Storie dall’antica Cina, le conseguenze dell’agire senza integrità

Nel Periodo delle primavere e degli autunni (722-481 a.C.) c’era un uomo di nome Yufu che viveva nello Stato di Yue. Yufu non voleva vivere in povertà, e, avendo visto che molti dei suoi amici si erano arricchiti facendo affari, volle provarci anche lui.

Come prima cosa andò a trovare un amico di nome Jiran per ottenere consigli su come diventare ricco. Jiran gli propose: «Ora la domanda di lacca è molto forte, perché non piantare alcuni alberi della lacca, per poi raccoglierla e venderla?». Yufu fu molto contento di sentirlo parlare così, e gli chiese quali fossero le tecniche per piantare gli alberi da lacca. Jiran rispose pazientemente a tutte le sue domande. Yufu tornò a casa, si alzò presto al mattino e lavorò fino a tarda notte: a fine giornata aveva piantato un grande giardino.

In tre anni gli alberi erano diventati grandi e Yufu ne fu molto felice: se avessero prodotto 500 chili di lacca, avrebbe guadagnato un sacco di soldi. Aveva già pensato di andare a vendere la lacca nello Stato di Wu, quando, per combinazione, il fratello di sua moglie venne a fargli visita e gli disse: «Faccio spesso affari nello stato di Wu. So che c’è una grande domanda di lacca sul mercato. Laggiù riuscirai a far fruttare il tuo investimento nel migliore dei modi».

Yufu era ansioso di diventare ricco e chiese come avrebbe potuto guadagnare ancora più soldi. Suo cognato gli disse: «La lacca è molto popolare nello stato di Wu. Ho visto molti venditori di lacca cucinare le foglie di lacca, mescolare poi la linfa delle foglie con la lacca e fare così più soldi. Le persone nello stato di Wu non se ne accorgono». Udito questo, Yufu lavorò ancora di più, e inizio immediatamente a cucinare le foglie di lacca durante la notte. Infine si diresse nello stato di Wu portando con se sia la lacca che la linfa delle foglie bollite.

A quel tempo, le relazioni tra Wu e Yue erano molto tese e i mercanti non potevano viaggiare liberamente, perciò la lacca era effettivamente molto richiesta nello Stato di Wu. Ai mercanti locali giunse voce che Yufu era venuto per vendere la lacca, quindi erano molto eccitati e andarono in un sobborgo per incontrarlo; lo aiutarono persino a organizzare il suo soggiorno. Quando i mercanti guardarono la lacca, furono sorpresi di scoprire che era davvero di ottima qualità. Così, si accordarono sul prezzo, sigillarono i vasetti di lacca e fissarono un appuntamento per venirli a prendere ed effettuare il pagamento.

Non appena i mercanti se ne andarono, Yufu ruppe i sigilli, tolse parte della lacca buona per venderla in seguito, e la sostituì con la linfa delle foglie, poi mescolò e sigillò nuovamente i vasi. Ma, poiché aveva fretta, lasciò alcune tracce. Quando arrivarono, il giorno dopo, i mercanti si accorsero che i sigilli erano stati rotti, divennero sospettosi, e con una scusa se ne andarono dicendo che sarebbero tornati di lì a pochi giorni.

Yufu li attese nella locanda per diversi giorni, ma naturalmente i mercanti non arrivarono. Nel frattempo, la lacca si rovinò perché era stata mischiata con la linfa delle foglie. Di conseguenza, Yufu non riusci a vendere alcuna lacca, e persino la lacca di buona qualità si guastò. Quando i mercanti vennero a saperlo lo criticarono dicendo: «Come mercante, devi avere integrità. La qualità delle merci non può ingannare le persone. Ti sei abbassato a tanto, chi avrà pietà di te?!» Yufu non aveva soldi per tornare nello stato di Yue e non pote far altro che mendicare cibo nello stato di Wu. La gente spesso lo sbeffeggiava e, alla fine, morì di fame.

Tradotta in inglese da Dora Li; questa storia è stata ripubblicata, con autorizzazione, dal libro “Treasured Tales of China,” Vol. 1, in vendita su Amazon.

Articolo inglese: Ancient Chinese Stories: The Consequence of Not Having Integrity

 
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