Usa, parlamentari introducono legge per combattere il prelievo forzato di organi

Di Frank Fang

Dei parlamentari americani di entrambi gli schieramenti hanno introdotto al Senato e alla Camera una legislazione per contrastare il prelievo forzato di organi nel mondo, con particolare attenzione alla Cina, dove questa pratica disumana viene portata avanti dalle autorità del regime comunista ai danni dei prigionieri, spesso assolutamente innocenti e detenuti solo per la loro fede o posizione politica.

Il deputato repubblicano Chris Smith, primo firmatario della proposta presentata alla Camera, ha dichiarato in un comunicato del 9 marzo: «Il prelievo di organi è un atto tremendamente barbaro e disumano che non ha posto nel nostro mondo. Dobbiamo fare di più per porre fine agli orribili abusi commessi dalle organizzazioni interazionali che trafficano esseri umani, dalle organizzazioni terroristiche e anche da alcuni governi, in particolare il regime comunista cinese, che uccidono persone innocenti e vendono i loro organi per profitto».

«La nostra legislazione darebbe al Dipartimento di Stato degli Usa il potere di identificare ed esporre i procacciatori e i trafficanti di organi in tutto il mondo al fine di punire i responsabili con sanzioni efficaci e restrizioni di viaggio», ha concluso Smith.

Il disegno di legge, intitolato Stop Forced Organ Harvesting Act, autorizzerebbe il governo degli Stati Uniti a negare o revocare il passaporto alle persone coinvolte nella compravendita illegale di organi. In effetti, ai sensi della sezione 301 del National Organ Transplant Act, il commercio e la vendita privata di organi umani sono già vietati dalla legge statunitense.

Tuttavia, negli ultimi tre decenni la Cina è diventata una delle prime destinazioni al mondo per il turismo dei trapianti, mentre sui giornali statunitensi Pechino promuoveva la narrazione secondo cui gli organi proverrebbero da donazioni volontarie. Di fatto, il regime cinese ha annunciato che avrebbe smesso di rifornirsi di organi dai prigionieri giustiziati a partire dal 1° gennaio 2015, e ha dichiarato che si sarebbe basata unicamente sul suo un nuovo sistema di donazioni volontarie.

Ma le affermazioni di Pechino sono state smentite da molteplici indagini indipendenti. Nel giugno 2019, un rapporto pubblicato da un tribunale popolare con sede a Londra ha concluso, dopo un’indagine di un anno, che la pratica autorizzata dallo Stato del prelievo forzato di organi stava avvenendo su «scala significativa» in Cina, e che i praticanti del Falun Gong sono stati la principale fonte di organi.

I praticanti del Falun Gong, una disciplina spirituale conosciuta anche come Falun Dafa, sono il bersaglio di un’incessante persecuzione da parte del regime cinese a partire dal 1999. E secondo alcuni attivisti per i diritti umani, il prelievo forzato di organi non è «solo qualcosa di economico», come dichiarato dall’avvocato Carlos Iglesias, rappresentante legale dell’organizzazione non governativa Doctors Against Forced Organ Harvesting, durante un’audizione sul traffico di organi tenutasi il 16 dicembre 2020 presso la Camera dei Deputati italiana. L’avvocato spagnolo ha infatti sottolineato che «lo scopo è quello di debellare e sradicare tutti coloro che per il loro credo, o semplicemente perché non fanno proprio il pensiero unico del Partito Comunista Cinese, sono perseguitati; queste persone sono perseguitate e si tenta di sterminarle attraverso il prelievo di organi».

Ad ogni modo, il nuovo disegno di legge prevede che il Dipartimento di Stato americano riferisca annualmente sul prelievo forzato di organi in Paesi stranieri e identifichi i funzionari e le entità straniere responsabili del prelievo forzato di organi. Questi funzionari ed enti potrebbero poi essere soggetti a eventuali sanzioni statunitensi previste dalla legge.

Inoltre, la legge potrebbe anche vietare l’esportazione statunitense di dispositivi chirurgici per i trapianti di organi destinate a entità straniere coinvolte nel prelievo forzato di organi.

Il disegno di legge presentato alla Camera (H.R.1592) è stato co-patrocinato dai deputati Thomas Suozzi (D-N.Y.) e Vicky Hartzler (R-Mo.), mentre la proposta depositata al Senato (S.602) è stata introdotta dai senatori Tom Cotton (R-Ark.) e Chris Coons (D-Del.).

Dal canto suo, Cotton ha sottolineato in una dichiarazione ufficiale come ci siano «prove crescenti che il Partito Comunista Cinese ha e continua a sottrarre organi da gruppi religiosi perseguitati, prigionieri di coscienza e detenuti».

«Questa legge identificherà e punirà i membri del Pcc coinvolti nel prelievo forzato di organi – ha aggiunto il deputato democratico – È giunto il momento di far assumere a Pechino la responsabilità di questi atti atroci».

Nel frattempo, quest’anno, quattro diverse contee nello Stato americano della Virginia hanno approvato risoluzioni che condannano il prelievo forzato di organi in Cina.

 

Articolo in inglese: US Lawmakers Introduce Legislation to Combat China’s Forced Organ Harvesting

 
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