L’Ue sanziona 4 funzionari cinesi responsabili della persecuzione degli uiguri

Di Alexander Zhang

L’Unione europea ha imposto sanzioni su quattro funzionari cinesi per il loro presunto ruolo nelle violazioni dei diritti umani contro i musulmani uiguri nel Nord-ovest della Cina.

Le sanzioni dell’Ue, annunciate il 22 marzo, sono rivolte alle «detenzioni arbitrarie su larga scala, in particolare degli uiguri nello Xinjiang, in Cina». Lo ha affermato il Consiglio europeo (l’organismo dell’Ue che include i capi di Stato dei Paesi membri dell’Ue).

Gli individui presenti nella lista vedranno congelati i propri beni nell’Ue e sarà proibito loro di viaggiare all’interno dell’Unione. Inoltre, i cittadini e le imprese dell’Ue non saranno autorizzati a fornire loro alcuna assistenza finanziaria.

Questa è la prima volta che l’Unione europea impone sanzioni contro i funzionari cinesi nell’ambito del nuovo sistema di sanzioni globali dell’Ue sui diritti umani, che è stato adottato il 7 dicembre 2020.

In risposta, il ministero degli Esteri cinese ha annunciato lunedì che sanzionerà 10 individui e quattro entità legati all’Unione Europea che a sua detta «danneggiano gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e diffondono maliziosamente bugie e disinformazione».

Lavoratori camminano accanto alla recinzione perimetrale di quello che è ufficialmente noto come un centro di istruzione delle competenze professionali a Dabancheng, nella regione autonoma uigura dello Xinjiang, in Cina, il 4 settembre 2018. (Thomas Peter/Reuters/File Photo)

Gli individui cinesi sanzionati sono tutti ex o attuali funzionari della regione autonoma uigura dello Xinjiang (Xuar).

Zhu Hailun, ex segretario del Comitato per gli affari politici e legali dello Xinjiang, è stato descritto come «l’architetto» del «programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala contro gli uiguri e persone di altre minoranze etniche musulmane», ha scritto l’Ue nella sua Gazzetta ufficiale pubblicata lunedì.

La lista dei sanzionati include anche Wang Junzheng, capo del Partito Comunista presso la Xinjiang Production and Construction Corps (Xpcc), descritta nel documento come un’organizzazione economica e paramilitare statale.

L’Unione ha dichiarato che oltre ad aver implementato il programma di detenzione di massa nello Xuar, Wang è anche «responsabile dell’uso sistematico da parte dell’Xpcc di uiguri e persone di altre minoranze etniche musulmane come forza lavoro coatta, in particolare nei campi di cotone».

Contadini raccolgono cotone durante la stagione del raccolto a Hami, nella regione dello Xinjiang, nel Nord-ovest della Cina, il 20 settembre 2015. (STR/AFP via Getty Images)

Oltre a essere direttamente responsabili delle detenzioni di massa, gli individui sanzionati sono stati collegati dalle autorità europee alla ‘Piattaforma operativa congiunta e integrata’ della polizia dello Xinjiang, un programma di big data usato per tracciare milioni di uiguri nella regione, e segnalare quelli ritenuti «potenzialmente minacciosi» da inviare ai campi di detenzione.

Il sistema di sanzioni globali per i diritti umani dell’Ue, ispirato al sistema di sanzioni globali Magnitsky degli Stati Uniti, consente all’Unione Europea di colpire individui ed entità responsabili di violazioni dei diritti umani.

Le sanzioni annunciate il 22 marzo hanno come obiettivo 11 individui e quattro entità, che includono persone responsabili di violazioni dei diritti umani in Corea del Nord, Libia, Russia, Sud Sudan ed Eritrea.

 

Articolo in inglese: EU Sanctions 4 Chinese Officials Over Uyghur Abuses

 
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