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Crosetto: la Nato si trasformi per garantire la pace mondiale

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Il ministro alla Difesa Guido Crosetto in aula alla Camera

Photo: immagine di archivio. Foto ANSA/ANGELO CARCONI

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La Nato ha bisogno di trasformarsi per diventare una struttura capace di garantire un’alleanza per la pace nel mondo. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista ad Avvenire. Crosetto sostiene che non vi sia un rischio immediato di aggressione russa all’Europa, pur riconoscendo che «quello che mi dicono i colleghi dei Paesi del Nord e dell’Est Europa è un timore fondato». L’urgenza, afferma, è intervenire in un contesto in cui «il diritto internazionale è carta straccia» e riformare le strutture multilaterali: «Occorrono una nuova Europa e una nuova Nato, più inclusiva, globale». Crosetto auspica una difesa continentale aperta anche ai Paesi extra Ue, citando Regno Unito, Norvegia, Albania e il resto della regione dei Balcani. Riguardo alla trasformazione dell’Alleanza atlantica, il ministro ritiene che «serve una trasformazione profonda e veloce della Nato» affinché diventi «un’alleanza per la pace nel mondo», capace di rappresentare anche Stati oggi esterni all’area euroatlantica. «La Nato deve pensare al mondo, non solo a una sua parte», ha detto, rilevando che l’Onu non riesce più a svolgere il proprio ruolo. Sul tema della leva, Crosetto ribadisce l’assenza di un ritorno all’obbligatorietà: «La leva obbligatoria l’abbiamo messa in naftalina e non abbiamo nessuna intenzione di ripristinarla». Il ministro propone però una «riserva» volontaria che includa tecnici, specialisti e giovani provenienti da contesti difficili, come «seconda chance» e percorso di servizio allo Stato.Crosetto esprime inoltre preoccupazione per il clima interno: «Sono spaventato da una violenza che cresce, da un odio ideologico e politico. Non vorrei che all’improvviso ci trovassimo a fare i conti con delle ‘Brigate Rosse 4.0’».
Il ministro denuncia «livelli di disinformazione e mistificazione» e richiama a un abbassamento dei toni, chiedendo una «condanna forte e bipartisan». Secondo il ministro, la denatalità rappresenta un rischio sistemico paragonabile alle minacce geopolitiche: «Senza nuovi nati saltano tutti i sistemi sociali. Una catastrofe». Crosetto propone una misura «eccezionale»: «tasse zero per quelle famiglie che fanno più di due figli», aggiungendo che «senza nuovi bambini salta tutto: lo Stato sociale, la democrazia, la società». Crosetto sostiene che «la nascita di un bambino non può essere la prima causa di povertà» e chiede politiche drastiche per invertire il declino demografico. Il ministro propone anche un percorso di cittadinanza attiva rivolto a giovani dal resto del mondo «capaci e interessati a voler bene all’Italia», precisando che «dobbiamo proteggere la nostra cultura e identità», attraendo talenti che contribuiscano allo sviluppo del Paese.

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