I satelliti della Corea del Nord potrebbero nascondere bombe atomiche

Secondo una relazione di recente desecretata del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, la Corea del Nord ha messo in orbita due satelliti che potrebbero contenere bombe atomiche.

Se anche uno solo dei due satelliti contenesse davvero una bomba atomica e questa fosse fatta detonare sopra l’America, l’impulso elettromagnetico prodotto (Emp) distruggerebbe la rete elettrica americana indefinitamente, causando la morte del 90 per cento degli americani. Più di un organo del governo statunitense, dalla Sicurezza Nazionale alla Difesa e alle commissioni parlamentari competenti, è convinto che un attacco a impulsi elettromagnetici (Emp) rappresenti una minaccia esistenziale per l’America.

Kim Jong-Un ha confermato il pericolo quando ha minacciato di essere in grado di distruggere gli Stati Uniti detonando una bomba nucleare ad alte altitudini e che generi, appunto, un potente attacco Emp.

La Corea del Nord ha lanciato il satellite Kwangmyŏngsŏng-3 con successo per la prima volta a dicembre 2012. Quattro anni dopo, a gennaio 2016, ha testato con successo una bomba nucleare molto probabilmente all’idrogeno; un mese dopo ha lanciato il satellite Kwangmyŏngsŏng-4.

L’allora presidente Barack Obama non ha fermato né abbattuto alcun satellite della Corea del Nord; e ora il presidente Donald Trump ha ereditato la situazione.

Un’orbita troppo bassa per il meteo

La Corea del Nord ha dichiarato che il Kwangmyŏngsŏng-3 è un satellite meteorologico; tuttavia, la sua orbita ha un’altezza di circa 450 chilometri, che è piuttosto anormale: di solito i satelliti meteorologici vengono posti a un’altitudine di 36 mila chilometri, per consentire un’orbita geostazionaria tale da permettere di tracciare la stessa locazione geografica in modo stabile e di fornire informazioni esatte del meteo locale.

Secondo il sito N2YO, l’altitudine di circa 500 chilometri del Kwangmyŏngsŏng-3, lo rende il satellite meteorologico più ‘basso’ mai lanciato in orbita fino ad ora.
L’altitudine della sua orbita, tuttavia, è perfetta per un attacco Emp: è alta abbastanza affinché l’Emp si possa propagare sulla maggior parte del territorio Americano, e al tempo stesso è bassa abbastanza da mantenere la potenza prima di toccare terra.

Un’altra caratteristica insolita dei satelliti nordcoreani è che orbitano da sud verso nord. Normalmente i satelliti meteorologici si muovono da nord verso sud per ottenere un’orbita sincrona con il Sole, cosi da osservare la Terra sotto condizioni regolari di sole. La traiettoria da sud verso nord ha invece applicazioni militari, perché in tale modo si possono evitare i primi allarmi radar americani e le difese missilistiche nazionali.

Valutazione della minaccia

Le agenzie di intelligence americane e sudcoreane hanno comunicato poco sul tema e non hanno espresso molta preoccupazione. La Corea del Sud ha sostenuto che il satellite Kwangmyŏngsŏng-4 fosse semplicemente una copertura per lo sviluppo di missili balistici intercontinentali (Icbm).

Tuttavia, storicamente queste agenzie si sono rivelate poco affidabili nel prevedere le capacità della Corea del Nord. Per esempio, nel 2016, il New York Times ha sostenuto che gli esperti della Corea del Nord fossero «molti anni indietro» rispetto all’ipotesi di poter attaccare l’America con missili intercontinentali (Icbm). Solo un anno dopo, lo stesso giornale ha riportato invece il lancio di un Icbm nordcoreano che sarebbe capace di colpire la California.

Il Congresso degli Stati Uniti ha creato la Commissione per gli Emp: un gruppo bipartisan di esperti che possono comunicare direttamente con il presidente e il Congresso, per segnalare possibili minacce di attacchi rilevate.
La commissione Emp ha fatto notare a più riprese come i satelliti della Corea del Nord fossero oggetto di continui sviluppi e come ognuno di essi potesse in effetti contenere una bomba nucleare. Obama ha sbagliato a ignorarli e a rifiutare di parlare con la commissione, nonostante lo scopo della stessa fosse proprio quello di mettere in all’allerta il presidente e il Congresso su possibili pericoli. Riconoscere la minaccia posta dai satelliti è un passo politicamente difficile, che avrebbe potuto ostacolare la politica preferita da Obama: quella della «pazienza strategica».

