assalto il Complesso del Consiglio Legislativo con estrema violenza. Questi manifestanti hanno gravemente compromesso la sicurezza degli agenti di polizia e dei membri del pubblico. Tali atti violenti sono inaccettabili per la società».

«Hong Kong è una società che rispetta lo Stato di diritto e non ha mai tollerato la violenza. I manifestanti che ricorrono alla violenza devono interrompere immediatamente le loro azioni», aveva affermato in una precedente dichiarazione il portavoce anonimo del governo di Hong Kong, aggiungendo che la polizia «prenderà misure appropriate per proteggere l’ordine pubblico e la sicurezza». Il governo ha emanato un allarme rosso chiedendo a tutti di lasciare l’edificio.

L’autorità ospedaliera della città ha reso noto che finora ci sono stati 43 feriti negli scontro con la polizia; 37 di loro sono stati poi dimessi dall’ospedale, almeno due sono ancora ricoverati.

(Aggiornamento al 1° luglio, 20.45 ore locali)

A quattro ore dalla sua partenza da Victoria Park, la marcia ancora continua.

Alle ore 19 locali, il media di Hong Kong Rthk ha reso noto che l’ultimo gruppo della marcia aveva raggiunto l’area vicino ai grandi magazzini Sogo, a Causeway Bay.

Molti manifestanti hanno scelto di non partire da Victoria Park, ma si sono uniti alla marcia successivamente da diverse strade che si congiungono con Hennessy Road, la strada principale della marcia, che connette Victoria Park con Chater Road (il punto di arrivo).

Al Consiglio legislativo (LegCo), un gruppo di manifestanti che fanno parte di una protesta a sé stante ha sfondato una porta a vetri ed è entrato nell’edificio. Secondo Rthk, gli agenti di polizia all’interno dell’edificio sono armati di pistole a gas lacrimogeni e sacchi di fagioli.

A Victoria Park c’erano invece diversi dimostranti che volontariamente pulivano le strade dai rifiuti lasciati dietro di loro.

Alla marcia hanno preso parte anche i praticanti del Falun Gong, che hanno colto l’occasione per denunciare la persecuzione da loro subita in Cina.

I praticanti del Falun Gong prendono parte alla marcia di Hong Kong, 1° luglio 2019. (Song Bilong/The Epoch Times)

Il Falun Gong, conosciuto anche come Falun Dafa, è un’antica pratica spirituale che comprende degli esercizi di meditazione e degli insegnamenti morali basati sui principi  di verità, benevolenza e tolleranza. La pratica è divenuta molto popolare alla fine degli anni ’90 in Cina, tanto che i funzionari stimavano un numero di aderenti che andava dai 70 ai 100 milioni.

Tuttavia, l’ex leader del Partito Comunista Cinese Jiang Zemin, ha visto la popolarità del gruppo come una minaccia al suo potere. Il 20 luglio 1999, Jiang ha lanciato una persecuzione su vasta scala in tutto il Paese, e ha preso a far arrestare i praticanti per poi inviarli nelle prigioni, nei centri per il lavaggio del cervello e nei campi di lavoro nel tentativo di costringerli ad abbandonare la loro fede.

I praticanti del Falun Gong prendono parte alla marcia di Hong Kong, 1° luglio 2019. (Song Bilong/The Epoch Times)
I praticanti del Falun Gong prendono parte alla marcia di Hong Kong, 1° luglio 2019. (Song Bilong/The Epoch Times)

La marcia nel giorno dell’anniversario di Hong Kong continua, mentre i manifestanti chiedono al governo di ritirare le legge sull’estradizione

Alle 15.00 ora locale, migliaia di manifestanti hanno dato il via alla loro marcia per le strade di Hong Kong, chiedendo al governo locale di ritirare la controversa proposta di legge sull’estradizione.

La marcia è ancora in corso; al momento non c’è una stima ufficiale sul numero delle persone che hanno preso parte all’evento, né da parte del Fronte Civile per i Diritti Umani (Chrf), che ha organizzato la parata, né da parte della polizia locale.

I manifestanti riempiono le strade di Hong Kong in una marcia contro un controverso disegno di legge sull’estradizione, il 1 ° luglio 2019. (Yu Gang / The Epoch Times)

Come rende noto l’emittente radiofonica di Hong Kong, Rthk, alcuni manifestanti hanno lasciato il punto di partenza a Victoria Park solo alle 16.50 locali, tanta è la massa di persone che partecipa alla marcia. Il punto finale della marcia è Chater Road.

Nel frattempo, è proseguita una protesta separata che ha coinvolto un gruppo di manifestanti violenti fuori dal Consiglio legislativo (LegCo). L’organo di informazione di Hong Kong HK01 ha riferito che questi manifestanti hanno nuovamente provato a caricare un’auto contro una vetrata intorno alle 17.00 locali, nello sforzo apparente di entrare nell’edificio. Avevano già provato a lanciare l’auto contro la vetrina intorno alle 13:30 locali.

(Song Bilong/The Epoch Times)

 
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