«Made in Israel», un simbolo della pace creata dagli Accordi di Abramo

L’autore dell’articolo, Bryan E. Leib, è il presidente di HaShevet e un ex candidato al Congresso degli Stati Uniti del 2018 per Philadelphia, Pennsylvania.

 

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha stabilito che tutti i beni e prodotti fabbricati in Giudea e Samaria, saranno d’ora in poi etichettati come «Made in Israel»: un altro grandioso risultato degli accordi di Abramo.

In precedenza, questi prodotti erano etichettati con la dicitura «West Bank» (Cisgiordania). Quindi, sebbene la maggior parte degli americani abbia familiarità con il termine «Cisgiordania», sappiamo tutti che questo termine viene usato sempre meno nel mondo di oggi.

Gli accordi di Abramo affermano:

  • Noi sottoscritti riconosciamo l’importanza di mantenere e rafforzare la pace in Medio Oriente e nel mondo, sulla base della comprensione e della convivenza reciproche, nonché del rispetto della dignità umana e della libertà, inclusa quella religiosa. […]
  • Supportiamo la tolleranza e il rispetto per ogni persona, al fine di rendere questo mondo un luogo in cui tutti possono godere di una vita di dignità e speranza, indipendentemente dalla razza, dalla fede o dall’etnia. […]
  • Perseguiamo una visione di pace, sicurezza e prosperità in Medio Oriente e in tutto il mondo.
  • Con questo spirito, accogliamo calorosamente e siamo incoraggiati dai progressi già compiuti nello stabilire relazioni diplomatiche tra Israele e i suoi vicini nella regione, secondo i principi degli accordi di Abramo.
  • Siamo incoraggiati dalle azioni in corso per consolidare ed espandere tali relazioni amichevoli basate su interessi condivisi e un impegno condiviso per un futuro migliore.

Gli accordi di Abramo, mediati dal presidente Donald Trump, hanno inaugurato una nuova era di collaborazione e normalizzazione tra Stati Uniti, Israele e Paesi arabi come gli Emirati Arabi Uniti (Eau), il regno del Bahrain, il Marocco, il Sudan e molti altri.

Gli accordi hanno offerto a ebrei e musulmani l’opportunità di rendere pubblico quello che era quasi una cosa da nascondere, ovvero le loro amicizie private di lunga data, tra individui. Ed è davvero una cosa bellissima da vedere.

Quindi, mentre i Paesi europei, il regime iraniano e i gruppi ebraici progressisti in America si oppongono ai termini Giudea e Samaria, l’autore dell’articolo, come milioni di altri ebrei, non vi si oppone.

È ora che anche i media mainstream e le organizzazioni nazionali cambino le loro etichette. Sarebbe bello vedere i giganti dei media come Fox, Cnn, Msnbc, Nbc, Cbs, eccetera, smettere di usare il termine «Cisgiordania», e iniziare a parlare di «Giudea e Samaria» o semplicemente «Israele».

Se le nazioni arabe possono farlo, possono farlo anche i media e le organizzazioni statunitensi. Se le nazioni arabe possono riscrivere i loro libri di testo per includere l’istruzione su Israele e il sionismo, rimuovendo allo stesso tempo i termini e il linguaggio vecchi di decenni che hanno stimolato l’antisemitismo, anche l’America può farlo.

Uno dei successi diretti e immediati degli accordi di Abramo è che Israele e i Paesi arabi stanno già facendo affari tra loro. Un paio di settimane fa, all’interno di un mercato negli Emirati Arabi Uniti, c’erano bandiere israeliane collocate accanto a tutti i prodotti freschi che venivano esportati da Israele negli Emirati Arabi Uniti. Notevole! Questi beni e prodotti provenienti da Israele sono etichettati proprio così, «Made in Israel», perché sono stati fatti in Israele.

Inoltre, è facile perdere il conto delle centinaia di memorandum d’intesa e accordi che sono stati firmati tra società israeliane, americane e arabe, a seguito degli accordi di Abramo.

In conclusione, ci sono due punti da sottolineare:

Innanzitutto, è tempo che tutti gli americani abbraccino pienamente gli accordi di Abramo. All’inizio molti americani erano scettici sugli accordi, poiché pensavano che fossero un qualcosa di tutto fumo e niente arrosto, da campagna elettorale, che non avrebbe prodotto alcun risultato o, se lo avesse fatto, avrebbe richiesto anni. Ebbene, è tempo di seppellire lo scetticismo e abbracciare pienamente la pace immediata, duratura e reale che è venuta fuori dagli accordi.

Gli accordi di Abramo hanno cambiato per sempre il panorama in Medio Oriente. Migliaia di ebrei e arabi stanno viaggiando in tutto il Medio Oriente per creare collegamenti e costruire la pace. Gli ebrei in Israele impareranno di più sulla cultura e la storia araba, mentre Paesi come l’Arabia Saudita e il Marocco stanno facendo lo stesso per insegnare ai loro giovani la storia e cultura del popolo ebraico.

L’odio vecchio di decenni dell’uno contro l’altro, viene cancellato dai libri di testo e sostituito con un linguaggio che abbraccia la storia e la cultura di entrambi.

In secondo luogo, se le nazioni arabe possono inviare delegazioni a Gerusalemme, riconoscere il diritto di Israele di esistere e importare prodotti dalla Giudea e dalla Samaria etichettati come «Made in Israel», allora si può farlo anche all’estero.

È ora di iniziare a eliminare gradualmente il termine «Cisgiordania» e iniziare a usare il termine corretto «Israele». Prodotto in Israele!

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

 

Articolo in inglese: Made in Israel

 
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