Parlamento europeo: l’accordo con la Cina mina la credibilità dell’Ue sui diritti umani

Di Alexander Zhang

Il Parlamento Europeo ha criticato l’Esecutivo dell’Unione per aver concluso con grande fretta un nuovo importante accordo sugli investimenti con il regime cinese, nonostante le repressioni in corso a Hong Kong e in altre parti della Cina.

La Commissione Europea, organo esecutivo dell’Ue, ha infatti annunciato il 30 dicembre di aver finalmente delineato il contenuto del cosiddetto Eu-China Comprehensive Agreement on Investment (Cai) con la Cina.
L’accordo, che ha richiesto sette anni di trattative, è stato raggiunto dopo che il regime comunista si è impegnato a espandere l’accesso al mercato interno per le imprese europee e a migliorare gli standard lavorativi in Cina.

Tuttavia, in una risoluzione sull’oppressione a Hong Kong approvata giovedì, il Parlamento Europeo ha dichiarato di essere «rammaricato» del fatto che l’accordo non abbia risposto alle sue richieste di «utilizzare i negoziati sugli investimenti per esercitare pressioni volte alla preservazione dell’alto grado di autonomia di Hong Kong, così come dei suoi diritti e libertà fondamentali».

Inoltre, il Parlamento dell’Ue «si rammarica del fatto che, affrettandosi a raggiungere questo accordo senza intraprendere azioni concrete contro le gravi violazioni dei diritti umani in corso, per esempio a Hong Kong, nella provincia dello Xinjiang e in Tibet, l’Ue rischia di minare la sua credibilità come attore globale nel campo dei diritti umani».

Il Parlamento ha promesso che «vigilerà attentamente sull’accordo, comprese le sue disposizioni sui diritti del lavoro», e che «prenderà in considerazione la situazione dei diritti umani in Cina, compresa Hong Kong, quando gli verrà chiesto di approvare l’accordo sugli investimenti o futuri accordi commerciali con la Rpc [Repubblica Popolare Cinese, ndr]».

Anche Chris Patten, l’ultimo governatore di Hong Kong, ha condannato l’accordo e ha esortato il Parlamento europeo a respingerlo.

La risoluzione del Parlamento europeo esorta inoltre i leader dell’Ue a «considerare prontamente» l’introduzione di sanzioni mirate contro i funzionari cinesi e di Hong Kong responsabili degli abusi a Hong Kong, tra cui il capo dell’esecutivo di Hong Kong Carrie Lam, il direttore dell’ufficio cinese per gli affari di Hong Kong e Macao Xia Baolong, e il capo dell’ufficio cinese di collegamento con Hong Kong Luo Huining.

Il Parlamento ha invece accolto e sostenuto «con forza» l’iniziativa del governo britannico per l’istituzione di un percorso verso la cittadinanza per i residenti di Hong Kong in possesso dei cosiddetti passaporti British National Overseas (Bno).

Dal canto suo, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying ha dichiarato venerdì che il Parlamento europeo dovrebbe «interrompere qualsiasi forma di ingerenza» negli affari di Hong Kong, secondo quanto riportato dall’Afp.

 

Articolo in inglese: EU Parliament Says China Deal Threatens EU Credibility on Human Rights

 
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