Trapianti polmonari per il Covid-19 in Cina: da dove provengono gli organi?

Nel tentativo di mostrare i suoi progressi nella lotta contro il virus, il Pcc ha inavvertitamente messo in luce uno dei suoi lati più oscuri

La stampa di Stato cinese ha annunciato il 29 febbraio il successo di un trapianto bipolmonare su un paziente affetto da Covid-19, noto ormai anche come il virus del Pcc.

Il Global Times, quotidiano gestito direttamente dal Partito Comunita Cinese, ha annunciato gioiosamente: «Il primo trapianto bipolmonare su un paziente affetto dal Covid-19 ha avuto successo in Cina». Dopodiché sono apparsi simili articoli in inglese anche su Xinhuanet, China Daily, e molte altre testate statali.

Tra le informazioni fornite sull’operazione sono apparse la storia e la prognosi del paziente, come anche l’identità dei chirurghi. Ma inavvertitamente è trapelato anche un dato che porta alla luce uno dei lati più oscuri del Pcc.

Il Global Times ha scritto: «I polmoni trapiantati sono stati donati da una persona di un altra città dopo la sua morte celebrale e poi trasportati a Wuxi con un treno ad alta velocità in sette ore».

Come è potuto capitare che un donatore cerebralmente morto e con tutte le caratteristiche giuste – come il gruppo sanguino e il tipo di tessuto – fosse comodamente disponibile poco prima dell’intervento chirurgico sul paziente affetto dal virus del Pcc? Inoltre, il donatore era veramente cerebralmente morto?

Trapianti su richiesta, un fenomeno tutto cinese

Per molti dei trapianti effettuati in Cina al giorno d’oggi – forse nella maggior parte dei casi – gli organi vengono prelevati da ‘donatori’ viventi, e soprattutto non consenzienti; di solito si tratta di persone che sono detenute per la loro fede, come i praticanti del Falun Gong e gli uiguri.

I ricercatori internazionali hanno sottolineato, secondo le informazioni raccolte sul sito endtransplantabuse.org, che la velocità con la quale vengono regolarmente reperiti gli organi in Cina sarebbe impossibile da conseguire tramite un normale sistema di donazioni volontarie:
«Nei Paesi dotati di un sistema sanitario avanzato e di uno strutturato sistema di donazione degli organi, i pazienti devono generalmente attendere diversi mesi, se non anni, prima di poter ricevere l’organo di cui necessitano».

«Eppure in Cina – dove la donazione di organi è un tabù culturale e non esiste ancora un sistema efficiente per la donazione degli organi – i pazienti possono reperire organi idonei in qualsiasi momento, il che suggerisce che ci sia un gran numero di fonti di organi disponibili, in attesa di essere abbinate ai pazienti».

Il sito Endtransplantabuse.org costituisce un aggiornamento di due inchieste sul prelievo forzato di organi: Bloody Harvest, di David Kilgour e David Matas; e The Slaughter di Ethan Gutmann.

Inoltre, Il China Tribunal, un tribunale indipendente che si è occupato specificatamente del prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza in Cina, ha tenuto udienze probatorie a Londra nel 2018 e nel 2019.

La sentenza definitiva del Tribunale è stata pubblicata il primo marzo 2020, rilevando, tra le altre cose, che «il prelievo forzato di organi è avvenuto in più luoghi della Rpc e in più occasioni per un periodo di almeno 20 anni, e che sta continuando ancora oggi».

Riguardo alla difficoltà di reperire rapidamente degli organi per un destinatario specifico, il Tribunale ha osservato: «Persino nei paesi con programmi di trapianto consolidati e ben pubblicizzati… In generale, i tempi di attesa per gli organi possono essere di mesi o anni. Per esempio, il tempo medio di attesa per un trapianto di fegato nel Regno Unito è di 135 giorni per gli adulti… Per un cuore, l’attesa varia da alcuni mesi fino ad alcuni anni, mentre per i polmoni l’attesa è ancora più lunga».

Epoch Times ha ampiamente documentato il prelievo forzato di organi da parte del Pcc a partire dal 2006. Il giornalista dell’edizione in lingua inglese di Epoch Times Matthew Robertson ha vinto nel 2012 un premio della Society of Professional Journalists per una serie di suoi articoli che esponevano il prelievo forzato di organi.

Robertson, attualmente dottorando all’Australian National University di Canberra, ha fornito le prove da lui raccolte al China Tribunal. Recentemente ha anche dato il suo contributo ad uno studio redatto dalla Victims of Communism Memorial Foundation, intitolato “Organ Procurement and Extrajudicial Execution in China: A Review of the Evidence” (Raccolta di organi ed esecuzioni extragiudiziali in Cina: una raccolta delle prove).

Chi era realmente il ‘donatore’?

Il China Tribunal ha osservato che i praticanti del Falun Gong rappresentano probabilmente la stragrande maggioranza delle vittime della raccolta di organi: «Nel corso della raccolta forzata di organi che avviene nella Repubblica Popolare Cinese ormai da molti anni, i praticanti del Falun Gong sono stati utilizzati come fonte – probabilmente la principale fonte – del prelievo forzato di organi».

Il Falun Gong è una tradizionale pratica di meditazione cinese, i cui praticanti ambiscono a vivere in accordo con i principi di verità, compassione e tolleranza. Verso la fine degli anni ‘90 era praticato da oltre 100 milioni di persone in Cina, ma nel 1999 il Pcc ha lanciato una sistematica campagna di persecuzione, tortura e diffamazione, che ha causato la morte di innumerevoli praticanti.

Forse non si conoscerà mai l’identità del donatore ‘cerebralmente morto’ che ha fornito i polmoni per il paziente affetto dal virus del Pcc il 29 febbraio. Ma si possono fare delle ipotesi a riguardo considerando i tempi di attesa per gli organi nei Paesi con i sistemi di donazione più avanzati al mondo; considerando le numerose prove che si accumulano da anni circa il prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza viventi in Cina; e sapendo che la maggior parte degli organi prelevati in Cina provengono da praticanti del Falun Gong illegalmente detenuti.

 

Epoch Times chiama il nuovo coronavirus ‘virus del Pcc’ perché l’insabbiamento e la mala gestione del Partito Comunista Cinese (Pcc) hanno permesso al virus di diffondersi in tutta la Cina e di creare poi l’attuale pandemia globale.

Articolo in inglese: Lung Transplant for Virus Patient in China Tips CCP’s Hand

 
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