La commissione Emp non ha sostenuto che i satelliti nordcoreani avessero sicuramente bombe al loro interno: la sua posizione era che il governo degli Stati Uniti semplicemente non può esserne sicuro, ma che la possibilità non fosse affatto remota.

Più facile degli Icbm

Tanti esperti di altri settori hanno presupposto che costruire missili intercontinentali (Icbm) fosse un obiettivo tecnicamente troppo impegnativo da raggiungere per la Corea del Nord. Tuttavia, un attacco Emp da un satellite è più facile del lancio di un Icbm armato di testata nucleare.

Un Icbm richiede una complessa tecnologia, perché i missili vengano guidati a compiere un attacco in un punto specifico, e necessitano inoltre di uno scudo per consentire al missile di rientrare nell’atmosfera ad alta velocità senza disintegrarsi. Al contrario, un satellite può semplicemente detonare bombe ovunque sopra l’America, perché l’attacco Emp si propaga a lunghe distanze mantenendo potenza; inoltre non ha bisogno di rientrare nell’atmosfera, visto che detona mentre è in orbita. Infine, una piccola testata nucleare a bassi kilotoni può comunque causare un Emp potente, e mettere una testata nucleare dentro un satellite non è molto difficile.

L’ex direttore della Cia James Woolsey ha sostenuto di essere quasi sicuro che la Corea del Nord abbia la tecnologia necessaria a fabbricare bombe nucleari piccole e leggere, adatte a essere inserite in un satellite (il peso sarebbe all’incirca tra i 100 e i 200 chilogrammi): «La miniaturizzazione non è tanto difficile per gli Stati Uniti. Secondo l’Archivio delle Armi Nucleari, pochi anni dopo aver distrutto Hiroshima con una bomba atomica del peso di 4 mila 400 kg, l’Esercito degli Stati Uniti ha raggiunto il traguardo del T-1, una bomba atomica che può essere portata da un uomo, e che pesa solo 70 kg».

Gli Stati Uniti hanno sviluppato da tempo una granata/proiettile di artiglieria nucleare, il W48 Enhanced Radiation Warhead, che pesa meno di 45 kg.

Difficile da rilevare

Alcuni analisti suppongono che gli Stati Uniti abbiano la capacità tecnologica di rilevare il segnale radioattivo emesso da una testata nucleare, così da sapere con certezza se il satellite contiene o no una bomba nucleare; tuttavia, le leggi fondamentali della scienza attuale impongono limiti scoraggianti a questa possibilità.

Prima che una bomba nucleare detoni, emette relativamente poca radiazione. Per esempio, l’uranio-235 ha una emivita di più di 700 milioni anni, ma qualsiasi quantità di raggi gamma che emetta, si diluisce mentre si propaga verso una grande area e il segnale diminuisce rapidamente come l’inverso della distanza al quadrato, fino ad arrivare sotto il livello di radiazione di fondo, dove il segnale diventa impossibile da rilevare.

Un team di esperti, nello studio A Primer on the Detection of Nuclear and Radiological Weapons, ha concluso: «I materiali e i dispositivi nucleari possono essere rivelati entro un’area che va da pochi metri a poche decine di metri». Per essere in grado di rilevare i raggi gamma dei satelliti nord coreani, gli Stati Uniti dovrebbero posizionare un altro satellite con l’equipaggiamento giusto a pochi metri da questi e per un lungo periodo di tempo, ma nonostante tutto, se la Corea del Nord avesse usato per precauzione uno scudo per la testata nucleare, non riuscirebbe a rilevare nulla.

Satellite danneggiato?

La stampa ha più volte cercato di evitare il tema del pericolo derivante dai satelliti nordcoreani, sostenendo in numerosi articoli che i satelliti sarebbero già rotti.

