L’Fbi indaga sullo spionaggio cinese in ognuno dei 50 Stati americani

L’Fbi ha aperto diverse inchieste sullo spionaggio economico cinese in ognuno dei 50 Stati americani. Secondo il direttore Christopher Wray, la Cina è infatti la principale minaccia a lungo termine per gli Stati Uniti, in quanto, tra l’altro, le sue operazioni di spionaggio «coinvolgono ogni settore, dalle sementi di mais nell’Iowa alle turbine eoliche nel Massachusetts».

Il Partito comunista cinese (Pcc) sta impiegando una serie di strategie belliche non convenzionali contro gli Stati Uniti, per ottenere gli stessi effetti di una guerra tradizionale, ma senza scontro fisico. Tra queste ci sono metodi sovversivi per infiltrarsi nelle istituzioni e danneggiarle, operazioni di propaganda per alterare la percezione pubblica, progetti di guerra economica per avvantaggiarsi dell’economia americana, e altro ancora.
Parecchie di queste strategie sono state descritte in un libro militare cinese pubblicato nel 1999, Guerra senza limiti, e derivano da quelle già utilizzate anni fa dall’Unione Sovietica.

LA SOVVERSIONE

La sovversione è un sistema usato dai regimi comunisti per prendere gradualmente il controllo di un Paese: attaccando e minando le sue istituzioni principali, e provocando conflitti interni alla popolazione, riduce una nazione a uno stato di crisi tale da consentire un’invasione militare o l’ascesa di un nuovo sistema politico.
L’altro scopo che si prefigge è quello di creare gradualmente uno Stato comunista, sovvertendo e distruggendo le fedi religiose, la moralità e la tradizione, attraverso la manipolazione delle istituzioni e la creazione di movimenti politici.

La guerra senza limiti del Pcc viene menzionata spesso quando si parla di minacce informatiche e di furti di proprietà intellettuale, ma le strategie in realtà vanno ben oltre. Questa guerra viene condotta con un’ampia gamma di tattiche: la guerra culturale, quella del contrabbando, della droga, quella ambientale, della guerriglia, e altre ancora. Questi sistemi possono essere raggruppati in tre categorie, a seconda che non richiedano il coinvolgimento dell’esercito, che ne richiedano un minimo coinvolgimento, o che necessitino della piena partecipazione delle forze armate.

Uno dei piani, di cui si serve ufficialmente l’Esercito di liberazione del Partito comunista cinese, è il cosiddetto sistema delle Tre guerre, che include la tattica psicologica, mirata ad alterare il modo in cui le persone interpretano le informazioni, quella mediatica per controllare le informazioni disponibili, e quella giuridica per manipolare le corti e i tribunali internazionali.

Secondo Casey Fleming, amministratore delegato di BlackOps Parteners Corp (società che fornisce consulenza ai servizi segreti di tutto il mondo) sebbene le strategie di guerra non convenzionale usate dal Pcc stiano ora venendo smascherate, il quadro generale è ancora ampiamente sconosciuto.

Fleming ha dichiarato: «Gran parte dei leader e dei parlamentari non immagina neanche la reale estensione dello spionaggio, e che l’infiltrazione del governo cinese negli ultimi due decenni coinvolga ogni settore. Parte della strategia del regime cinese consiste nel far finta di essere ‘amico’ e contemporaneamente danneggiare l’economia americana, trafugando le innovazioni, i segreti commerciali, e violando la proprietà intellettuale in ciascun settore: commerciale, militare, governativo, accademico, e persino delle think tanks e degli studi legali».

Secondo Fleming, sebbene ora siano state aperte inchieste per diversi casi di spionaggio in tutti gli Stati Uniti, bisogna comprendere il fenomeno nel quadro delle strategie globali del Pcc: «Il massiccio spionaggio cinese è legato a una più ampia strategia per sovvertire gli Stati Uniti ideologicamente, e per sorpassarli finanziariamente e militarmente tramite il furto costante della proprietà intellettuale».

Wray, parlando al Forum di Aspen, ha spiegato brevemente questo concetto, affermando che la Cina «sta tentando di diventare la superpotenza che possa dominare il mondo» e che «sta cercando di prendere il posto degli Stati Uniti». E ha aggiunto: «Ritengo che la Cina, dalla prospettiva del controspionaggio, rappresenti per molte ragioni la più ampia, impegnativa e importante minaccia per il nostro Paese», concludendo che «il volume [dello spionaggio], la sua pervasività e il suo significato, sono un qualcosa che questo Paese [Usa] non può sottovalutare»

Articolo in lingua inglese: FBI Investigating Chinese Espionage in All 50 States

 
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