Israele e Marocco si rappacificano. È il quarto accordo di pace di Trump in Medioriente

Nuovo accordo di pace in Medio Oriente: il 10 dicembre il presidente Donald Trump ha annunciato che Israele e Marocco hanno concordato di ripristinare le relazioni diplomatiche.

La casa Bianca ha fatto da mediatore e ha riconosciuto formalmente la sovranità marocchina sul Sahara occidentale. Trump ha concluso l’accordo in una telefonata con il re del Marocco Mohammed VI, il 10 dicembre: si tratta del quarto Paese arabo che negli ultimi quattro mesi ha messo da parte le ostilità con Israele, con la mediazione degli Usa.

«Un’altra svolta STORICA oggi! I nostri due GRANDI amici, Israele e il Regno del Marocco, hanno concordato di intrattenere relazioni diplomatiche: un enorme passo avanti per la pace in Medio Oriente!» ha twittato Trump.

Parte dell’accordo prevede il riconoscimento americano della sovranità marocchina sull’intero territorio del Sahara occidentale, una regione desertica, dove una disputa decennale ha contrapposto il Marocco al Fronte Polisario sostenuto dall’Algeria, un movimento separatista che cerca di stabilire uno Stato indipendente nel territorio.

«Gli Stati Uniti credono che uno Stato sahariano indipendente non sia un’opzione realistica per risolvere il conflitto e che l’autonomia genuina sotto la sovranità marocchina sia l’unica soluzione fattibile», ha scritto Trump in una proclamazione firmata il 10 dicembre, che ha formalizzato la nuova politica sul territorio. Dopo aver sostenuto che il piano di autonomia del Marocco è «l’unico quadro per negoziare una soluzione reciprocamente accettabile» che garantirebbe una fine duratura del conflitto, Trump ha spiegato che gli Stati Uniti apriranno un consolato a Dakhla – territorio del Sahara occidentale – per contribuire a promuovere l’economia e gli affari della regione.

Il consigliere della Casa Bianca Jared Kushner ha spiegato che in base all’accordo, il Marocco stabilirà piene relazioni diplomatiche e riprenderà i contatti ufficiali con Israele, inclusi i sorvoli e voli diretti da e verso Israele per tutti gli israeliani: «Riapriranno immediatamente i loro uffici di collegamento a Rabat e Tel Aviv con l’intenzione di stabilire le ambasciate. E promuoveranno la cooperazione economica tra le aziende israeliane e marocchine».

Dopo Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Sudan, il Marocco diventa quindi il quarto Paese che negli ultimi quattro mesi ha raggiunto una normalizzazione con Israele, con l’aiuto della Casa Bianca. Gran parte dell’intenzione alla base dell’accordo è stata quella di forgiare un’alleanza per contrastare l’influenza regionale di un Iran sempre più assertivo: «Se si guarda indietro agli ultimi quattro anni da quando il presidente è salito in carica, l’Iran ha avuto un grande potere. Sapete che avevano appena concluso il terribile accordo con il Jcpoa, l’Isis stava dilagando, e tutti gli alleati americani nella regione si sentivano molto alienati».

Sotto Trump, gli Stati Uniti si sono ritirati dal Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa), comunemente noto come accordo nucleare iraniano, mirato a frenare alcune delle ambizioni nucleari dell’Iran in cambio della fine delle sanzioni che avevano paralizzato la sua economia. Tuttavia l’accordo ha consentito all’Iran di continuare ad arricchirsi di uranio, non ha posto restrizioni alle altre azioni maligne del regime iraniano nella regione e alcune disposizioni chiave avevano una scadenza di 10 anni: «Ora abbiamo la pace che germoglia in Medio Oriente», ha concluso Kushner, che crede che anche l’Arabia Saudita finirà per stringere un simile accordo con Israele.

La Casa Bianca di Trump ha infatti cercato più volte di persuadere l’Arabia Saudita a firmare un accordo di normalizzazione con Israele, ritenendo che se i sauditi fossero stati d’accordo, anche altre nazioni arabe li avrebbero seguiti; a tutt’oggi, però, il governo saudita non ha confermato la propria disponibilità.

 

Articolo in inglese: Trump Announces Israel and Morocco Will Normalize Relations In US-Brokered Deal

 
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