La Cnn ha riportato come, secondo un anonimo senatore dell’Ufficio della Difesa degli Stati Uniti dell’amministrazione Obama, il Kwangmyŏngsŏng-4 fosse già da tempo «incapace di funzionare in qualsiasi modo utile» e starebbe già girando in modo non controllato.

Questo può presentare problemi per i satelliti che utilizzano pannelli solari che devono essere orientati verso il Sole, o per i satelliti per l’osservazione della Terra dotati di sofisticate antenne e sensori che devono essere orientati verso la Terra. Tuttavia, secondo numerosi scienziati, il fatto che il satellite stia girando in quel modo non prova che non funzioni; osservando le foto dei satelliti Kwangmyŏngsŏng, si nota infatti che non hanno nessun dei problemi summenzionati: non hanno pannelli solari che si devono orientare in una certa direzione, né sensori complicati come quelli che osservano la Terra. Inoltre, per tramettere informazioni complete, un satellite deve avere un’antenna ad alta portata, per esempio, un’antenna parabolica, che deve puntare nella direzione giusta. I satelliti Kwangmyŏngsŏng, invece, hanno un’antenna a bassa portata, non adatta a trasmettere dati complessi, ma utile a ricevere messaggi semplici anche nel caso in cui il satellite stesse girando incontrollatamente.

Reuters ha suggerito che il Kwangmyŏngsŏng-4 fosse rotto perché non aveva trasmesso alcun dato verso Terra.
Di nuovo, la loro conclusione si è evidentemente basata sul presupposto che Kim avesse detto la verità, cioè che il Kwangmyŏngsŏng-4 sia solo uno satellite meteorologico; nel tal caso, il non trasmettere dati sarebbe problematico. Tuttavia il non trasmettere dati non prova che il satellite sia anche incapace di ricevere segnali e operare a comando.

«La stella brillante»

L’ex scienziato della Nasa Jonathan Nowacki, guardando la foto del Kwangmyŏngsŏng-4, ha affermato: «Così è esattamente come avrei disegnato un satellite Emp: a forma rettangolare con i pannelli solari laterali e un’antenna semplice posteriore. La testata nucleare ha la forma d’uovo, quindi si tratta di mettere un uovo in un rettangolo. I pannelli solari laterali forniscono l’energia. Non è un satellite meteorologico. Non ha grandi sensori. In più, avete notato la tendenza dei loro nomi? Sono tutti stati chiamati “la stella brillante”. Che cos’è una reazione termonucleare? Proprio una piccola stella brillante! Sembra che non stiano nemmeno cercando di nasconderlo».

Malgrado le informazioni scientifiche abbiano fornito chiare spiegazioni del problema, alcuni continuano a negare la minaccia.

Per esempio, in un segmento di una trasmissione americana sulla National Public Radio (Npr), è stato invitato Jeffrey Lewis come ‘esperto di armi nucleari’. Alla domanda se fosse in grado di confermare la capacità della Corea del Nord di far detonare una bomba nucleare dal suo satellite, Lewis è scoppiato a ridere forte e a lungo, asserendo che l’idea fosse assurda, senza però addurre alcuna prova alla sua tesi. Lewis, che ha una laurea in scienze politiche, non ha poi risposto alle ripetute richieste di chiarimenti sulla base scientifica delle sue affermazioni rilasciate nell’intervista.

La Commissione Emp è composta da un team bipartisan di esperti che comprende scienziati della Nasa, ingegneri di alto livello ed esperti di progettazione di armi nucleari. In seguito alle loro analisi hanno continuato a mettere in guardia il governo statunitense del fatto che i satelliti della Corea del Nord potrebbero essere operativi e contenere bombe nucleari. Ciononostante, gli Usa non hanno preso seriamente in considerazione la situazione.
Il concetto di attacco nucleare Emp è infatti una cosa nuova per l’umanità, e il governo americano ha difficoltà ad adattarsi a questa eventualità. Ironicamente, è una cosa ancor più grave per gli Stati Uniti, perché sono l’unico Paese avanzato e fortemente dipendente dall’elettronica.

A diverse entità governative è stato richiesto di commentare ed esprimere le loro opinioni sui satelliti menzionati in questo articolo. Il Dipartimento della Difesa (Dod), Il Dipartimento della Sicurezza Interna (Dhs), e vari membri del Comitato per i servizi armati della Camera dei rappresentanti del Congresso (House Armed Service Committee) hanno rifiutato di rispondere.

