Parlamentari ed esperti di tutto il mondo condannano l’attacco a Epoch Times di Hong Kong

Parlamentari, esperti e organizzazioni di tutto il mondo hanno condannato l’ultimo attacco contro la tipografia dell’edizione hongkonghese di Epoch Times. Affermano inoltre che non sarebbero sorpresi di scoprire che dietro l’attacco ci sia il Partito Comunista Cinese (Pcc), nel tentativo di mettere a tacere le notizie critiche verso il regime.

Nelle prime ore del 12 aprile, quattro uomini con delle maschere – due dei quali brandivano delle mazze – hanno fatto irruzione nella tipografia di Epoch Times e hanno distrutto macchinari e computer per circa due minuti, prima di andarsene con un computer sottobraccio. Nessun membro del personale è stato ferito durante l’incidente.

Gli intrusi hanno causato ingenti danni, e l’edizione di Hong Kong di Epoch Times è stata costretta a sospendere le sue operazioni di stampa per il prossimo futuro.

Il senatore italiano Lucio Malan

Il senatore italiano Lucio Malan, membro dell’Ipac, ha condannato l’attacco del 12 aprile in un breve comunicato inviato a Epoch Times: «È un ulteriore atto di brutalità contro la democrazia e la libertà di Hong Kong, da parte del regime di Pechino. Che un attacco del genere possa avvenire senza la connivenza delle autorità comuniste cinesi è totalmente escluso. Accanto alla sofisticata tecnologia del XXI secolo Pechino usa anche metodi vecchi di cento o duecento anni. Ancora il ministro Di Maio deve rispondere alla mia interrogazione che chiede come mai l’Italia si è astenuta sulla risoluzione Onu che condannava la repressione dell’opposizione nell’ex colonia britannica».

Le dichiarazioni dei parlamentari statunitensi

Senatore Rick Scott

«Le notizie degli attacchi alla libertà di stampa sono estremamente preoccupanti. Il senatore Scott sarà sempre dalla parte delle persone di Hong Kong che lottano per la loro libertà», ha dichiarato via mail l’ufficio del senatore Rick Scott all’edizione americana di Epoch Times. «Ora più che mai, gli Stati Uniti devono alzarsi in piedi per la democrazia e i diritti umani, e lottare contro le aggressioni della Cina comunista e la sua ricerca di dominio globale».

Deputato Devin Nunes

«I ripetuti, violenti attacchi contro Epoch Times colpiscono la coscienza», ha dichiarato il rappresentante Devin Nunes in una mail a Epoch Times. «Chiaramente, il Partito Comunista Cinese e i suoi teppisti da strada non possono accettare che una qualsiasi testata giornalistica riporti i fatti sulle depredazioni del Partito».

Deputato Jim Banks

Il membro della Camera dei Rappresentanti Jim Banks ha definito l’attacco «riprovevole», sottolineando nel suo comunicato che «la libertà di stampa a Hong Kong è sotto l’attacco del Partito Comunista Cinese».

Deputata Michelle Steel

«L’attacco a Epoch Times di Hong Kong è un attacco diretto alla libertà di stampa di Hong Kong», ha dichiarato la deputata Michelle Steel (R-Calif.). «Il Partito Comunista Cinese non può continuare a intimidire e a violare la libertà di stampa a Hong Kong. Se è vero che c’è il Pcc dietro questi attacchi, deve assumersene la responsabilità».

Deputato Brian Babin

«Questo è solo un altro tentativo del Partito Comunista Cinese di mettere a tacere le voci di coloro che dicono la verità a Hong Kong. Rifiuto e condanno tutti gli attacchi alla libertà di parola e alla libera stampa», ha dichiarato il membro della Camera dei Rappresentanti Brian Babin (R-Texas) in una dichiarazione inviata via e-mail a Epoch Times.

«Sto pregando per i miei compagni amanti della libertà che vivono sotto il regime repressivo del Pcc. Possano rimanere saldi e coraggiosi nella loro ricerca della verità!».

