«Le elezioni più sicure della storia americana». Quando Dominion se la canta e se la suona

A seguito delle accuse contro le macchine per il voto prodotte da Dominion Voting Systems, la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (Cisa), parte del Department of Homeland Security, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che «le elezioni del 3 novembre sono state le più sicure nella storia americana».

Tuttavia, ciò che l’agenzia non ha rivelato è che Dominion è un membro del Consiglio di coordinamento del settore delle infrastrutture elettorali della Cisa, una delle due entità che hanno scritto e firmato la dichiarazione in questione.

Uno screenshot acquisito il 16 novembre 2020, del sito web della Cybersecurity & Infrastructure Security Agency mostra i membri del Sector Coordinating Council. (Screenshot / The Epoch Times)

Inoltre, un altro membro è Smartmatic, una società di macchine per il voto che è stata oggetto di ulteriori preoccupazioni.

La dichiarazione congiunta

La dichiarazione congiunta sull’integrità delle elezioni del 3 novembre è stata rilasciata dal Comitato esecutivo del Consiglio di coordinamento del governo per le infrastrutture elettorali (Gcc) – che rappresenta una coalizione di alcuni funzionari del governo statale e locale e agenzie governative – e dal Coordinamento del settore delle infrastrutture elettorali Council (Scc), una coalizione composta principalmente da produttori di sistemi di voto.

Essa afferma: «Non ci sono prove che un sistema di voto abbia cancellato o perso voti, cambiato voti o sia stato in qualche modo compromesso. Sebbene sappiamo che ci sono molte affermazioni infondate e opportunità di disinformazione relative al processo delle nostre elezioni, possiamo assicurarvi di avere la massima fiducia nella sicurezza e nell’integrità delle nostre elezioni, e dovreste averla anche voi».

La dichiarazione si riferisce alle accuse contro i sistemi di voto forniti da Dominion e, in misura minore, da Smartmatic. Le due aziende, da parte loro, hanno respinto le accuse; tuttavia, entrambe sono elencate come membri del Consiglio di coordinamento del settore della Cisa e sembrano esserne attivamente coinvolte, in quanto vengono denominate come «membri organizzatori» della Scc.

Tra gli obiettivi chiave della Scc c’è quello di «servire da collegamento principale tra il sotto-settore elettorale e le agenzie federali, statali e locali, incluso il Dipartimento per la sicurezza interna (Dhs), per quanto riguarda la sicurezza del sotto-settore elettorale privato e le questioni di preparazione alle emergenze». Lo statuto del consiglio afferma che la sua missione principale è «far avanzare la sicurezza fisica e informatica dell’infrastruttura elettorale della nazione, nonché la sua preparazione alle emergenze, in conformità con la legge statunitense esistente», e che «questa missione sarà realizzata attraverso azioni volontarie dei proprietari dell’infrastruttura e operatori rappresentati nel Consiglio».

La Cisa afferma che essa «lavora per garantire la sicurezza fisica e informatica dei sistemi e delle risorse che supportano le elezioni della nazione», inclusi i database di registrazione degli elettori, l’infrastruttura informatica e i sistemi per la gestione delle elezioni (inclusi il conteggio, il controllo e la convalida dei risultati delle elezioni), nonché i sistemi di voto, le strutture di stoccaggio per l’infrastruttura del sistema di voto e i seggi elettorali, comprese le postazioni per il voto anticipato.

In effetti, la Cisa sembra agire come una sorta d’interfaccia tra fornitori commerciali e governi statali e locali: «Cisa s’impegna a lavorare in collaborazione con coloro che sono in prima linea nelle elezioni – governi statali e locali, funzionari elettorali, partner federali e fornitori – per gestire i rischi per l’infrastruttura elettorale della nazione», afferma l’agenzia sul suo sito web.

Come si nota, la Cisa non supervisiona e non ha responsabilità diretta per l’amministrazione elettorale, poiché tale responsabilità spetta ai governi statali e locali: «La responsabilità ultima per l’amministrazione delle elezioni della nazione spetta ai governi statali e locali; la Cisa offre una varietà di servizi gratuiti per aiutare gli stati a garantire sia la sicurezza fisica e informatica della loro infrastruttura elettorale», afferma l’agenzia sul suo sito web.

Dominion utilizza la Cisa per negare le accuse

Il 12 novembre, Epoch Times americano ha pubblicato un articolo che descrive in dettaglio una serie di preoccupazioni sollevate sull’integrità dei sistemi di voto di Dominion, in una dichiarazione giurata del 24 agosto di Harri Hursti, un osservatore del voto e un riconosciuto esperto della sicurezza sul voto elettronico.

