«Agghiacciante»: come Pechino ha ricattato la California per fermare una risoluzione

I diplomatici cinesi lavorano instancabilmente dietro le quinte, per convincere i politici di vari Paesi ad adottare politiche favorevoli alla Cina. E questo succede da anni.

Ma dopo che l’amministrazione Trump ha lanciato l’allarme sulle attività di influenza del regime comunista, il problema ha finalmente attirato l’attenzione che merita.

Nel discorso del 23 settembre alla capitale dello Stato del Wisconsin, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha avvertito che le operazioni di influenza segreta del Partito Comunista Cinese (Pcc) verso i politici statali e locali, sono «in pieno svolgimento da anni» e «aumentano di intensità».

Ha poi citato l’esempio del senatore statale californiano che nel 2017 ha cercato di introdurre una misura per denunciare la persecuzione del Pcc contro il gruppo spirituale Falun Gong. In quell’occasione, il consolato cinese a San Francisco ha  avviato una campagna di sforzi per affossare la risoluzione, scrivendo lettere di protesta al legislatore statale.

«Sfortunatamente, il Senato della California si è inchinato alla campagna di pressione del Pcc e ha accantonato la proposta di legge», ha spiegato Pompeo.

In un’intervista con Ntd, media affiliato di Epoch Times, Joel Anderson, l’allora parlamentare statale che ha proposto la risoluzione al Senato, ha affermato che il fatto che la risoluzione sia stata ritirata è stato un qualcosa di «oltraggioso» e profondamente deludente. Anderson ha lasciato l’incarico nel 2018 ed è attualmente in carica per il Consiglio dei supervisori della contea di San Diego.

Quando «ho visto che una lettera e una telefonata hanno avuto un effetto così agghiacciante sui miei colleghi, mi sono chiesto perché: perché dovrebbero essere così legati al consolato cinese? Perché è così importante per loro non offendere Pechino, e chiudere un occhio sulle sue atrocità?».

Dal 1999, gli aderenti al Falun Gong, una pratica di meditazione tradizionale con esercizi lenti e insegnamenti morali incentrati sui valori di Verità, Compassione e Tolleranza stanno affrontando brutali persecuzioni in Cina. Il Falun Dafa Information Center con sede negli Stati Uniti, stima che milioni di persone siano state incarcerate e centinaia di migliaia torturate. Sono anche emerse prove inquietanti sull’uccisione dei praticanti del Falun Gong per la vendita dei loro organi.

All’epoca, il 29 agosto 2017, esprimendo una posizione simbolica per elogiare il «coraggio senza compromessi» dei praticanti del Falun Gong e condannare «qualsiasi persecuzione approvata dal governo» contro di loro, la risoluzione era stata approvata all’unanimità dal comitato giudiziario dello Stato, ma è stata bloccata solo due giorni dopo, quando una lettera firmata dal Consolato Cinese è pervenuta ad ogni membro del Senato dello Stato. C’è da dire che la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, e vari consigli legislativi statali, come quelli di Minnesota, Arizona, Missouri, Illinois e Colorado, avevano già approvato risoluzioni simili.

La lettera del Consolato definiva il disegno di legge come «anti-Cina» e «anti-umano», e sosteneva che la risoluzione «potrebbe danneggiare profondamente le relazioni di cooperazione tra lo Stato della California e la Cina e ferire gravemente il sentimento del popolo cinese».

State Sen. Anderson parla davanti al consolato cinese a San Francisco, durante una manifestazione per protestare contro l’interferenza del regime cinese nella legislatura della California, l’8 settembre 2017. ( Lear Zhou / Epoch Times)

Anderson ha definito la lettera «spettacolare». «È stato incredibile. Il consolato cinese ha scritto loro che sarebbero stati ritenuti responsabili se avessero proseguito», e subito è iniziata una «raffica di chiamate», verso i senatori, per assicurarsi che leggessero la lettera.

Giorni dopo, l’ex senatore ha denunciato le minacce in una manifestazione davanti al consolato cinese. Ha anche portato avanti persistenti tentativi di portare la risoluzione a una votazione di sala – almeno 18 volte durante l’ultima settimana della sessione del Senato – nella speranza che «le persone tornassero in sé».

Ad un certo punto, durante un discorso all’aula del Senato, ha invitato i suoi colleghi a guardarsi intorno nella galleria, dove erano sedute vittime e parenti fuggiti dalla Cina a causa della persecuzione, e ha invitato loro a «guardarsi in faccia».

«È stato un momento agghiacciante», ha detto. «Ho solo pensato, che per delle persone che dicono di avere a cuore di fermare le atrocità, difendere vite innocenti, essere sempre per i più deboli… mi hanno profondamente deluso».

«Pensare che la California o qualsiasi legislatore statunitense sarebbero stati influenzati o intimiditi dal governo cinese è spaventoso. Dovremmo almeno sentirci fiduciosi nel nostro Paese, per denunciare le atrocità quando le vediamo».

Anderson ha inoltre sottolineato l’ipocrisia dei politici che erano «pronti ad affrontare chiunque» non fosse politicamente corretto su questioni di giustizia sociale, ma si sono astenuti dal parlare di fronte a tali atrocità.

Anderson, che all’epoca non aveva avuto la possibilità di parlare con de León sulla questione, aveva appreso da diversi nuovi senatori e legislatori, che stavano «agendo su ordine della leadership di votare contro».

«Si sentivano sotto pressione. Non erano sicuri di cosa si si aspettava da loro. E non erano abbastanza sicuri di sé per essere loro stessi. Con il senno di poi, so che hanno rimpianti», ha concluso Anderson.

Una richiesta via e-mail a Kevin de León, allora presidente pro tempore del Senato della California e ora membro democratico eletto del Consiglio comunale di Los Angeles, non ha ricevuto risposta.

Continui interventi

La lettera di minaccia è solo un aspetto delle operazioni d’influenza del regime cinese nel corso degli anni.

Più recentemente, un agente di polizia di New York City è stato arrestato con l’accusa di spionaggio sotto le direttive dei funzionari consolari cinesi. E a marzo, il consolato cinese a Chicago ha inviato due email al senatore dello Stato del Wisconsin Roger Roth, chiedendogli di approvare una risoluzione redatta dal Consolato per lodare la leadership di Pechino nel contenere l’epidemia di virus del Pcc.

Tuttavia Roth, al contrario, ha introdotto una risoluzione che definisce «punto per punto», come Pechino ha «mentito al mondo» e ha coperto l’epidemia.

Il regime ha inserito Anderson nella lista nera, definendolo un «terrorista», per una lettera che ha redatto ai funzionari cinesi nel 2008, in cui sollecitava il rilascio di un praticante del Falun Gong di San Diego, detenuto in Cina, ma ha promesso di continuare a difendere i diritti umani dei cittadini cinesi quanto possibile: «Questo è un punto di svolta nella storia. Le persone di buon cuore […] devono sostenere coloro che sono perseguitati. Altrimenti, questo mondo finirà».

 

Articolo in inglese: ‘Chilling Moment’: How Beijing Pressured California Senate to Scrap Human Rights Resolution

 
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