In Cina cresce la persecuzione contro i cristiani

Una recente inchiesta dell’associazione caritatevole cristiana China Aid, ha accertato che i cristiani in Cina sono perseguitati a livelli che non si vedevano dai tempi della Rivoluzione Culturale del 1966-76.

La Rivoluzione Culturale, lanciata dal dittatore comunista Mao Zedong, aveva l’obiettivo di eliminare il ‘Quattro Mali’ della Cina: ‘Vecchi costumi’, ‘Vecchia cultura’, ‘Vecchie abitudini’ e ‘Vecchie idee’.
La campagna, realizzata da gruppi organizzati di studenti, denominati da Mao Guardie Rosse, presero di mira i seguaci di religioni, compreso il cristianesimo, il buddismo, il taoismo, il confucianesimo e altri. Innumerevoli templi, siti storici, libri e reperti storici di inestimabile valore sono furono distrutti. L’impronta religiosa, che ancora permeava la cultura cinese, fu annientata, con conseguenze disastrose: milioni di persone perseguitate, torturate e uccise.

Ora, il rapporto annuale sulla persecuzione di China Aid per il 2016, rivela che gli episodi di persecuzione contro i cristiani è aumentato di circa il 20 per cento rispetto all’anno precedente, mentre il numero dei cristiani imprigionati è salito quasi del 150 per cento. I funzionari del Pcc, dichiaratamente ateo, hanno anche ordinato a volte la demolizione forzata delle chiese altre la rimozione delle croci dal loro interno.

Sempre secondo China Aid, i cristiani potrebbero essere stati uccisi per i loro organi, pratica macabra perpetrata principalmente sugli aderenti del Falun Gong (una disciplina meditativa tradizionale che, secondo alcune stime, negli anni 90 era diffusa tra circa un dodicesimo della popolazione cinese, ed oggetto di un vero e proprio genocido perpetrato da parte delle autorità comuniste cinesi dal 1999).

Lo scorso giugno, un’indagine indipendente ha riportato che in Cina dal 2000 hanno avuto luogo fino a 1,5 milioni di trapianti di organi, la maggior parte dei quali sono stati sottratti con la forza ai prigionieri di coscienza (spesso quando erano ancora in vita) del Falun Gong.

The Tianjin First Central Hospital. (Hospital files)

L’Ospedale Maggiore di Tianjin (Eppch Times).

«Credo che di fronte all’ideologia, agli omicidi di massa e all’occultamento di un crimine orribile, l’unico modo per coprire tale crimine sia quello di uccidere le persone che ne sono a conoscenza» commenta Ethan Gutmann, il giornalista investigativo che ha contribuito all’inchiesta dello scorso anno sul prelievo coatto di organi in Cina, a ragione intitolata: ‘La Strage – Aggiornamento’. La Cina ha «costruito un colosso», aggiunge Gutmann riferendosi alla rete di ospedali impiegata per il prelievo di organi in tutta la Cina.

Secondo China Aid, i cristiani sono ancora costretti a pregare in case o chiese sotterranee, aggiungendo che la Cina si classifica 39esima tra i 50 peggiori Paesi al mondo colpevoli di persecuzione contro i cristiani: «I risultati chiave di quello che è successo lo scorso anno e le relazioni di questi primi due mesi del 2017 – ha dichiarato nella relazione Bob Fu, presidente di China Aid, secondo Premier.org.uk – hanno evidenziato che la situazione della libertà religiosa sta rapidamente peggiorando».

Articolo in inglese: Christian Persecution in China on the Rise: Report

Traduzione di Massimo Marcon

 

 
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