Falsa propaganda e verità su Charlie Kirk

di Alessandro Starnoni
17 Settembre 2025 14:43 Aggiornato: 17 Settembre 2025 19:20

L’assassinio di Charlie Kirk ha lasciato una profonda ferita all’America e ai valori di libertà e democrazia del mondo libero in generale. Eppure, come noto, incredibilmente molti hanno gioito di fronte alla brutale uccisione di un ragazzo di 31 anni, padre di due figli piccoli, marito di una donna distrutta dal dolore per una perdita tanto prematura quanto inconcepibile.

Viene quindi da chiedersi da dove provenga tutto questo odio emerso dopo la morte del fondatore di Turning Point Usa, ma che evidentemente aleggiava anche prima del suo omicidio. L’odio è spesso frutto di falsificazioni verso un individuo o un gruppo, montate sul sentito dire o dagli antagonisti di quel modo di pensare, che nel caso di Kirk è stato evidentemente distorto. Le accuse che vengono mosse a Kirk sono quelle di essere razzista, omofobo, fascista, nonché misogino e seminatore di odio.

È vero che Kirk a volte poneva molta energia nei suoi discorsi quando era davanti a una platea – mai, però, quando parlava vis a vis con i ragazzi alle università dove era sempre molto empatico e gentile – e questa sua energia ha forse provocato chi la pensa diversamente da lui. Ma lo faceva come tutti fanno quando sostengono le proprie tesi: per rimarcare i principi o i valori nei quali credeva, che si collegavano spesso alla sua fede cristiana. Attraverso le sue stesse parole si può vedere come quelle accuse che lo dipingono come omofobo e razzista, “pieno di odio”, siano del tutto gratuite, false e infondate.

L’accusa più diffusa verso Kirk, è quella di diffondere odio verso la comunità Lgbt, ma diversi video dei suoi discorsi ai ragazzi alle università dimostrano che in realtà non è affatto così. In un incontro con una ragazza, Kirk dice: «Io non ho nessun odio per nessun gruppo o persone», al che la ragazza gli chiede apertamente: «Quindi tu non odi la comunità Lgbt, e Turning Point non è contrario alla comunità Lgbt?». Kirk risponde: «Come posso odiare qualcosa che ho a cuore? Posso non essere d”accordo con alcune scelte di vita di alcune persone, ma ovviamente non provo odio. E se qualcuno mi chiedesse, “Charlie, qual è la tua visione sul matrimonio?” Risponderei che credo che il matrimonio sia tra un uomo e una donna, ma se tu mi chiedi se ho “odio” nel mio cuore per qualcuno che non ha scelto quello stile di vita che secondo me Dio ha lasciato nelle scritture, ovviamente quello no».

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In un altro incontro, Kirk argomenta ancora meglio il suo pensiero a riguardo. Un ragazzo conservatore, che vorrebbe escludere i gay e i transessuali, nonché la comunità Lgbt, dai conservatori, accusa Kirk di non essere un vero cristiano. Kirk gli pone allora una contro domanda: «Rispondimi, viviamo per caso in una teocrazia? Cosa ti importa di cosa fanno queste persone nella loro vita privata?». Qui Kirk esprime chiaramente il suo pensiero realmente “liberale” e moderato, dove i poteri di Chiesa e Stato devono essere separati. Quindi, per lui, il fatto di credere fermamente che il matrimonio debba essere tra un uomo e una donna, non esclude che qualcuno possa fare altre scelte diverse da quello in cui lui crede, vivendo tutti noi in uno Stato libero e democratico.

Poi Kirk continua enfatizzando la sua posizione anche da un altro punto di vista, quello dell”amore verso il prossimo a prescindere e senza condizioni, e questo passaggio smonta ancora di più ogni accusa di odio nei suoi confronti: «Parte dell’essere cristiani è interpretare propriamente quello che la teologia insegna all’individuo, ma significa anche essere tolleranti e pazienti, e compassionevoli e gentili, Gesù parlava a tutte le persone […] Gesù ha cenato anche con prostitute, fece il suo ministero in ogni parte del Mediterraneo. Essere cristiani, amico mio, significa essere aperto di mente ma fermo nella tua fede, in modo che tu possa avere quel credo. Ma se dici che c’è qualcosa di sbagliato nel comunicare o socializzare con queste persone solo perché prendono delle decisioni diverse dalle tue, allora non sei un conservatore».

