Il Pcc contro la libertà di stampa in Australia

Un’indagine congiunta di Four Corners, The Age e Sydney Morning Herald ha smascherato le pressioni che il Pcc ha esercitato su un comune di Sydney affinché mettesse al bando le iniziative di un quotidiano australiano in lingua cinese (Vision China Times), in quanto a suo avviso ‘troppo critico’ nei confronti del regime comunista in Cina.

I documenti ottenuti dalle pubblicazioni hanno rivelato come il Comune di Georges River di Sydney abbia ricevuto almeno otto avvertimenti negli ultimi quattordici mesi da funzionari cinesi, dopo che questi ultimi sono venuti a conoscenza dei contratti di sponsorizzazione con Vision China Times (conosciuto anche col nome di Vision Times). Il quotidiano ha subito ondate di minacce per aver pubblicato contenuti in mandarino critici sul Pcc.
Gli inserzionisti cinesi sono stati costretti a ritirare le loro pubblicità da Vision China Times dopo aver ricevuto varie minacce dai funzionari cinesi e da agenti dei servizi segreti.

Maree Ma, direttrice del Vision China Times, ha riferito che il giornale è stato attaccato in quanto il suo contenuto non sarebbe conforme alle politiche comuniste del Pcc perché «al consolato cinese non piacciono i quotidiani sui quali non può avere alcuna sorta di controllo».

Al giornale è stato vietato di sponsorizzare un evento ospitato dal Comune di Georges River per celebrare il capodanno cinese del 2018; infatti, il 17 gennaio (del 2018), un funzionario del console aveva scritto al Consiglio municipale descrivendo Vision Times come un «un media politicamente anti-cinese».

Secondo i registri ottenuti grazie alla legislazione sulla libertà di informazione australiana Foi (Freedom Of Infomation), il funzionario del console ha sostenuto: «Abbiamo attribuito grande importanza alla nostra cooperazione con il Georges River City Council e speriamo che non ci sarà alcun cambiamento nella politica del Comune per sostenere lo sviluppo delle relazioni Australia-Cina». Il supporto all’evento è stato negato il giorno successivo a queste dichiarazioni.

Vision China Times sponsorizza un ampio numero di eventi locali nelle aree meridionali di Sydney e si dice molto orgoglioso di contribuire a «ridurre al minimo il divario comunicativo e culturale tra la comunità cinese e quella australiana». Il distretto di Georges River infatti accoglie una delle più grandi comunità di cinesi-australiani dell’Australia.

Un funzionario amministrativo del Comune di Georges River ha scritto una mail al Consolato cinese per confermare la censura del Vision Times: «Il Comune rispetta e apprezza il rapporto con il Console Generale Cinese e anche lo sviluppo del rapporto Australia-Cina»

Secondo i documenti del Foi, anche nei mesi precedenti al ​​Capodanno cinese del 2019 il Consolato cinese ha emesso nuovi avvertimenti. «Questa mattina ho ricevuto una chiamata da un impiegato del Consolato cinese che voleva ricordarci come avrebbe voluto mantenere una relazione amichevole tra la Cina e il Nuovo Galles del Sud», si legge in una nota del Georges River Council del 4 dicembre. «Voleva assicurarsi che non ci fossero situazioni imbarazzanti quest’anno e ribadire la loro posizione nei riguardi dei gruppi anti-cinesi».

Poco più di un mese dopo, il 7 gennaio 2019, i documenti del Foi hanno notato un altro memo che segnalava un’ennesima chiamata del Consolato: «Il Consolato cinese ha telefonato… per ricordare al Consiglio comunale le delicate questioni che riguardano questo gruppo anti-Cina».

La direttrice di Vision China Times Maree Ma aveva contattato il Consiglio comunale nel novembre 2018 per esprimere le sue preoccupazioni in seguito all’incidente del divieto di sponsorizzazione, cercando di capire se avessero ceduto alle pressioni del Pcc e, in caso affermativo, per quale motivo. Durante un incontro pubblico aveva inoltre affermato: «Siamo consapevoli delle pressioni che affrontiamo come media cinese indipendente. Siamo anche chiari sulle possibili pressioni che questo Consiglio potrebbe subire da parte di agenti stranieri. Tuttavia, gli eventi del Consiglio devono servire la comunità locale. Questi non sono scambi internazionali. Crediamo che il Consiglio debba prendere delle decisioni nell’interesse della comunità locale, non dei governi stranieri».

Tuttavia dopo che il comune di Georges River ha dato al Vision China Times il via libera per sponsorizzare le celebrazioni per il capodanno cinese del 2019, i documenti hanno rivelato come il Consiglio comunale avesse ricevuto un altro avvertimento e un rimprovero dal Consolato cinese.

 Il 1° febbraio, un funzionario del Consiglio comunale australiano ha scritto: «Ho ricevuto una chiamata […] dall’ufficio del Console generale cinese. Il Console generale cinese era deluso del fatto che il Georges River includesse gruppi politici anti-cinesi nell’evento del nuovo anno lunare […] di conseguenza, il Console cinese non parteciperà all’evento del nuovo anno lunare»; ha concluso: «[Il dipendente del consolato cinese] ha espresso il desiderio di incontrare il Consiglio comunale per discuterne».

Il sinologo australiano, il dott. Geremie Barme, parlando al Sydney Morning Herald, ha fatto notare come il Pcc stia cercando di aumentare sempre più la sua influenza politica sui cinesi sia in patria che residenti all’estero: «Il Partito Comunista Cinese crede che l’unico modo per mantenere la stabilità, oltre all’azione politica e della polizia, sia quello di azzittire, come minimo, le persone che non sono d’accordo con lui».

 

Articolo in inglese: Newspaper Critical of Chinese Regime Faces Discrimination in Australia After Pressure From Chinese Officials

 
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