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Meloni sulla cooperazione tra Italia e nazioni del Golfo e il futuro del Medio Oriente

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Foto: @GiorgiaMeloni via X

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Dal nostro inviato a Manama – Le diverse opportunità di cooperazione tra Italia e nazioni del Golfo, tra Mediterraneo e Penisola araba, e il futuro del Medio Oriente. Saranno questi i temi centrali del discorso del presidente del Consiglio Giorgia Meloni al 46mo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), organizzazione che riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar, in programma domani a Manama. Meloni arriverà oggi pomeriggio nella capitale del Bahrein, dove stasera parteciperà a una cena con il re Hamad bin Isa. Secondo quanto riferito da fonti italiane, il rafforzamento della cooperazione con le nazioni del Golfo è stata una priorità del Governo italiano sin dal suo insediamento. La partecipazione di Meloni rappresenta, dunque, un segnale molto significativo del rinnovato protagonismo dell’Italia sulla scena internazionale e della solidità delle relazioni costruite dal Governo italiano in questi tre anni. L’invito rivolto al presidente del Consiglio, sempre secondo le fonti, sottolinea il ruolo di primaria importanza che l’Italia ha assunto nel contesto del Mediterraneo allargato, anche come interlocutore privilegiato dei Paesi di un’area strategica come il Golfo e la Penisola araba. Il vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo, paragonabile nel formato a un «Consiglio europeo» dei Paesi del Golfo, ha cadenza annuale e non prevede d’abitudine la partecipazione di leader esterni all’organizzazione. Nel recente passato, infatti, soltanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan (2023), il presidente cinese Xi Jinping (2022), la premier britannica Teresa May (2016), il presidente francese Francois Hollande (2015) e il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad (2007) sono stati invitati a partecipare al summit annuale. Inoltre, il Ccg ha forum di consultazione a livello leader che si riuniscono (separatamente dal vertice) con gli Stati Uniti (da ultimo il maggio scorso a Riad con il presidente Donald Trump) e con l’Unione europea (ottobre 2024 a Bruxelles a cui ha partecipato anche Meloni). Proprio nell’ottica del rafforzamento della cooperazione con i Paesi del Golfo, Meloni ha infatti visitato il Qatar (settembre 2023), gli Emirati (tre volte: marzo 2023, dicembre 2023 e gennaio 2025), l’Arabia Saudita (gennaio 2025) e il Bahrein (gennaio 2025, prima visita di un presidente del Consiglio italiano). Inoltre, il presidente del Consiglio ha incontrato il principe ereditario del Kuwait a margine dei lavori delle Nazioni Unite nel settembre 2024 e sentito telefonicamente il sultano dell’Oman due volte quest’anno. Meloni ha anche incontrato i leader del Golfo in numerose occasioni in Italia: il presidente degli Emirati tre volte, a luglio 2023 per il vertice su Migrazioni e Sviluppo, a giugno 2024 per il G7 e a febbraio 2025 durante la prima visita di Stato in Italia; l’emiro del Qatar nell’ottobre 2024 durante la visita di Stato; il re del Bahrein due volte nell’ottobre 2023 e nel luglio 2025; e il principe ereditario e primo ministro del Bahrein nel settembre 2025. In queste occasioni, l’Italia ha tra l’altro avviato partenariati strategici con gli Emirati Arabi Uniti e con l’Arabia Saudita e ha firmato diverse intese su investimenti con Emirati, Bahrein e Qatar. È nelle fasi finali di negoziato un’intesa tra Italia e segretariato del Ccg per avviare una cooperazione rafforzata. L’intesa sarà firmata in occasione di una prossima visita a Roma del segretario generale del Ccg. Il presidente del Consiglio è, inoltre, costantemente in contatto con i leader del Golfo sui principali punti all’ordine del giorno dell’agenda internazionale: dal Medio Oriente all’Ucraina, dalla Libia al Sudan, dal Mar Rosso allo Yemen. I Paesi del Golfo hanno anche siglato diversi accordi con