Deputato Greg Steube

«Questa è la prova di quanto in là si spingerà il Pcc per mettere a tacere chiunque non sostenga il suo regime comunista. Non ci piegheremo alle loro tattiche di intimidazione, e questo evento non dovrebbe fermare pubblicazioni come Epoch Times dal parlare contro le azioni e i crimini umanitari del Pcc», ha dichiarato il rappresentante Greg Steube (R-Fla.) in un comunicato. «Questo attacco alla libertà di parola è uno dei tanti motivi per cui far assumere alla Cina comunista le proprie responsabilità è una priorità assoluta per me al Congresso».

Deputato Scott Perry

«Il Partito Comunista Cinese è una ‘teppistocrazia’ che si affida all’intimidazione, all’estorsione e alla violenza per sopprimere la libertà e coloro che lottano per la verità e per l’autogoverno basato sul consenso. Non sarebbe una sorpresa se il Pcc fosse dietro un tale attacco, dato che cercano costantemente di estinguere qualsiasi luce che esponga l’oscuro mare di repressione che mantiene a galla il loro governo illegittimo», ha scritto il rappresentante Scott Perry (R-Pa.) in un comunicato.

Generale statunitense Robert Spalding

«Non c’è libertà di stampa a Hong Kong. Hong Kong non c’è più».

Miles Yu, ricercatore senior presso lo Hudson Institute

«Se il governo di Hong Kong ha ancora un po’ di credibilità, e vuole convincere il mondo che HK è ancora una società sicura e stabile, dovrebbe condurre un’indagine immediata e perseguire i responsabili».

Javier Larrondo Calafat, rappresentante europeo per la difesa dei prigionieri

«Condanniamo l’attacco a Epoch Times a Hong Kong. Quando un media viene attaccato per aver difeso la libertà d’informazione, la sua importanza vitale diventa ancora più evidente. Sostenere il giornalismo libero nel mondo è un dovere di tutte le nazioni e dei cittadini».

Reggie Littlejohn, fondatrice e presidente di Women’s Rights Without Frontiers

«L’attacco alla tipografia di Epoch Times fa parte della presa di potere totalitaria a Hong Kong da parte del Pcc. I tiranni sono minacciati dalla verità, e così hanno cercato di intimidire Epoch Times attaccando ripetutamente i loro uffici. I giornalisti di Epoch Times sono eroici nel loro coraggio e nella loro persistenza. Continueranno a esporre le malefatte del Pcc, non importa quale sia il costo personale o professionale».

María Herrera Mellado, rappresentante del partito politico spagnolo Vox negli Stati Uniti

«La violenza compiuta contro Epoch Times a Hong Kong è inquietante. In un momento in cui il socialismo e la cultura dell’annullamento avanzano a passi da gigante, e persino i regimi totalitari vengono imbiancati, i cittadini comuni e soprattutto gli avvocati devono unirsi per difendere la libertà di stampa, un diritto fondamentale nonché la pietra angolare per vivere in una piena democrazia».

Rosa María Payá, attivista cubana, direttore esecutivo della Fondazione per la Democrazia Panamericana

«Proprio come il suo alleato, il Partito Comunista di Cuba, anche il Partito Comunista Cinese dimostra la sua natura censoria e la sua paura della libertà di parola dei cittadini. Quando non possono mettere a tacere il popolo con la paura, ricorrono alla violenza. Estendiamo la nostra solidarietà ai coraggiosi giornalisti di Epoch Times a Hong Kong. Solo le voci e le azioni della comunità internazionale possono rompere l’impunità della repressione del potere totalitario del Pcc».

Epoch Times di Hong Kong costretto a sospendere la stampa

Il 12 aprile, per la quinta volta dal 2006, la tipografia di Epoch Times a Hong Kong è stata attaccata. Questo attacco ha costretto il giornale a interrompere temporaneamente la stampa, e si è verificato pochi giorni prima della comparsa in tribunale di importanti attivisti per la democrazia di Hong Kong.

La tipografia di Hong Kong ha subito una serie di attacchi negli ultimi 15 anni, ma le passate indagini della polizia hanno dato pochi risultati.

Questi attacchi fanno parte della pressione costante esercitata sulla libertà di stampa a Hong Kong dal Pcc, pressione che si è intensificata da quando il regime cinese ha approvato una legislazione che limita le libertà civili a Hong Kong.

 

Articolo in inglese: Live Updates: Global Lawmakers, Experts, Organizations Condemn Attack on Hong Kong Epoch Times



 
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