Roma, praticanti del Falun Gong denunciano i 22 anni di persecuzione in Cina

ROMA – A 22 anni dall’inizio della persecuzione in Cina, alcuni praticanti italiani del Falun Gong hanno tenuto una serie di attività nel centro di Roma per commemorare e condannare la brutale persecuzione del regime comunista cinese contro i milioni di innocenti che praticano questa disciplina spirituale e credono nei principi di Verità, Compassione e Tolleranza.

Il 20 luglio 2021 segna infatti 22 anni dall’inizio della persecuzione del Falun Gong, una disciplina di meditazione e miglioramento personale radicata nella cultura tradizionale cinese. Da allora, milioni di praticanti del Falun Gong sono stati perseguitati, arrestati, torturati, e persino uccisi dal regime comunista.

Nella serata di sabato 17 luglio, i praticanti hanno tenuto un’attività lungo i Fori Imperiali, tra il Colosseo e piazza Venezia, in uno scenario suggestivo, nell’ambito dell’iniziativa Via Libera organizzata dal Comune di Roma.

Tra le migliaia di persone che passeggiavano per i Fori, moltissime sono rimaste colpite vedendo i praticanti che mostravano i lenti e dolci esercizi del Falun Gong, molte altre sono rimaste scosse quando hanno appresso della brutale persecuzione ancora in corso in Cina ai danni dei praticanti.

Praticanti del Falun Gong tengono un’attività ai Fori Imperiali per denunciare la persecuzione del Falun Gong in Cina, il 17 luglio 2021 a Roma. (Epoch Times)

Negli ultimi 70 anni il Partito Comunista Cinese ha causato la morte innaturale di decine di milioni di persone innocenti. Le sue campagne politiche si sono succedute costantemente, prendendo di mira spesso la parte migliore della società cinese.

Il Falun Gong, conosciuto anche come Falun Dafa, è una pratica spirituale ormai entrata a far parte della vita di milioni di persone in tutto il mondo. È caratterizzata da due componenti principali: il miglioramento personale, attraverso lo studio degli insegnamenti, e i delicati esercizi di meditazione

Sebbene avesse avuto un impatto molto positivo sulla società cinese negli anni ‘90, il dittatore dell’epoca, Jiang Zemin, era contrariato dalla grande popolarità di questa disciplina spirituale e decise che andava completamente eliminata dalla Cina. Da allora il regime ha usato ogni mezzo, dalla stampa all’esercito, per reprimere e diffamare il Falun Gong, e tentare così di giustificare la campagna di persecuzione agli occhi della popolazione cinese.

Oramai la comunità internazionale, il Parlamento Europeo, il Congresso americano, e anche il Senato italiano, hanno condannato in molteplici occasioni la persecuzione del Falun Gong, ma rimane ancora scarsa la consapevolezza di quanto realmente è accaduto, e accade, in Cina ai danni di milioni di persone innocenti che vogliono semplicemente praticare la propria fede spirituale.

Dal canto loro, milioni di praticanti del Falun Gong in Cina hanno continuato a resistere pacificamente alla persecuzione, tentando costantemente di smascherare la propaganda denigratoria del regime e di chiarire la verità sul Falun Gong, una disciplina che in sostanza offre semplicemente a chi la pratica una via per migliorare se stessi in armonia con i principi universali di Verità, Compassione e Tolleranza.

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