l’Italia, integrando il Piano Mattei per l’Africa con le loro strategie di investimento e sviluppo. Gli Emirati Arabi Uniti contribuiscono anche finanziariamente al fondo multi-donatori del Piano Mattei presso la Banca africana di sviluppo e diverse imprese italiane e del Golfo hanno siglato intese di cooperazione per investire congiuntamente nel continente africano, in particolare nel settore dell’energia, dell’agricoltura, delle infrastrutture e della formazione. Questi accordi mobilitano capitali con tecnologia italiana per progetti in Africa, in sinergia con il Global Gateway dell’Ue. L’appuntamento di Manama si svolge in un quadro regionale complesso. A settembre, durante un vertice straordinario a Doha, i leader del Ccg hanno condannato l’attacco israeliano contro la capitale del Qatar, definendolo una «grave violazione della sovranità di un Paese membro». In quella sede, il Consiglio ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio di difesa congiunto e della Commissione militare superiore, riaffermando il principio secondo cui la sicurezza dei Paesi del Golfo “è indivisibile” e ogni attacco contro uno Stato membro rappresenta un’aggressione contro tutti. Le stesse fonti sottolineano che tale dinamica conferma il ritorno del Ccg a un ruolo centrale di solidarietà strategica. Il summit affronterà anche le tensioni nel Mediterraneo allargato, l’evoluzione del conflitto a Gaza, la guerra in Sudan, la crisi in Libia, la situazione in Libano e i rischi per le rotte energetiche e commerciali. Parallelamente, i Paesi del Golfo stanno rafforzando il coordinamento con partner europei e istituzioni multilaterali. A novembre, il Bahrein ha ospitato la 19ma riunione dei presidenti dei parlamenti del Golfo, dedicata alla governance dell’intelligenza artificiale, all’integrazione politica e al dialogo con Unione europea e America Latina. Sul piano economico, le relazioni tra l’Italia e i Paesi del Ccg mostrano un consolidamento significativo. Nel 2024 l’export italiano verso l’area ha raggiunto circa 13,3 miliardi di euro, con un aumento del 14,2 per cento su base annua, mentre le importazioni sono scese a 7,3 miliardi. Il saldo commerciale risulta positivo e in crescita. Per gli Emirati, il 2024 ha segnato un record storico: le esportazioni italiane hanno raggiunto 7,9 miliardi di euro, con un incremento del 19,4 per cento rispetto al 2023. Tali dati confermano una progressiva diversificazione degli scambi, con un peso crescente dei beni non-oil – manifattura avanzata, tecnologie, macchinari, servizi e beni di consumo – in linea con i piani di trasformazione economica dei Paesi del Golfo. Un contributo rilevante è giunto dal Business Forum Italia–Arabia Saudita, svoltosi a Riad a fine novembre, che ha riunito oltre 430 aziende italiane e più di 600 imprese saudite. Nel corso dell’evento sono stati firmati 22 accordi bilaterali nei settori infrastrutture, energia, tecnologia, sanità, industria culturale e agroindustria. Diverse fonti hanno definito il Forum “senza precedenti” per partecipazione e potenziale, evidenziando un percorso verso una cooperazione strutturata e di lungo termine. Il Bahrein, anfitrione del vertice, continua a svolgere un ruolo di ponte tra Europa e Golfo grazie a una politica estera orientata al dialogo e alla stabilità. Secondo fonti italiane, la presenza del presidente del Consiglio come unica leader straniera invitata «conferma che l’Italia è percepita come partner affidabile e capace di mantenere un dialogo equilibrato con tutti gli attori della regione». La missione offrirà l’occasione di consolidare le relazioni bilaterali con i sei Paesi del Ccg, rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza, energia e migrazioni, e promuovere nuovi investimenti reciproci. In un quadro internazionale segnato da tensioni e competizione crescente, la partecipazione dell’Italia al vertice è considerata una possibilità concreta per ampliare la cooperazione economica e industriale e per consolidare il ruolo di ponte tra Europa e Medio Oriente.

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