Le osservazioni di Hursti sono state mosse durante le elezioni primarie in Georgia del 9 giugno e il ballottaggio dell’11 agosto, e si sono concentrate principalmente, anche se non esclusivamente, sui sistemi e le attrezzature di Dominion.

Hursti ha riassunto le sue scoperte come segue:

1 «Le impostazioni dello scanner e del software di tabulazione utilizzate per determinare quali voti contare sulle schede cartacee contrassegnate a mano probabilmente causano il mancato conteggio di voti altrimenti evidenti».

2 «Nella contea di Fulton, il sistema di voto viene gestito in un modo che aumenta il rischio per la sicurezza a un livello estremo».

3 «Gli elettori non stanno rivedendo le loro schede stampate tramite Bmd [Ballot Marking Devices, ndr], il che rende i risultati generati da Bmd non verificabili a causa della audit trail inaffidabile».

 

L’11 novembre Epoch Times aveva contattato Dominion Voting Systems per un commento sulle accuse nella dichiarazione giurata di Hursti. Tuttavia la società non aveva risposto, e dopo la pubblicazione dell’articolo, la mattina del 12 novembre, la Cisa ha pubblicato nel pomeriggio la sua dichiarazione in cui nega qualsiasi problema con i sistemi di voto. Il giorno dopo, Dominion ha risposto alla mail, con una intitolata «Fare chiarezza: fatti concreti e voci di corridoio», che citava la dichiarazione congiunta pubblicata dal Gcc e Scc, di cui Dominion è un membro organizzatore.

 

Uno screenshot acquisito il 16 novembre 2020, della «Carta del Consiglio di coordinamento del sottosettore per le infrastrutture elettorali», datato 15 febbraio 2018, mostra Dominion Voting Systems e Smartmatic come membri organizzatori. La Cybersecurity & Infrastructure Security Agency utilizza «Eiscc» e «Scc» in modo intercambiabile per fare riferimento al Consiglio di coordinamento del settore. (Screenshot / Epoch Times)

Da nessuna parte, nella sua e-mail, Dominion ha rivelato di avere alcuna affiliazione con Cisa o di essere un membro attivo della Scc, uno dei consigli emittenti. L’email stessa faceva riferimento alla dichiarazione, come se di terze parti: «Secondo una dichiarazione congiunta dell’agenzia del governo federale che sovrintende alla sicurezza elettorale degli Stati Uniti, la Cybersecurity, & Infrastructure Security Agency (Cisa) del Department of Homeland Security: “Non ci sono prove che un sistema di voto abbia cancellato o perso voti, cambiato voti o è stato in qualche modo compromesso”. Il governo e i consigli del settore privato che supportano questa missione hanno definito le elezioni 2020, “le più sicure nella storia americana”».

Fino ad ora la Cisa non ha risposto alla richiesta di Epoch Times di commentare se avesse indagato sulle affermazioni fatte nella causa in Georgia su Dominion.

Preoccupazioni sollevate in una causa legale in Georgia

Sebbene non sia chiaro se la Cisa e il Ccg / Scc abbiano valutato le preoccupazioni sollevate nella causa in Georgia, le loro dichiarazioni pubbliche negano categoricamente qualsiasi problema con i sistemi. Tuttavia, in un’udienza dell’11 ottobre, a poche settimane prima delle elezioni presidenziali, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Amy Totenberg aveva concordato con le preoccupazioni associate al nuovo sistema di voto di Dominion, scrivendo che il caso presentava «una grave vulnerabilità della sicurezza del sistema e problemi operativi che potrebbero porre altri elettori a rischio di privazione del loro diritto fondamentale di esprimere un voto effettivo che sia accuratamente conteggiato». Nonostante i dubbi della Corte, subito prima delle elezioni presidenziali Totenberg si è pronunciato contro la sostituzione del sistema Dominion, osservando che «l’attuazione di un cambiamento sistemico così improvviso in queste circostanze, non può che causare confusione negli elettori e qualche misura reale di interruzione elettorale».

Data la tempistica dell’audizione di Totenberg, sembra che nessuno di questi problemi sia stato affrontato da Dominion, Cisa o da qualsiasi delle sue organizzazioni o consigli affiliati, nonostante le loro dichiarazioni successive sostenessero che tali problemi non fossero mai esistiti.

 

Articolo in inglese: Dominion Part of Council That Disputed Election Integrity Concerns in DHS Statement

 
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