Il pubblico americano merita di sapere la verità sul Russiagate

Di Epoch Times Usa

Sono passati quasi quattro anni da quando l’Fbi, con l’aiuto della Cia, ha condotto un’indagine sulla campagna Trump, proprio durante le elezioni americane del 2016. Sebbene l’indagine si è conclusa da tempo, gli americani ancora non sanno ciò che è accaduto esattamente, né se l’inchiesta fosse motivata da ragioni politiche o meno.

Dal 2017 Epoch Times ha documentato la mancanza di prove a sostegno della presunta collusione tra la campagna Trump e la Russia. Da allora le indagini del Congresso hanno confermato che è stata la campagna della Clinton a pagare per la redazione della principale fonte delle accuse, il ‘Dossier Steele’.

I messaggi di testo del personale dell’Fbi coinvolto, le testimonianze di fronte al Congresso del personale del Dipartimento di Giustizia e dell’Fbi, le indagini del Congresso, e le inchieste della stampa, hanno confermato che l’indagine dell’Fbi ‘Crossfire Hurricane’ è stata piena di irregolarità.

Queste irregolarità includono il grave pregiudizio espresso dagli agenti che indagavano sulla campagna Trump, l’affidamento al dossier Steele per l’ottenimento di un mandato ai sensi del Foreign Intelligence Surveillance Act, l’inganno ai danni della Corte di sorveglianza dei servizi segreti stranieri, il diretto coinvolgimento dei vertici dell’Fbi nelle indagini, come anche la prosecuzione delle indagini nonostante la mancanza di prove, e diverse altre irregolarità.

Tuttavia, molti dettagli rimangono sfuggenti, così come le precise responsabilità per le irregolarità, fatta eccezione per quella dell’avvocato dell’Fbi Kevin Clinesmith, che si è dichiarato colpevole di aver alterato un’e-mail.

All’inizio di questa settimana, il direttore dell’Agenzia nazionale di intelligence John Ratcliffe ha autorizzato il rilascio di alcune note scritte dall’ex direttore della Cia, John Brennan, e di un documento della Cia indirizzato all’allora direttore dell’Fbi, James Comey e al suo vice Peter Strzok. Quest’ultimo documento contiene una pista investigativa basata su un analisi redatta dai servizi segreti russi, secondo cui Hillary Clinton avrebbe autorizzato un piano per utilizzare l’accusa di collusione tra Trump e la Russia, anche al fine di distogliere l’attenzione dal suo scandalo delle e-mail.

Tuttavia, i documenti contengono così tante redazioni che è difficile capire il contesto delle dichiarazioni e dare loro una valutazione equa. Anche per questo, diversi opinionisti hanno accusato la declassificazione di essere selettiva e politica.

Ed è proprio qui che sta il problema; come si può sperare che l’opinione pubblica americana possa riguadagnare fiducia nelle istituzioni, come l’Fbi e la Cia, dopo che è stata danneggiata così gravemente?

Inoltre, alcuni indizi mostrano che la Cia sta ritardando la declassificazione dei documenti. In una lettera del 7 ottobre al direttore della Cia Gina Haspel, i senatori repubblicani Chuck Grassley e Ron Johnson  hanno scritto che l’agenzia «non ha ancora emesso alcun documento» da loro richiesto.

Questa lettera è arrivata dopo che il presidente Donald Trump ha scritto su Twitter di aver «autorizzato la declassificazione totale di tutti i documenti relativi al più grande CRIMINE politico nella storia americana, il Russia Hoax [la bufala sulla Russia, ndr]».

Il popolo americano merita di avere piena trasparenza e responsabilità sull’indagine Hurricane Crossfire condotta dall’Fbi sulla campagna presidenziale del 2016; sarebbe un importante passo avanti per ripristinare la fiducia di decine di milioni di persone nel sistema e nelle istituzioni americane.

 

Articolo in inglese: The American Public Deserves to Know

 
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