Trump: Corte Suprema «incompetente e debole» sui brogli elettorali

Di Allen Zhong

La Corte Suprema si è dimostrata inadeguata e debole difronte alla questione dei brogli elettorali: questo il parere del presidente Donald Trump.

Sabato mattina, il presidente ha scritto su Twitter: «La Corte Suprema degli Stati Uniti è stata del tutto incompetente e debole in merito alla grande Frode Elettorale che ha colpito le elezioni presidenziali del 2020. Abbiamo prove inequivocabili, ma non vogliono vederle. Dicono che non è ‘di loro competenza’. Ma se le nostre elezioni vengono corrotte, non abbiamo un Paese».

Recentemente diverse mosse della più alta autorità giudiziaria americana hanno deluso il presidente e i suoi alleati. In particolare quando la Corte Suprema – con cinque giudici conservatori di cui tre nominati da Trump – ha rifiutato la causa del Texas che contestava i risultati delle elezioni del 2020 in quattro Stati decisivi, sostenendo che mancasse un valido interesse, da parte del Texas, a intervenire nella gestione delle elezioni in altri Stati: «Il Texas non ha dimostrato un interesse giuridicamente valido riguardo come un altro Stato gestisce le sue elezioni. Tutte le altre istanze pendenti sono respinte in quanto irrilevanti».

La causa era considerata dallo staff della campagna Trump e da alcuni repubblicani come un caso con un grande potenziale. Per questo Trump ha scritto su Twitter il 12 dicembre: «La Corte Suprema ci ha davvero deluso. Nessuna saggezza, nessun coraggio».

La Corte si esprimerà dopo l’inaugurazione del presidente

Un’altra causa elettorale è stata fissata invece dalla Corte a due giorni dopo il giorno dell’inaugurazione presidenziale: un segnale del fatto che la più alta Corte è scarsamente interessata ad intraprendere azioni significative riguardo i presunti brogli.

La causa in questione è stata intentata il 12 dicembre dal team di Trump per contestare tre sentenze della Corte Suprema della Pennsylvania che «hanno cambiato illegalmente» le leggi sulle schede elettorali per corrispondenza «immediatamente prima e dopo le elezioni presidenziali del 2020». Il team legale di Trump sostiene che tali decisioni del tribunale siano in violazione dell’articolo II della Costituzione e della sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti Bush contro Gore, che ha risolto una disputa per il riconteggio dalla Florida nel 2000.

Insieme a un’istanza per una richiesta di riesame (writ of certiorari), il team legale ha presentato una richiesta per accelerare il caso, chiedendo alla massima corte della nazione di ordinare ai funzionari della Pennsylvania di rispondere entro le 12.00 del 23 dicembre.

Tuttavia, la Corte Suprema ha iscritto il caso solo il 23 dicembre senza pronunciarsi sulla richiesta di accelerare il processo. Il documento indica invece al 22 gennaio il limite ultimo che la Pennsylvania ha per rispondere all’istanza, ovvero due giorni dopo il Giorno dell’Inaugurazione.

Nelle ultime sette settimane, lo staff della campagna Trump ha presentato una lunga serie di prove di presunti brogli e irregolarità di voto. Compresi casi di osservatori repubblicani ostacolati dai funzionari elettorali, voti espressi a nome di persone defunte e procedure elettorali modificate all’ultimo momento senza passare per i rispettivi Parlamenti statali.

Siccome i tribunali non sono riusciti a fronteggiare il problema dei presunti brogli elettorali, il presidente ha esortato gli americani a «fermare il furto delle elezioni presidenziali» in un messaggio video alla nazione il 22 dicembre.

«Gli americani devono poter avere piena fiducia nell’integrità delle loro elezioni. Il destino della nostra democrazia dipende da questo – ha dichiarato Trump durante il comunicato video – Ora è il momento che il popolo americano alzi la voce e chieda che questa ingiustizia sia immediatamente rettificata. Le nostre elezioni devono essere giuste, devono essere oneste, devono essere trasparenti e devono essere prive di frodi al 100%».

Il presidente ha anche incoraggiato i suoi sostenitori ad unirsi alla manifestazione che si terrà il 6 gennaio a Washington D.C, lo stesso giorno in cui il Congresso si riunirà per contare e certificare i voti elettorali. A questo proposito, sabato mattina il presidente ha scritto su Twitter: «Non mollare mai. Ci vediamo tutti in D.C. il 6 gennaio».

 

Articolo in inglese: Trump Says Supreme Court ‘Incompetent and Weak’ Over Election Fraud

 
Articoli correlati