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In un altro video con un ragazzino che ha iniziato la transizione di genere all”età di 11 anni prima della pubertà, Kirk appare molto paterno, comprensivo, delicato e gentile verso un bambino che afferma di essere ancora confuso se proseguire o meno la transizione o fermarsi e attraversare la pubertà maschile; Kirk, dopo aver fatto qualche domanda per comprendere meglio la situazione, alla fine le dice: «Certo io non sono qui a dirti quello che tu devi fare con la tua vita […] ma ti posso consigliare che forse il percorso che Dio aveva scelto per te, ti darebbe più pace». Il ragazzino ringrazia, appare molto contento della conversazione appena avuta nel rispetto reciproco, e chiede l’autografo a Kirk.

In un altro video, a un ragazzo che si presenta come un “gay conservatore”, Kirk gli dice: «Benvenuto nel movimento, prima di tutto non penso ti debba presentare in base alla tua preferenza sessuale… ».

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L”accusa di “razzismo” e “fascismo”

Un’altra accusa è quella di essere un razzista e di avercela con la comunità nera. In un video oggettivamente molto bello in cui parla a una mamma di colore che tiene in braccio la sua bambina, Kirk sorride e ripete più volte con un sorriso molto spontaneo «che bella bambina, che meraviglioso dono dal Signore», riferendosi alla bimba. Poi fa un discorso sull”importanza della figura del padre nella famiglia e sull”assistenza sociale, dello Stato che entra in gioco in quelle famiglie divise prendendo il posto della figura paterna: «Con famiglie più forti, il governo sarà ovviamente più piccolo e il Paese migliore».

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In un altro discorso davanti alla platea, Kirk afferma chiaramente: «Non sarete mai la migliore versione di voi stessi, se permette alle altre persone di convincervi che non potete essere migliori a causa del vostro colore della pelle, della vostra identità sessuale, della comunità dalla quale provenite.. dove resistere a queste narrazioni a tutti i costi se veramente vorrete avere successo in America».

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In un altro video un ragazzo nero difende Kirk (ci sono diversi video dove ragazzi neri sostengono Kirk) nella sua posizione secondo cui non è assolutamente vero che i neri abbiano meno opportunità lavorative in America, e in un altro video ancora Kirk sorride a un ragazzo che non sa portargli come esempio una sua affermazione razzista che Kirk avrebbe pronunciato: «Non sa citarmi una frase razzista, perché non ho mai detto nulla di razzista», dice sorridendo. Analoga è la risposta in un”altra situazione in cui un ragazzo lo accusa di essere “fascista”.

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In un suo post, ripreso in un video in cui un ragazzo nero lo difende, Kirk afferma chiaramente e con forza che l’idea di razza secondo lui non esiste: «La scienza è abbastanza chiara, siamo tutti esseri umani. La razza è un’idea inventata. Non usatela più».

Screenshot da video instagram di @thatskaizen

Quanto all’accusa di misoginia, a riguardo c’è un video nel quale Kirk esprime chiaramente il suo pensiero, per lui le donne non sono inferiori agli uomini ma semplicemente diverse nei loro punti di forza, hanno tanti pregi che gli uomini non hanno, tra i quali «l”intuizione». Mentre gli uomini hanno altri diversi punti di forza; per questo motivo l”uomo ha bisogno della donna e viceversa.

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Per quanto riguarda le sue posizioni anti-abortiste chi difende Kirk sostiene che a tale riguardo il fondatore di Turning Point abbia semplicemente le stesse idee del papa. In ogni caso Kirk ha chiarito in un video rispondendo a una ragazza, che nel caso la donna fosse in pericolo di vita, sebbene si possa tentare come ultima spiaggia un parto con taglio cesareo, quello è l’unico caso in cui ammette l’aborto tra le possibilità. Negli altri casi pensa che dare il diritto alla vita al bambino sia sempre sacrosanto, letteralmente.

Charlie Kirk non solo non aveva posizioni che riflettono gli epiteti con i quali è stato definito, anzi: aveva idee moderate. E il modo di esporle era democratico, basato sul confronto logico e dialettico. Ma il punto è un altro: anche se le sue posizioni fossero state “radicali” sarebbe in ogni caso sbagliato ucciderlo per le proprie idee. Purtroppo, nel mondo di oggi, molti questa basilare nozione di umanità non la comprendono più.

 


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