L’ipocrisia del movimento Black Lives Matter

Black Lives Matter: è ovvio, che le vite dei neri contano. Ma adesso è più che mai chiaro che quelle vite, la loro incolumità e la dignità di quegli uomini, donne e bambini, non sono realmente quello che guida il movimento Black Lives Matter (Blm). E questa è una vergogna.

Il mondo è stato tempestato di fake news sui presunti obiettivi del movimento Blm. Quello che si vede adesso, è che stanno creando solo disordini civili, e niente più. E questo lo si sarebbe dovuto capire dopo che uno dei co-fondatori del movimento ha dichiarato, con orgoglio, di essere una «marxista addestrata». E il marxismo, per sua definizione, «sostiene una rivoluzione operaia per rovesciare il capitalismo in favore del comunismo».

Il sito web di Blm afferma che il gruppo «ha il potere di portare la giustizia, la salute e la libertà alle persone di colore». Davvero? Allora perché a mobilitarsi non sono stati quei quartieri ‘più caldi’ dove i neri vengono di frequente vittimizzati?

A New York, gli organizzatori del Blm si concentrano sul dipingere le strade col loro nome, tuttavia non fanno nulla per aiutare a fermare il crescente massacro civile di persone per lo più nere. Nel primo semestre di quest’anno, le sparatorie sono cresciute del 46 per cento, e gli omicidi di più del 20 per cento.
Ma il movimento Blm chiede ancora a gran voce il definanziamento della polizia, e la risposta del sindaco è stata di tagliare un miliardo di dollari di fondi destinati al Nypd. Così, l’unità anti-crimine del dipartimento, che si concentrava sul disarmo dei criminali e nella lotta alla criminalità violenta nella maggior parte dei quartieri delle minoranze, è stata sciolta.

In quale mondo questo avrebbe un senso?

L’ultimo shock per i newyorkesi è stato vedere un bimbo di 22 mesi, Davell Gardner, venire ucciso in modo insensato da un colpo d’arma da fuoco durante un barbecue a Brooklyn. La sparatoria ha lasciato anche tre uomini adulti feriti. Tutte le vittime erano nere e la polizia sospetta che lo fossero anche quelli coinvolti nella sparatoria.

«Parlano di “Black Lives Matter”», ha dichiarato la nonna del bimbo ucciso, «ma le vite dei neri non hanno importanza perché i neri stanno cercando di uccidere altre persone come loro». Samantha Garner ha poi aggiunto quello che pensano tutti: «Deve finire!»

A Chicago, dove più di 100 persone per lo più nere sono state uccise durante una recente sparatoria tra civili, un reverendo del posto ha dichiarato che la città è diventata un campo di sterminio aperto 24 ore su 24. Quasi 2 mila abitanti di Chicago sono stati raggiunti da colpi d’arma da fuoco quest’anno (finora), centinaia in modo fatale e, sì, la maggior parte delle vittime e degli aggressori identificati sono neri.

Quindi, dov’è il movimento Black Lives Matter a Chicago per cercare di porre un freno a questa tendenza? Per caso il movimento si è radunato nella ‘Windy City’ per fare appello ai ministri locali, ai leader della comunità e ai cittadini preoccupati per cercare di combattere la carneficina contro i neri americani? No.

A Minneapolis, le autorità riferiscono che almeno 116 persone sono rimaste uccise da colpi d’armi da fuoco nelle quattro settimane successive alla morte di George Floyd. Recentemente, ci sono state tre sparatorie tra bande in un giorno, una delle quali in un quartiere a maggioranza nera a Nord di Minneapolis, dove 50 bambini (dai 5 ai 14 anni) erano agli allenamenti di calcio.

Un testimone oculare, una madre, ha postato un video agghiacciante dove afferma che chi stava sparando, ovviamente, sembrava non avere «alcun riguardo per la vita». Per fortuna, non hanno sparato a nessun bambino.

Per caso il Black Lives Matter si è recato lì per aiutare a lenire le ferite psicologiche di quei bambini per lo più neri, o per mobilitare gli adulti affinché li proteggessero da un altro incidente? No.

Ad Atlanta, nel ristorante incendiato di Wendy’s, dove il Blm si era riunito dopo che la polizia ha ucciso un nero che aveva sparato loro con un taser, si è consumata un’altra tragedia. Una bambina nera di 8 anni è stata raggiunta e uccisa da colpi di pistola mentre era seduta in macchina. È stata l’ennesima sparatoria tra neri senza scrupoli. Suo padre in seguito ha detto ai criminali: «Avete ucciso una bambina. Non ha fatto niente a nessuno. Le vite dei neri contano? State uccidendo voi stessi».

Il mantra ‘Black Lives Matter’ fa ora parte del lessico americano. Tutti i cittadini dalle idee chiare lo abbracciano, così come l’idea che le tattiche violente della polizia debbano essere abolite. Tuttavia, abbracciare questi ideali e l’organizzazione Blm sono due cose molto diverse.

Il movimento – finanziato con diversi milioni di dollari donati da società facoltose, celebrità e persone preoccupate – è fatalmente lacunoso. Al Blm mancano una vera leadership, trasparenza fiscale e un’esplicita dichiarazione in merito alla sua missione.

Per essere credibile, l’organizzazione deve condannare la violenza perpetrata a suo nome, così come le pratiche di occupazione illegali, gli incendi, i saccheggi e agli atti di vandalismo così frequenti. Finora non si è sentita una parola a riguardo dalla loro leadership marxista.

Ricordando le lezioni dell’era dei sacrosanti diritti civili degli anni ’50 e ’60, spesso viene da chiedersi cosa penserebbero Martin Luther King Jr. o Rosa Parks, del movimento di oggi per la giustizia razziale. L’autrice del presente articolo è fortemente convinta che ne sarebbero profondamente delusi.

 

Diane Dimond è un’autrice e giornalista investigativa. Il suo ultimo libro è ‘Thinking Outside the Crime and Justice Box’.

Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore e non rappresentano necessariamente il punto di vista di Epoch Times.

 

Articolo in inglese: The Hypocrisy of the Black Lives Matter Movement

 
Articoli correlati