A tutta Juve, Cardiff diventa realtà

Sono di gioia, le lacrime di Higuain e compagni allo scadere dei 180 minuti di gioco tra Juventus e Monaco. Allo Stadium il triplice fischio del direttore di gara arriva sul risultato di 2 a 1 per i padroni di casa: la Juventus, con tre gol di scarto tra andata e ritorno, archivia senza troppe difficoltà anche la pratica Monaco e stacca il biglietto per la finale di Cardiff, strameritata per quello che i bianconeri hanno fatto vedere in questa Champions League.

Mercoledì si conoscerà anche il nome dell’altra finalista, che salvo sorprese sarà molto probabilmente il Real Madrid, data la vittoria per 3 a 0 dell’andata sull’Atletico.

Dopo due anni, la Juventus torna dunque a giocare la finale più ambita da ogni club europeo, e i fantasmi della sconfitta con il Barcellona sono oramai un ricordo lontano: primo perché i bianconeri li hanno già scacciati eliminando i blaugrana nei quarti di finale, e secondo, perché questa Juventus sembra non aver paura di nessuno, e ha davvero tutte le carte in regola per arrivare ad alzare la coppa dalle grandi orecchie.

LA SEMIFINALE

La tentazione di giocare una partita sulla sicurezza del risultato di 2 a 0 dell’andata, martedì sera, c’è stata, e si è visto dall’approccio rilassato che i bianconeri hanno avuto alla gara: al quarto minuto Mbappé colpisce il palo, ma la grande occasione fallita dal Monaco suona come un campanello d’allarme per la Juventus e ha l’effetto di riportare alta la concentrazione dei bianconeri.

Khedira è costretto a lasciare il campo per un problema muscolare quando siamo appena al nono minuto, al suo posto entra Marchisio.

Quella tentazione di risparmiarsi viene sostituita presto dalla consapevolezza che ci sono ancora 90 minuti da giocare, e che bisogna andare a fare gol il prima possibile, prima che Mbappé, con le sue pericolose incursioni, possa ridare speranza e coraggio alla sua squadra.

Questo lo capisce bene Dani Alves, grande protagonista della gara, quando al 16esimo ferma con un tackle perfetto la progressione pericolosa del talento francese di origini camerunensi. Alves comincia a caricarsi e riceve gli applausi scroscianti del pubblico dello Stadium. Ma lì dietro si fa trovare pronto sempre anche Chiellini, quando al 18esimo di testa allontana una palla pericolosa diretta a centro area, e al 20esimo intercetta un passaggio di Silva su una situazione pericolosa 3 contro 3. Ma non sono da meno gli interventi di Bonucci e Barzagli, e di Alex Sandro.

Allegri si sbraccia e fa capire ai suoi che la partita è lunga, e che non ci si deve schiacciare. La Juventus si riprende gradualmente dallo stato di intorpidimento iniziale e risalendo scopre presto che dalle parti dell’estremo difensore del Monaco si aprono grandi spazi che concedono chiare occasioni da rete ai bianconeri.

Come al 21esimo, quando da una verticalizzazione Higuain si trova a tu per tu con Subasic, ma invece di tirare forte prova un colpo sotto senza troppe pretese. Al 24esimo Subasic è chiamato a compiere un miracolo su Mandzukic: la Juventus adesso è sicura di sé e fa paura al Monaco, e solo pochi minuti dopo, al 32esimo, arriva il gol del vantaggio proprio dell’attaccante croato.

Il Monaco accusa il colpo e si aprono ancora più spazi lì davanti per Higuain, come al 37esimo su lancio lungo di Mandzukic, ma l’argentino non riesce a finalizzare.

Nel finale del primo tempo la squadra di Jardim va però vicino al pareggio grazie a uno spunto di Mendy, ma l’intervento di Chiellini, sempre presente, è provvidenziale.

Poco dopo, al 43esimo, Dybala si divora un gol dopo un errore in fase di disimpegno di Mendy.

Dagli sviluppi di quest’ultima azione la Juventus guadagna un calcio d’angolo; l’estremo difensore del Monaco respinge fuori aria con i pugni, ma ecco che accade l’imprevedibile: dal limite Dani Alves lascia partire un destro al volo che si insacca alle spalle di Subasic e fa calare il sipario sul primo tempo.

SECONDO TEMPO

Nella prima metà del secondo tempo la Juventus ha il pieno controllo del gioco e della situazione; il Monaco appare scoraggiato e riesce sporadicamente ad arrivare nell’area bianconera. Al 54esimo Cuadrado subentrato a Dybala sciupa il pallone del 3 a 0.

Ma gradualmente emerge l’orgoglio dei francesi e al 66esimo un’altra occasione per Mbappé costringe Buffon a deviare in angolo. Allo Stadium i tifosi juventini già sentono la qualificazione nell’aria, e proprio in questo clima di festa, al 68esimo arriva il gol di Mbappé su azione da calcio d’angolo; la Juventus era già con la testa a Cardiff, e per questo Allegri si infuria a bordo campo dando l’impressione di non aver affatto digerito il calo di concentrazione dei suoi.

Al Monaco servono altri 3 gol e ha 20 minuti a disposizione: subito dopo il gol del 2 a 1 sembra aver ritrovato quell’entusiasmo che aveva a inizio partita. Al 72esimo Glik cammina letteralmente su Higuain che rimane a terra, ma il gioco prosegue con il Monaco che non si ferma e continua la sua azione offensiva: l’episodio fa scaldare gli animi e infiamma una partita che si stava ormai avviando verso il suo epilogo. Sugli sviluppi dell’azione del Monaco, quando Higuain è ancora a terra, Mandzukic rischia con un intervento in area che poteva essere sanzionato anche con rigore.

A questo punto Allegri, da vero leader, carica con grinta i suoi che, con esperienza e bravura, negli ultimi 20 minuti, riescono a domare e a spegnere gradualmente l’entusiasmo riacceso dei francesi. A tre minuti dalla fine, la tensione sul volto del Ct livornese lascia posto finalmente al sorriso; arriva il triplice fischio e, avanti il prossimo. La Juventus è in finale.

 

 
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