La American Nuclear Society ha espresso preoccupazione per il fatto che questo argomento non fosse allineato con gli usi pacifici della scienza nucleare e ha passato la palla dell’intervista al laboratorio di Los Alamos, che non ha risposto.
Il Norad ha passato la richiesta di commento a un centro di comando del Dipartimento della Difesa statunitense, che si è rivelato l’unico ente disposto a commentare. Per questo centro di comando è evidente che i satelliti della Corea del Nord sono meteorologici e nello spiegarlo ha aggiunto: «Noi ci occupiamo del tracking di tutte le attività nello spazio ma non possiamo parlare di questioni di intelligence. Vi invitiamo a far riferimento al governo della Corea del Nord per i dettagli e la caratterizzazione dei loro satelliti orbitanti».

«Diviso e inefficiente»

È comprensibile che la Difesa e le agenzie di intelligence si chiudano di fronte a un argomento così delicato ma, in questo caso, sembra ci sia riluttanza nel riconoscere un problema potenzialmente esplosivo. Molti ignorano proprio l’esistenza stessa udel problema.

Questo fa eco alle preoccupazioni espresse dalla Commissione Emp e al rifiuto delle agenzie del governo statunitense di prenderle in considerazione, rinunciando di fatto di prendersi la responsabilità di proteggere gli Stati Uniti dagli attacchi Emp.

L’ambasciatore Henry Cooper, che oltre ad avere un dottorato in ingegneria meccanica, ha lavorato per il presidente Ronald Reagan, ed era il direttore della Iniziativa di Difesa Strategica per il presidente George H.W. Bush, ha affermato: «Il governo federale è diviso e inefficiente nei suoi deboli sforzi per contrastare questa potenziale minaccia».
Cooper ha spiegato che la task force del Dipartimento della Difesa (Dod) era una scelta logica per proteggere gli americani dagli attacchi Emp, perché ha una comprovata esperienza decennale, sviluppatasi fino a poco tempo fa, quando ha speso quasi un miliardo di dollari per fortificare ulteriormente le proprie installazioni all’interno della Cheyenne Mountain contro gli attacchi Emp.

Tuttavia, il Dod ha solo un ruolo di supporto per il Dipartimento di Sicurezza Interna (Dhs) nel proteggere i civili americani dall’Emp, mentre il Dhs stesso evita le responsabilità, rifiutandosi di dare la priorità a questo.
Ciononostante, il Dhs ha rilasciato un documento che conferma il riconoscimento della minaccia di un possibile attacco Emp contro l’America, ma la proposta è stata soltanto quella di chiedere uno studio del problema in futuro, senza alcuna azione concreta. Al momento, nessun ente americano si è assunto la responsabilità di proteggere gli americani da questa minaccia oramai riconosciuta.

L’unica agenzia specializzata negli Emp e disposta a reagire è stata la Commissione bipartisan Emp, composta da specialisti che hanno un’esperienza accumulata nel corso di decenni, incluso il presidente William Graham, che era presente al test di Starfish Prime nel 1962, dove è stato scoperto il fenomeno dell’Emp.

Il Congresso ha creato la Commissione Emp con lo scopo di formulare valutazioni e soluzioni attuabili, che poi potessero essere di fatto applicate, ma il Congresso stesso non ha preso in considerazione i suggerimenti della commissione; anzi, nel 2017, nello stesso momento in cui Kim Jong-Un ha minacciato gli Stati Uniti di un attacco Emp, il Congresso ha persino messo fine alla commissione stessa. E i due satelliti di Kim rimangono ancora in orbita.

 

Daniel Ashman è un analista dalla periferia del Massachusett. È autore del libro ‘Russian Agents: The Clintons’ Attack Against America’. Il suo sito web è AshmanReport.com, si trova anche su Twitter: @dashman76.

Le opinioni presenti in questo articolo sono dell’autore e non necessariamente riflettono la visione di Epoch Times.

Articolo in inglese North Korean Satellites May Hold Nuclear Bombs

 

 
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